Politica
ASI, la Commissione comunale incassa il nulla osta a proseguire
Ruggero Iannone: «Consorzio struttura obsoleta»
Giovinazzo - venerdì 2 dicembre 2016
05.30
La Commissione comunale sull'Area di Sviluppo Industriale (ASI) continuerà il suo lavoro di monitoraggio delle opportunità e delle problematiche relative alla permanenza del comune di Giovinazzo all'interno del consorzio che la lega ad altre realtà viciniore.
È quanto emerso dalla seconda parte del Consiglio comunale tenutosi ieri sera. Il suo Presidente, il Consigliere di Forza Italia, Ruggero Iannone (in foto), ha incassato il nulla osta da parte del Presidente dell'assise comunale, Vito Favuzzi, a proseguire in un'attività definita «preziosa e ben condotta».
Iannone ha voluto ripercorrere le fasi precedenti alla formazione della Commissione stessa, ricordando come egli avesse più volte paventato l'idea di uscire dal Consorzio ASI in maniera provocatoria, quasi a smuovere le acque su un Ente che ha definito «una struttura obsoleta». Giovinazzo paga per restare al suo interno «20.000 euro annui a fronte di ritorni quasi inesistenti e di una tassazione ingiusta patita da anni da chi possiede terre in zona».
In realtà, lo stesso Consigliere di maggioranza ha ricordato in Aula che sarebbero in arrivo 7 milioni e mezzo sul territorio comunale per infrastrutture, stessa cifra ottenuta da Bitonto, frutto del "Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana" siglato a Bari da Antonio Decaro ed il Premier Matteo Renzi. Fondi che però potrebbero restare bloccati per l'impossibilità dell'ASI ad espropriare suoli per mancanza di danari da utilizzare in tal senso. Tutto sarebbe dunque demandato all'accordo tra aziende che vorrebbero insediarsi nell'area e privati.
Questo, ha messo in evidenza Iannone, rappresenta l'emblema di come quella macchina non vada più bene. Secondo quanto emerso dagli studi della Commissione, ci sarebbe da rivedere «organizzazione e governance» dell'ASI, oltre a «dotarla di un adeguato settore studi sulle aziende e sul come attrarne investimenti».
La via d'uscita, è la conclusione a cui è giunta la Commissione per il momento, sarebbe quella di rivisitare il Piano Regolatore dell'ASI, favorendo l'insediamento di aziende all'avanguardia, al passo coi tempi, che occupino fette di mercato interessanti, come l'alta tecnologia e la produzione ecosostenibile.
Vincenzo D'Amato, Consigliere di minoranza, ex schittulliano oggi con Giovinazzo Futura, ha espresso fortissime perplessità in merito all'oggetto in discussione: «Non vedo la luce in fondo al tunnel dell'ASI - ha detto perentorio - e non bisogna illudere i proprietari dei suoli sulla riduzione della pressione tributaria», pur lasciando aperta una porticina al suo intervento all'interno della Commissione, più volte richiesto dalla maggioranza, dallo stesso Iannone e dal Presidente Favuzzi.
Per Gianni Camporeale, in quota PD, «non vi sarebbe nessuna necessità di proseguire con questa Commissione, giunta ai risultati che si cercava di ottenere».
Una Commissione senza spese, come ha ricordato Ruggero Iannone, che quindi continuerà nella sua opera di monitoraggio al solo fine di comprendere cosa sia meglio per la città di Giovinazzo. E, ne siamo certi, che si porterà dietro, quasi geneticamente, le consuete polemiche politiche.
È quanto emerso dalla seconda parte del Consiglio comunale tenutosi ieri sera. Il suo Presidente, il Consigliere di Forza Italia, Ruggero Iannone (in foto), ha incassato il nulla osta da parte del Presidente dell'assise comunale, Vito Favuzzi, a proseguire in un'attività definita «preziosa e ben condotta».
Iannone ha voluto ripercorrere le fasi precedenti alla formazione della Commissione stessa, ricordando come egli avesse più volte paventato l'idea di uscire dal Consorzio ASI in maniera provocatoria, quasi a smuovere le acque su un Ente che ha definito «una struttura obsoleta». Giovinazzo paga per restare al suo interno «20.000 euro annui a fronte di ritorni quasi inesistenti e di una tassazione ingiusta patita da anni da chi possiede terre in zona».
In realtà, lo stesso Consigliere di maggioranza ha ricordato in Aula che sarebbero in arrivo 7 milioni e mezzo sul territorio comunale per infrastrutture, stessa cifra ottenuta da Bitonto, frutto del "Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana" siglato a Bari da Antonio Decaro ed il Premier Matteo Renzi. Fondi che però potrebbero restare bloccati per l'impossibilità dell'ASI ad espropriare suoli per mancanza di danari da utilizzare in tal senso. Tutto sarebbe dunque demandato all'accordo tra aziende che vorrebbero insediarsi nell'area e privati.
Questo, ha messo in evidenza Iannone, rappresenta l'emblema di come quella macchina non vada più bene. Secondo quanto emerso dagli studi della Commissione, ci sarebbe da rivedere «organizzazione e governance» dell'ASI, oltre a «dotarla di un adeguato settore studi sulle aziende e sul come attrarne investimenti».
La via d'uscita, è la conclusione a cui è giunta la Commissione per il momento, sarebbe quella di rivisitare il Piano Regolatore dell'ASI, favorendo l'insediamento di aziende all'avanguardia, al passo coi tempi, che occupino fette di mercato interessanti, come l'alta tecnologia e la produzione ecosostenibile.
Vincenzo D'Amato, Consigliere di minoranza, ex schittulliano oggi con Giovinazzo Futura, ha espresso fortissime perplessità in merito all'oggetto in discussione: «Non vedo la luce in fondo al tunnel dell'ASI - ha detto perentorio - e non bisogna illudere i proprietari dei suoli sulla riduzione della pressione tributaria», pur lasciando aperta una porticina al suo intervento all'interno della Commissione, più volte richiesto dalla maggioranza, dallo stesso Iannone e dal Presidente Favuzzi.
Per Gianni Camporeale, in quota PD, «non vi sarebbe nessuna necessità di proseguire con questa Commissione, giunta ai risultati che si cercava di ottenere».
Una Commissione senza spese, come ha ricordato Ruggero Iannone, che quindi continuerà nella sua opera di monitoraggio al solo fine di comprendere cosa sia meglio per la città di Giovinazzo. E, ne siamo certi, che si porterà dietro, quasi geneticamente, le consuete polemiche politiche.