Cronaca
Arresti dopo l'omicidio Fiorentino, il 23 settembre l'udienza preliminare
Dopo la conclusione delle indagini preliminari nessuno, compreso il Comune di Giovinazzo, si è ancora costituito parte civile
Giovinazzo - lunedì 16 settembre 2024
12.17
Si terrà il 23 settembre, nel Tribunale di Bari, l'udienza preliminare a carico di Luigi Guglielmi, Pasquale Maisto, Pietro Mesecorto, Michele Giangaspero, Carmine Maisto e Mario Del Vecchio in carcere per il delitto di Claudio Fiorentino. In quell'occasione le parti giudicate offese potranno decidere di costituirsi parte civile.
E tra queste, al momento, non c'è il Comune di Giovinazzo. Ma c'è ancora tempo per farlo: il termine è appunto fissato a lunedì prossimo, data fissata dal giudice dell'udienza preliminare Giuseppe Ronzino dopo le richieste di rinvio a giudizio. L'omicidio risale al 3 giugno 2014: quel pomeriggio Fiorentino, che doveva morire perché «si era rifiutato di dare al clan Di Cosola una parte dei proventi del pizzo», fu ucciso lungo la complanare della strada statale 16 bis con 9 colpi di pistola.
I sei presunti responsabili sono accusati del reato di omicidio premeditato, aggravato dalle modalità mafiose. Per i pubblici ministeri antimafia Federico Perrone Capano e Domenico Minardi avrebbero «agito per motivi abietti di supremazia mafiosa e per agevolare il clan Di Cosola, a cui tutti appartenevano, all'epoca dei fatti, e di determinare l'assunzione del controllo di tutte le attività illecite nel Comune di Giovinazzo, conseguente alla eliminazione di un soggetto antagonista».
È stato Giangaspero, che nel 2018 si è autoaccusato del delitto, a rivelare dettagli utili alle indagini. Oltre a Fabrizio Caniglia, legale del collaboratore di giustizia, prendono parte del collegio difensivo Marcello Belsito, Consiglia Carrieri, Raffaele Quarta, Massimiliano Guido, Tiziano Tedeschi e Massimo Roberto Chiusolo.
E tra queste, al momento, non c'è il Comune di Giovinazzo. Ma c'è ancora tempo per farlo: il termine è appunto fissato a lunedì prossimo, data fissata dal giudice dell'udienza preliminare Giuseppe Ronzino dopo le richieste di rinvio a giudizio. L'omicidio risale al 3 giugno 2014: quel pomeriggio Fiorentino, che doveva morire perché «si era rifiutato di dare al clan Di Cosola una parte dei proventi del pizzo», fu ucciso lungo la complanare della strada statale 16 bis con 9 colpi di pistola.
I sei presunti responsabili sono accusati del reato di omicidio premeditato, aggravato dalle modalità mafiose. Per i pubblici ministeri antimafia Federico Perrone Capano e Domenico Minardi avrebbero «agito per motivi abietti di supremazia mafiosa e per agevolare il clan Di Cosola, a cui tutti appartenevano, all'epoca dei fatti, e di determinare l'assunzione del controllo di tutte le attività illecite nel Comune di Giovinazzo, conseguente alla eliminazione di un soggetto antagonista».
È stato Giangaspero, che nel 2018 si è autoaccusato del delitto, a rivelare dettagli utili alle indagini. Oltre a Fabrizio Caniglia, legale del collaboratore di giustizia, prendono parte del collegio difensivo Marcello Belsito, Consiglia Carrieri, Raffaele Quarta, Massimiliano Guido, Tiziano Tedeschi e Massimo Roberto Chiusolo.