Vita di città
Antiquarium, si cerca l'intesa per evitare il trasferimento
La Pro Loco: «Valutare tutte le azioni volte a scongiurare il trasbordo dei reperti»
Giovinazzo - venerdì 17 aprile 2015
12.28
Pur di non perdere i reperti rinvenuti nell'abitato e nel territorio giovinazzese, di proprietà demaniale e conservati nell'Antiquarium, un centro di documentazione archeologica, soprattutto lapidea e di varie epoche storiche, ospitato nei locali attigui alla Pro Loco, i soci dell'associazione di piazza Umberto I pare siano disposti a sotterrare l'ascia di guerra.
La richiesta inoltrata dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto è diventata un incubo per tutti e potrebbe ben presto trasformarsi in un vero e proprio inferno. Di qui la scelta della stessa Pro Loco di emettere un comunicato stampa al fine di «evitare inutili e dannose incomprensioni».
L'associazione retta da Carolina Serrone, infatti, ribadisce la «totale infondatezza delle contestazioni fatte proprie dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto circa la (presunta) saltuaria apertura al pubblico del locale Antiquarium», anzi, evidenzia che «da sempre ha assunto il ruolo di tutela e controllo del patrimonio artistico e culturale della città». Infine, «esorta a valutare di concerto tutte le azioni ritenute idonee a scongiurare il trasferimento in altro sito dei reperti oggi a fruizione della collettività».
Gli scopi istituzionali della locale Pro Loco, una associazione nata con intenti di promozione e sviluppo del territorio e che fa parte dell'Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia, riguardano la tutela del nostro patrimonio. «E tali finalità - termina la nota stampa - sono state perseguite, sin dalla sua fondazione, in termini di assoluta gratuità e volontariato».
Capitolo sede, da restituire – secondo le intenzioni dell'Amministrazione comunale – alla disponibilità di Palazzo di Città per il sopraggiunto interesse a collocarvi un Urban Center: «La presente - concludono - non vuol costituire pregiudiziale alla discussione riguardante la questione della sede che sarà, in ogni caso, oggetto di valutazione in altri tempi».
La richiesta inoltrata dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto è diventata un incubo per tutti e potrebbe ben presto trasformarsi in un vero e proprio inferno. Di qui la scelta della stessa Pro Loco di emettere un comunicato stampa al fine di «evitare inutili e dannose incomprensioni».
L'associazione retta da Carolina Serrone, infatti, ribadisce la «totale infondatezza delle contestazioni fatte proprie dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto circa la (presunta) saltuaria apertura al pubblico del locale Antiquarium», anzi, evidenzia che «da sempre ha assunto il ruolo di tutela e controllo del patrimonio artistico e culturale della città». Infine, «esorta a valutare di concerto tutte le azioni ritenute idonee a scongiurare il trasferimento in altro sito dei reperti oggi a fruizione della collettività».
Gli scopi istituzionali della locale Pro Loco, una associazione nata con intenti di promozione e sviluppo del territorio e che fa parte dell'Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia, riguardano la tutela del nostro patrimonio. «E tali finalità - termina la nota stampa - sono state perseguite, sin dalla sua fondazione, in termini di assoluta gratuità e volontariato».
Capitolo sede, da restituire – secondo le intenzioni dell'Amministrazione comunale – alla disponibilità di Palazzo di Città per il sopraggiunto interesse a collocarvi un Urban Center: «La presente - concludono - non vuol costituire pregiudiziale alla discussione riguardante la questione della sede che sarà, in ogni caso, oggetto di valutazione in altri tempi».