Cronaca
Anni di botte e maltrattamenti: la moglie denuncia, arrestato 48enne
La donna, stanca di subire continue violenze, ha chiesto aiuto ai Carabinieri
Giovinazzo - venerdì 21 agosto 2015
10.00
Botte alla moglie e persino ai suoi figli. Questi ultimi presi a schiaffi sino ad arrivare a simulare il gesto del cappio nonostante i pianti e le urla di paura dei malcapitati.
Più che una figura paterna, una sorta d'incubo fra le mura domestiche, quell'uomo di 48 anni, giovinazzese e con la fedina penale immacolata, arrestato dai Carabinieri della locale Stazione agli ordini del maresciallo aiutante Dino Amato.
Il tipico (ed ennesimo, purtroppo) caso di angherie consumate nel chiuso di un'abitazione, lontano da occhi indiscreti. Vittime predestinate la donna e, di riflesso, forse anche come atto di ritorsione, persino i figli avuti con lei, tutti minorenni.
Le indagini scaturite dai gravi episodi di violenza hanno portato alla misura cautelare in carcere nei confronti dell'uomo. I militari della Stazione giovinazzese hanno infatti eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I reati contestati sono maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce e ingiurie.
Stando a quanto ricostruito al momento, da tempo la donna era costretta a subire il carattere autoritario e violento del marito che in molte circostanze l'avrebbe ingiuriata, minacciata e picchiata, tanto da cagionarle lesioni al volto persino davanti ai bambini.
In occasione dei frequenti litigi, inoltre, non esitava ad aggredire anche i figli minori prendendoli a schiaffi sino ad arrivare a simulare il gesto del cappio nonostante i pianti e le urla di paura dei malcapitati.
La causa principale della sua ira era verosimilmente riconducibile alla gelosia infondata che nutriva nei confronti della consorte. Si tratta, come facile intuire, di una vicenda che va avanti da molto tempo.
La paura ha dominato la scena per molto tempo e per questo la donna, nonostante la sofferenza, è stata restia a presentare subito una denuncia.
Poi, stanca delle continue vessazioni, ha trovato la forza di recarsi in caserma, forse dopo l'ennesimo, grave episodio di violenza. Soprattutto, il segnale che era il caso d'intervenire al più presto, per evitare che si arrivasse al peggio. Solo di fronte al timore di cosa sarebbe potuto ancora accadere, la donna ha deciso di strapparsi di dosso il velo dell'omertà.
Sul conto dell'uomo i militari sono riusciti a raccogliere numerosi elementi di responsabilità che hanno consentito all'Autorità Giudiziaria di emettere il provvedimento restrittivo. Il 48enne ha dovuto lasciare casa. Destinazione carcere di Bari.
Più che una figura paterna, una sorta d'incubo fra le mura domestiche, quell'uomo di 48 anni, giovinazzese e con la fedina penale immacolata, arrestato dai Carabinieri della locale Stazione agli ordini del maresciallo aiutante Dino Amato.
Il tipico (ed ennesimo, purtroppo) caso di angherie consumate nel chiuso di un'abitazione, lontano da occhi indiscreti. Vittime predestinate la donna e, di riflesso, forse anche come atto di ritorsione, persino i figli avuti con lei, tutti minorenni.
Le indagini scaturite dai gravi episodi di violenza hanno portato alla misura cautelare in carcere nei confronti dell'uomo. I militari della Stazione giovinazzese hanno infatti eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I reati contestati sono maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, minacce e ingiurie.
Stando a quanto ricostruito al momento, da tempo la donna era costretta a subire il carattere autoritario e violento del marito che in molte circostanze l'avrebbe ingiuriata, minacciata e picchiata, tanto da cagionarle lesioni al volto persino davanti ai bambini.
In occasione dei frequenti litigi, inoltre, non esitava ad aggredire anche i figli minori prendendoli a schiaffi sino ad arrivare a simulare il gesto del cappio nonostante i pianti e le urla di paura dei malcapitati.
La causa principale della sua ira era verosimilmente riconducibile alla gelosia infondata che nutriva nei confronti della consorte. Si tratta, come facile intuire, di una vicenda che va avanti da molto tempo.
La paura ha dominato la scena per molto tempo e per questo la donna, nonostante la sofferenza, è stata restia a presentare subito una denuncia.
Poi, stanca delle continue vessazioni, ha trovato la forza di recarsi in caserma, forse dopo l'ennesimo, grave episodio di violenza. Soprattutto, il segnale che era il caso d'intervenire al più presto, per evitare che si arrivasse al peggio. Solo di fronte al timore di cosa sarebbe potuto ancora accadere, la donna ha deciso di strapparsi di dosso il velo dell'omertà.
Sul conto dell'uomo i militari sono riusciti a raccogliere numerosi elementi di responsabilità che hanno consentito all'Autorità Giudiziaria di emettere il provvedimento restrittivo. Il 48enne ha dovuto lasciare casa. Destinazione carcere di Bari.