Politica
Anna Mastrangelo (PdF): «Il Reddito di Maternità consegna alla donna libertà di scelta»
La capolista del Popolo della Famiglia al Senato analizza gli interventi del programma del partito nato da un'idea di Mario Adinolfi
Giovinazzo - mercoledì 21 febbraio 2018
Imprenditrice modugnese, Anna Mastrangelo è la capolista del Popolo della Famiglia nel listino bloccato per la Puglia al Senato della Repubblica.
Madre di quattro figli, la Mastrangelo è convinta che «Solo investendo sulla famiglia può ripartire la società, ritrovando una solida soluzione alla crisi di valori odierna». Famiglia quindi come nucleo essenziale, basilare, per migliorare la società afflitta da diversi mali.
Per il partito fondato nel 2016 dopo il Family Day di Roma da Mario Adinolfi, di ispirazione cattolica ma formato da laici, «pensare alla famiglia significa pensare alla società in tutti i sensi perché, riprendendo Papa Giovanni Paolo II, essa è il prisma attraverso cui considerare tutti i problemi sociali ed attraverso cui passano tutte le questioni politiche; pertanto deve essere difesa ad ogni costo».
Le politiche che il Popolo della Famiglia intende attivare se dovesse avere rappresentanza in un prossimo Esecutivo toccherebbero alcuni punti importanti della moderna società, dal cosiddetto "quoziente familiare", che permetterebbe di ridurre il carico fiscale per le famiglie numerose, al rispetto del riposo notturno e festivo, che imporrebbe la chiusura degli esercizi commerciali, nel pieno rispetto dei lavoratori i cui diritti vengono oggi troppo spesso barattati per interessi meramente commerciali. Un altro punto essenziale dell'impegno del partito è il contrasto alla pornografia, problema che crea dipendenza e distrugge i rapporti interpersonali. Infine, il Popolo della Famiglia, pur essendo un movimento composto da moderati cattolici, punta dritto, così come fanno partiti inquadrabili nella destra, al sostegno delle madri, «primo punto di riferimento» per le nuove generazioni, e alla lotta per i diritti del concepito.
A tal proposito, Anna Mastrangelo, a meno di due settimane dal voto del 4 marzo, ha affermato: «A differenza di qualche anno fa, le condizioni economiche sono peggiorate ed il supporto ai neogenitori da parte delle famiglie di origine è spesso venuto meno, impedendo di conseguenza la creazione di nuovi nuclei. Il nostro primo disegno di Legge - è la proposta -, che servirà a permettere realmente alle giovani donne di diventare madri è quella del Reddito di Maternità. Si tratta di una indennità di 1.000 euro al mese per la donna che intende dedicarsi alla crescita dei figli in via esclusiva.
La finalità del Reddito di maternità - ha proseguito la candidata al Senato - è evidentemente quella di consegnare alla donna finalmente una piena libertà di scelta: se essere madre lavoratrice o essere esclusivamente madre, senza essere piegata al ricatto di dover accettare lavori massacranti e sottopagati. Chi vuole realizzarsi nel lavoro, oltre che nella maternità, potrà ovviamente continuare a farlo, ma chi deve scegliere solo per necessità potrà essere liberata da questo peso. Combinando questo intervento con altri in favore della famiglia - ha chiosato -, le conseguenze saranno dirompenti sia socialmente sia per l'economia complessiva del Paese».
Madre di quattro figli, la Mastrangelo è convinta che «Solo investendo sulla famiglia può ripartire la società, ritrovando una solida soluzione alla crisi di valori odierna». Famiglia quindi come nucleo essenziale, basilare, per migliorare la società afflitta da diversi mali.
Per il partito fondato nel 2016 dopo il Family Day di Roma da Mario Adinolfi, di ispirazione cattolica ma formato da laici, «pensare alla famiglia significa pensare alla società in tutti i sensi perché, riprendendo Papa Giovanni Paolo II, essa è il prisma attraverso cui considerare tutti i problemi sociali ed attraverso cui passano tutte le questioni politiche; pertanto deve essere difesa ad ogni costo».
Le politiche che il Popolo della Famiglia intende attivare se dovesse avere rappresentanza in un prossimo Esecutivo toccherebbero alcuni punti importanti della moderna società, dal cosiddetto "quoziente familiare", che permetterebbe di ridurre il carico fiscale per le famiglie numerose, al rispetto del riposo notturno e festivo, che imporrebbe la chiusura degli esercizi commerciali, nel pieno rispetto dei lavoratori i cui diritti vengono oggi troppo spesso barattati per interessi meramente commerciali. Un altro punto essenziale dell'impegno del partito è il contrasto alla pornografia, problema che crea dipendenza e distrugge i rapporti interpersonali. Infine, il Popolo della Famiglia, pur essendo un movimento composto da moderati cattolici, punta dritto, così come fanno partiti inquadrabili nella destra, al sostegno delle madri, «primo punto di riferimento» per le nuove generazioni, e alla lotta per i diritti del concepito.
A tal proposito, Anna Mastrangelo, a meno di due settimane dal voto del 4 marzo, ha affermato: «A differenza di qualche anno fa, le condizioni economiche sono peggiorate ed il supporto ai neogenitori da parte delle famiglie di origine è spesso venuto meno, impedendo di conseguenza la creazione di nuovi nuclei. Il nostro primo disegno di Legge - è la proposta -, che servirà a permettere realmente alle giovani donne di diventare madri è quella del Reddito di Maternità. Si tratta di una indennità di 1.000 euro al mese per la donna che intende dedicarsi alla crescita dei figli in via esclusiva.
La finalità del Reddito di maternità - ha proseguito la candidata al Senato - è evidentemente quella di consegnare alla donna finalmente una piena libertà di scelta: se essere madre lavoratrice o essere esclusivamente madre, senza essere piegata al ricatto di dover accettare lavori massacranti e sottopagati. Chi vuole realizzarsi nel lavoro, oltre che nella maternità, potrà ovviamente continuare a farlo, ma chi deve scegliere solo per necessità potrà essere liberata da questo peso. Combinando questo intervento con altri in favore della famiglia - ha chiosato -, le conseguenze saranno dirompenti sia socialmente sia per l'economia complessiva del Paese».