Eventi e cultura
Andrea Goffredo, un talento giovinazzese in Emilia
Viva a Parma, ma è legato alle sue radici e noi abbiamo voluto raccontarvi la sua arte
Giovinazzo - mercoledì 5 agosto 2020
Vi presentiamo Andrea Goffredo, classe 2001, un artista in erba, un ragazzo di Giovinazzo che si è trasferito a Parma per motivi di studio; è un talento tutto da scoprire che si sta facendo strada dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Artistico "Paolo Toschi" con votazione massima.
Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato tanto di sé, lo abbiamo ascoltato con piacere…
«Nella mia infanzia ho vissuto a Giovinazzo, frequentando scuole elementari e medie, mentre da cinque anni ormai vivo a Parma - ci ha detto Andrea Goffredo -. Mi è sempre piaciuto disegnare, sin dai primi anni di età mi sono sentito attratto dal disegno. Adoravo fare scarabocchi e macchie di colore sui fogli sia all'asilo sia a casa; in seguito, il disegno è entrato sempre più dentro di me, disegnavo e coloravo spesso, per me ogni momento della giornata era adatto per farlo. Ho maturato poi questa passione alle medie, dove ho potuto studiare la storia dell' arte e migliorare la mia tecnica.
Fondamentali in questo percorso iniziale - ha spiegato - sono stati mia madre ed il mio prozio Vito: mia madre Gabriella adora l'arte e il disegno, anche se purtroppo, pur avendo talento non ha potuto proseguire gli studi in ambito artistico; nonostante ciò mi ha sempre aiutato e incoraggiato a intraprendere questa via, visto il mio interesse e talento per il disegno. Il mio prozio Vito (Vito Goffredo, noto scultore, artigiano del legno, artista a tutto tondo ndr) invece, è stato una fonte d'ispirazione per me, un modello cui aspirare: ricordo quando il pomeriggio andavo nel suo studio e lui mi faceva disegnare sui suoi fogli con matite, colori e carboncini. A volte mi permetteva anche di utilizzare l'argilla, adoravo proprio come lui modellare la creta, farle assumere nuove forme e dimensioni. Quando guardavo Vito disegnare, dipingere o intagliare il legno - è la confessione di Andrea -, vedevo nei suoi occhi tutta la passione e l'amore che ci metteva nel farlo, ed è proprio questa la passione che è riuscito a trasmettere a me e sono grato a lui per esserci riuscito.
Ho realizzato molti disegni a matita - ha quindi raccontato il giovanissimo artista trapiantato in Emilia - , in chiaroscuro; mi piace dipingere con colori ad acquerello, tempere e olii ed ho scoperto la bellezza di lavorare la creta, realizzare sculture in finto gesso, finto marmo e finto bronzo e ho lavorato la terracotta dando la smaltatura finale. Mi piace sperimentare».
Infine una riflessione sulle prospettive: «Il mio progetto di studio futuro è entrare all'Accademia di Brera dove avrò modo di scoprire altre tecniche espressive. Al mio prozio Vito Goffredo sarebbe piaciuto molto sapere che ho preso cento alla maturità al Liceo Artistico a Parma e sapere del mio risultato scolastico compiuto in Arti Figurative», è il suo pensiero tra il dolce ed il profondamente amaro.
Gli anni del Liceo artistico a Parma gli hanno permesso di aprirsi caratterialmente e vincere la timidezza. Il giovane artista vive di arte a trecentosessanta gradi e strizza l'occhio alla scultura ma anche alla pittura, forme di espressione in cui ognuno può manifestarsi in modo differente. L'Accademia delle Belle Arti di Brera sarà un ottimo trampolino di lancio per Andrea Goffredo per diventare restauratore, se dovesse farcela ad entrarvici.
Anche se lascerà aperte davanti a sé tutte le strade dell'arte, ha deciso di seguire l'indirizzo Scultura su consiglio della sua professoressa in materia. A fine settembre dovrà sostenere l'esame di ammissione per entrare nell'Accademia meneghina e questo sarà per lui un impegno importante da affrontare con la tenacia di cui è dotato.
Il papà Raffaele ha rievocato alcuni ricordi e ci ha raccontato di un episodio avvenuto nel gennaio 2019, qualche mese prima che suo zio, Vito Goffredo, morisse: «Tornai da Parma e andai a trovare zio Vito, scultore giovinazzese Vito Goffredo, cui mostrai il disegno di una scultura in terracotta fatta da mio figlio Andrea. Lo zio - racconta Raffaele -, che era stato sempre scettico sulle potenzialità di mio figlio, in quell'occasione si complimentò, si commosse, aveva compreso il valore artistico di Andrea. Anche mia zia lo ammirava mentre da piccolo disegnava e lo chiamava "il piccolo artista" ed in quel periodo tutti scoprimmo che Andrea era portato per il disegno. Al liceo artistico a Parma ha avuto sempre ottimi voti e risultati scolastici di rilievo. Naturalmente sono contento che abbia queste peculiarità artistiche che nella nostra famiglia sono stati elementi di esempio e d'ispirazione», la sua conclusione.
Il futuro lavorativo di Andrea Goffredo sarà sempre incentrato sul mondo artistico, ci ha detto che non riuscirebbe a pensare di svolgere un'attività che non abbia a che fare con l'arte. E la sua conclusione ne è l'emblema, nella semplicità dei suoi anni: «Il mio intento è quello di continuare a fare arte, proprio come avrebbe voluto il mio prozio Vito Goffredo», ci ha ripetuto senza remore.
A lui, gli auguri affinché il destino gli dia tutte le chance che merita.
Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato tanto di sé, lo abbiamo ascoltato con piacere…
«Nella mia infanzia ho vissuto a Giovinazzo, frequentando scuole elementari e medie, mentre da cinque anni ormai vivo a Parma - ci ha detto Andrea Goffredo -. Mi è sempre piaciuto disegnare, sin dai primi anni di età mi sono sentito attratto dal disegno. Adoravo fare scarabocchi e macchie di colore sui fogli sia all'asilo sia a casa; in seguito, il disegno è entrato sempre più dentro di me, disegnavo e coloravo spesso, per me ogni momento della giornata era adatto per farlo. Ho maturato poi questa passione alle medie, dove ho potuto studiare la storia dell' arte e migliorare la mia tecnica.
Fondamentali in questo percorso iniziale - ha spiegato - sono stati mia madre ed il mio prozio Vito: mia madre Gabriella adora l'arte e il disegno, anche se purtroppo, pur avendo talento non ha potuto proseguire gli studi in ambito artistico; nonostante ciò mi ha sempre aiutato e incoraggiato a intraprendere questa via, visto il mio interesse e talento per il disegno. Il mio prozio Vito (Vito Goffredo, noto scultore, artigiano del legno, artista a tutto tondo ndr) invece, è stato una fonte d'ispirazione per me, un modello cui aspirare: ricordo quando il pomeriggio andavo nel suo studio e lui mi faceva disegnare sui suoi fogli con matite, colori e carboncini. A volte mi permetteva anche di utilizzare l'argilla, adoravo proprio come lui modellare la creta, farle assumere nuove forme e dimensioni. Quando guardavo Vito disegnare, dipingere o intagliare il legno - è la confessione di Andrea -, vedevo nei suoi occhi tutta la passione e l'amore che ci metteva nel farlo, ed è proprio questa la passione che è riuscito a trasmettere a me e sono grato a lui per esserci riuscito.
Ho realizzato molti disegni a matita - ha quindi raccontato il giovanissimo artista trapiantato in Emilia - , in chiaroscuro; mi piace dipingere con colori ad acquerello, tempere e olii ed ho scoperto la bellezza di lavorare la creta, realizzare sculture in finto gesso, finto marmo e finto bronzo e ho lavorato la terracotta dando la smaltatura finale. Mi piace sperimentare».
Infine una riflessione sulle prospettive: «Il mio progetto di studio futuro è entrare all'Accademia di Brera dove avrò modo di scoprire altre tecniche espressive. Al mio prozio Vito Goffredo sarebbe piaciuto molto sapere che ho preso cento alla maturità al Liceo Artistico a Parma e sapere del mio risultato scolastico compiuto in Arti Figurative», è il suo pensiero tra il dolce ed il profondamente amaro.
Gli anni del Liceo artistico a Parma gli hanno permesso di aprirsi caratterialmente e vincere la timidezza. Il giovane artista vive di arte a trecentosessanta gradi e strizza l'occhio alla scultura ma anche alla pittura, forme di espressione in cui ognuno può manifestarsi in modo differente. L'Accademia delle Belle Arti di Brera sarà un ottimo trampolino di lancio per Andrea Goffredo per diventare restauratore, se dovesse farcela ad entrarvici.
Anche se lascerà aperte davanti a sé tutte le strade dell'arte, ha deciso di seguire l'indirizzo Scultura su consiglio della sua professoressa in materia. A fine settembre dovrà sostenere l'esame di ammissione per entrare nell'Accademia meneghina e questo sarà per lui un impegno importante da affrontare con la tenacia di cui è dotato.
Il papà Raffaele ha rievocato alcuni ricordi e ci ha raccontato di un episodio avvenuto nel gennaio 2019, qualche mese prima che suo zio, Vito Goffredo, morisse: «Tornai da Parma e andai a trovare zio Vito, scultore giovinazzese Vito Goffredo, cui mostrai il disegno di una scultura in terracotta fatta da mio figlio Andrea. Lo zio - racconta Raffaele -, che era stato sempre scettico sulle potenzialità di mio figlio, in quell'occasione si complimentò, si commosse, aveva compreso il valore artistico di Andrea. Anche mia zia lo ammirava mentre da piccolo disegnava e lo chiamava "il piccolo artista" ed in quel periodo tutti scoprimmo che Andrea era portato per il disegno. Al liceo artistico a Parma ha avuto sempre ottimi voti e risultati scolastici di rilievo. Naturalmente sono contento che abbia queste peculiarità artistiche che nella nostra famiglia sono stati elementi di esempio e d'ispirazione», la sua conclusione.
Il futuro lavorativo di Andrea Goffredo sarà sempre incentrato sul mondo artistico, ci ha detto che non riuscirebbe a pensare di svolgere un'attività che non abbia a che fare con l'arte. E la sua conclusione ne è l'emblema, nella semplicità dei suoi anni: «Il mio intento è quello di continuare a fare arte, proprio come avrebbe voluto il mio prozio Vito Goffredo», ci ha ripetuto senza remore.
A lui, gli auguri affinché il destino gli dia tutte le chance che merita.