Cronaca
Andati a vuoto due colpi al bancomat
Prima il sopralluogo all'esterno della Banca Carime e poco dopo il tentativo al Banco di Napoli
Giovinazzo - mercoledì 24 agosto 2016
13.51
È stata di sicuro la stessa organizzazione a mettere a segno due assalti, poi falliti, ad altrettanti sportelli bancomat, avvenuti nel corso della notte a Giovinazzo. Prima quello della Banca Carime e poco dopo quello del Banco di Napoli.
Insomma, è stata una nottata da dimenticare quella della banda in azione a Giovinazzo, i cui colpi sono andati a vuoto per colpa di alcuni residenti che, senza esitare, hanno telefonato al numero gratuito 112 chiedendo ausilio. Il primo raid della banda è avvenuto alle ore 03.00, alla Banca Carime di via Papa Giovanni XXIII. La cricca è stata però fermata da un residente, che ha visto i malviventi mentre si aggiravano per la via. Pronti ad entrare in azione.
Scoperti, i banditi si sono dati alla fuga a bordo di un'auto. Il secondo colpo, altrettanto sfortunato, è avvenuto poco dopo al Banco di Napoli di piazza Garibaldi. Qui, i ladri, dopo essersi introdotti all'interno dell'istituto di credito, hanno provato a scassinare il bancomat per prelevare il contante, ma l'impianto d'allarme è subito scattato. Anche in questo caso il finale è stato praticamente lo stesso: presi dal panico, i ladri si sono dati alla fuga a mani vuote.
Sulle loro tracce si sono messi i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, che subito si sono precipitati sul posto attraverso le pattuglie dell'Aliquota Radiomobile e della Stazione di Giovinazzo. I militari dell'Arma si sono occupati anche dei rilievi, per accertare con quali modalità i malviventi avessero intenzione di "violare" i sistemi di sicurezza dei due sportelli bancomat, mezzi e vie di fuga.
Non si sa, tuttavia, se la via di fuga prescelta dalla banda sia stata intercettata dagli occhi elettronici. I malviventi potrebbero essere scappati in una zona d'ombra, non coperta dal raggio d'azione degli occhi elettronici. Per il momento si sta cercando di carpire qualche dettaglio sulla loro identità dalle riprese della telecamera installata all'esterno del Banco di Napoli. Poiché i volti erano travisati, sarà difficile risalire.
I militari dell'Arma, in ogni modo, confidano di trovare qualche elemento utile nelle immagini degli impianti pubblici e privati della zona.
Insomma, è stata una nottata da dimenticare quella della banda in azione a Giovinazzo, i cui colpi sono andati a vuoto per colpa di alcuni residenti che, senza esitare, hanno telefonato al numero gratuito 112 chiedendo ausilio. Il primo raid della banda è avvenuto alle ore 03.00, alla Banca Carime di via Papa Giovanni XXIII. La cricca è stata però fermata da un residente, che ha visto i malviventi mentre si aggiravano per la via. Pronti ad entrare in azione.
Scoperti, i banditi si sono dati alla fuga a bordo di un'auto. Il secondo colpo, altrettanto sfortunato, è avvenuto poco dopo al Banco di Napoli di piazza Garibaldi. Qui, i ladri, dopo essersi introdotti all'interno dell'istituto di credito, hanno provato a scassinare il bancomat per prelevare il contante, ma l'impianto d'allarme è subito scattato. Anche in questo caso il finale è stato praticamente lo stesso: presi dal panico, i ladri si sono dati alla fuga a mani vuote.
Sulle loro tracce si sono messi i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, che subito si sono precipitati sul posto attraverso le pattuglie dell'Aliquota Radiomobile e della Stazione di Giovinazzo. I militari dell'Arma si sono occupati anche dei rilievi, per accertare con quali modalità i malviventi avessero intenzione di "violare" i sistemi di sicurezza dei due sportelli bancomat, mezzi e vie di fuga.
Non si sa, tuttavia, se la via di fuga prescelta dalla banda sia stata intercettata dagli occhi elettronici. I malviventi potrebbero essere scappati in una zona d'ombra, non coperta dal raggio d'azione degli occhi elettronici. Per il momento si sta cercando di carpire qualche dettaglio sulla loro identità dalle riprese della telecamera installata all'esterno del Banco di Napoli. Poiché i volti erano travisati, sarà difficile risalire.
I militari dell'Arma, in ogni modo, confidano di trovare qualche elemento utile nelle immagini degli impianti pubblici e privati della zona.