Cronaca
Anche un'auto rubata nella domenica orribile di Giovinazzo
Insofferenza della cittadinanza ai continui furti. In tanti reclamano un incremento di controlli e degli uomini delle forze dell'ordine
Giovinazzo - venerdì 12 gennaio 2018
05.30
Non solo il furto all'azienda Michele Spadavecchia, la spaccata al Bar San Marco & LL Cafè e l'incendio a tarda notte in via Fruimondo di una Nissan Qashqai. La domenica orribile di Giovinazzo, dal punto di vista della sicurezza, è stata completata nella serata del 7 gennaio dal furto di un'auto in via Frascolla, quartiere Sant'Agostino.
I ladri hanno agito in fascia serale, prima che il proprietario, intorno alle 23.00, si accorgesse che la sua nuova Opel Corsa era stata asportata. Nessun apparente segno di forzatura né vetri rotti sull'asfalto. Poi la denuncia alla Compagnia dei Carabinieri di Molfetta e quella presso la locale Stazione l'indomani. Dei malviventi e soprattutto della vettura, nessuna traccia, complice probabilmente una via di fuga come il cavalcaferrovia di via Daconto a due passi. Sceso quel ponte c'è solo campagna e oscurità.
Ennesimo furto in città, operato quasi sicuramente su commissione, con i ladri impegnati nel rubare e portare le auto nell'agro, dove spesso vengono tagliate in pezzi nottetempo. Quei pezzi finiscono poi sul mercato clandestino dei ricambi, ad Andria o Cerignola.
Una piaga che ha colpito molti giovinazzesi e che impone da parte nostra qualche riflessione. In tanti hanno avuto la forza di denunciare, mentre ad altri è mancata anche quella. Un errore, perché i canali "paralleli" possono solo alimentare un mercato già di per sé fiorente e che vede impegnati attivamente i clan (bitontini, andriesi e cerignolani su tutti).
Stando alle denunce, hanno fatto sapere i Carabinieri, non siamo in presenza di un particolare fenomeno, ma la richiesta di sicurezza dei cittadini giovinazzesi si è rifatta pressante. Da diversi mesi, infatti, rapine ad esercizi commerciali e distributori di benzina, furti d'auto e in appartamento hanno riconquistato le cronache locali.
Una situazione di cui il Sindaco Tommaso Depalma aveva parlato nei recenti incontri in Prefettura, senza tuttavia ottenere risposte adeguate al sentire dei suoi amministrati. Giovinazzo sembra terra di conquista, spesso per azioni di piccola criminalità rese però odiose dal loro incidere profondamente sull'economia di una famiglia (auto nuove, appartamenti ripuliti...). I beni mobili ed immobili sono spesso il frutto di sacrifici, una sorta di status conquistato a fatica da lavoratori onesti. I furti di questi beni o che avvengomo al loro interno sono un vero e proprio lutto da elaborare.
Particolare attenzione viene poi posta dalle forze dell'ordine presenti sul territorio alle rapine a danno di esercizi commerciali. La necessità di fermare questo fenomeno non va solo nella direzione di una immediata tutela delle piccole imprese con l'individuazione dei responsabili, ma anche in quella di incentivare investimenti in città, scoraggiati molto spesso da queste azioni.
Quanto ai roghi d'auto, un paio d'anni addietro il fenomeno sembrava essersi arrestato ed un colpevole era stato individuato. Quel che sta accadendo da qualche settimana, tuttavia, sembra agitare vecchi fantasmi e preoccupa e non poco moltissimi giovinazzesi. Se per furti e rapine siamo di fronte a bande criminali bene assortite, infatti, in questo caso si tratta, verosimilmente, dell'azione di un folle (esclusi i casi in cui non si accertino vendette personali).
Un quadro, come si capisce, che definire inquietante è davvero riduttivo e che ci porta a scrivere che non si può più far finta di nulla. Una sorta di emergenza (minimizziamo anche noi per non essere tacciati di allarmismo facile) c'è eccome e non si tratta di una invenzione giornalistica. Il nuovo sistema di videosorveglianza cittadino potrebbe essere un ausilio importante alle indagini delle forze dell'ordine, ma i vertici prefettizi devono finalmente dare a queste ultime una grossa mano, inviando uomini sul territorio comunale. Perché di questo c'è bisogno: nonostante i mille sforzi di quelli presenti a Giovinazzo, il loro numero rimane esiguo se rapportato alle esigenze della popolazione. Restano spesso in poche unità a contrastare fenomeni diversi tra loro, ma che disturbano in egual misura i cittadini perbene. Spirito di servizio e dedizione alla causa non bastano forse più.
Speriamo che il nostro grido d'allarme non resti inascoltato.
I ladri hanno agito in fascia serale, prima che il proprietario, intorno alle 23.00, si accorgesse che la sua nuova Opel Corsa era stata asportata. Nessun apparente segno di forzatura né vetri rotti sull'asfalto. Poi la denuncia alla Compagnia dei Carabinieri di Molfetta e quella presso la locale Stazione l'indomani. Dei malviventi e soprattutto della vettura, nessuna traccia, complice probabilmente una via di fuga come il cavalcaferrovia di via Daconto a due passi. Sceso quel ponte c'è solo campagna e oscurità.
Ennesimo furto in città, operato quasi sicuramente su commissione, con i ladri impegnati nel rubare e portare le auto nell'agro, dove spesso vengono tagliate in pezzi nottetempo. Quei pezzi finiscono poi sul mercato clandestino dei ricambi, ad Andria o Cerignola.
Una piaga che ha colpito molti giovinazzesi e che impone da parte nostra qualche riflessione. In tanti hanno avuto la forza di denunciare, mentre ad altri è mancata anche quella. Un errore, perché i canali "paralleli" possono solo alimentare un mercato già di per sé fiorente e che vede impegnati attivamente i clan (bitontini, andriesi e cerignolani su tutti).
Stando alle denunce, hanno fatto sapere i Carabinieri, non siamo in presenza di un particolare fenomeno, ma la richiesta di sicurezza dei cittadini giovinazzesi si è rifatta pressante. Da diversi mesi, infatti, rapine ad esercizi commerciali e distributori di benzina, furti d'auto e in appartamento hanno riconquistato le cronache locali.
Una situazione di cui il Sindaco Tommaso Depalma aveva parlato nei recenti incontri in Prefettura, senza tuttavia ottenere risposte adeguate al sentire dei suoi amministrati. Giovinazzo sembra terra di conquista, spesso per azioni di piccola criminalità rese però odiose dal loro incidere profondamente sull'economia di una famiglia (auto nuove, appartamenti ripuliti...). I beni mobili ed immobili sono spesso il frutto di sacrifici, una sorta di status conquistato a fatica da lavoratori onesti. I furti di questi beni o che avvengomo al loro interno sono un vero e proprio lutto da elaborare.
Particolare attenzione viene poi posta dalle forze dell'ordine presenti sul territorio alle rapine a danno di esercizi commerciali. La necessità di fermare questo fenomeno non va solo nella direzione di una immediata tutela delle piccole imprese con l'individuazione dei responsabili, ma anche in quella di incentivare investimenti in città, scoraggiati molto spesso da queste azioni.
Quanto ai roghi d'auto, un paio d'anni addietro il fenomeno sembrava essersi arrestato ed un colpevole era stato individuato. Quel che sta accadendo da qualche settimana, tuttavia, sembra agitare vecchi fantasmi e preoccupa e non poco moltissimi giovinazzesi. Se per furti e rapine siamo di fronte a bande criminali bene assortite, infatti, in questo caso si tratta, verosimilmente, dell'azione di un folle (esclusi i casi in cui non si accertino vendette personali).
Un quadro, come si capisce, che definire inquietante è davvero riduttivo e che ci porta a scrivere che non si può più far finta di nulla. Una sorta di emergenza (minimizziamo anche noi per non essere tacciati di allarmismo facile) c'è eccome e non si tratta di una invenzione giornalistica. Il nuovo sistema di videosorveglianza cittadino potrebbe essere un ausilio importante alle indagini delle forze dell'ordine, ma i vertici prefettizi devono finalmente dare a queste ultime una grossa mano, inviando uomini sul territorio comunale. Perché di questo c'è bisogno: nonostante i mille sforzi di quelli presenti a Giovinazzo, il loro numero rimane esiguo se rapportato alle esigenze della popolazione. Restano spesso in poche unità a contrastare fenomeni diversi tra loro, ma che disturbano in egual misura i cittadini perbene. Spirito di servizio e dedizione alla causa non bastano forse più.
Speriamo che il nostro grido d'allarme non resti inascoltato.