Attualità
Anche Giovinazzo presente a Brindisi nella Giornata per ricordare le vittime innocenti di mafia
L'Assessore Sollecito: «Ha ragione don Ciotti a ricordare che da 163 anni si parla di mafia, ma ancora oggi non la si riesce a debellare del tutto»
Giovinazzo - venerdì 22 marzo 2019
11.11
C'era anche una nutrita delegazione giovinazzese a Brindisi alla marcia regionale per ricordare le vittime innocenti di mafia. Erano in 5.000 con Libera di don Luigi Ciotti ed Avviso Pubblico, tra studenti, professori, dirigenti scolastici, associazioni, uomini delle istituzioni e semplici cittadini.
Tra di loro anche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, Pinuccio Fazio, di recente a Giovinazzo e papà di Michele, assassinato a Bari Vecchia per un errore, Angelo Mizzi, fratello di Giuseppe, ammazzato a Carbonara nel 2011, ma anche i genitori di Gaetano Marchitelli, rimasto ucciso in una pizzeria sempre a Carbonara, solo perché lavorava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Storia di ordinaria brutalità, di vittime giovani ed innocenti rimaste sul selciato, vite falciate dall'arroganza mafiosa, giganti di fronte ai nani con mitra e pistole in pugno.
La delegazione giovinazzese era composta dai ragazzi del Liceo Classico e Scientifico "M.Spinelli", da quelli dell'Ipsia "Banti" e dagli alunni dell'I.C. "Bavaro-Marconi", tutti guidati dall'Assessore Michele Sollecito e dai Consiglieri comunali di PrimaVera Alternativa, oltre che dai rappresentanti del Presidio cittadino di Libera.
«Anche quest'anno - ha detto il Vicesindaco ed Assessore alla Legalità del Comune di Giovinazzo - abbiamo ritenuto opportuno organizzare la partecipazione dei nostri studenti alla marcia organizzata da Libera e Avviso Pubblico in occasione della 24° giornata per la memoria e l'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Sono momenti importanti perché tutti prendano coscienza che la mafia è un problema che esiste e che va affrontato senza mai abbassare la guardia. Bene ha fatto don Luigi Ciotti - è stata la sottolineatura - a ricordarci come sono ormai 163 anni che si parla di mafia in Italia e ancora oggi non la si riesce a debellare del tutto. Spesso i familiari delle vittime innocenti non hanno in mano nemmeno una mezza verità riguardo le violente uccisioni dei loro cari.
È stato infine confortante - ha rimarcato Sollecito - sapere dal Presidente della Regione Puglia dell'approvazione del testo unico in materia di legalità e regolarità amministrativa approvato proprio ieri in consiglio regionale. Tale strumento può risultare utile anche a dare maggior vigore all'antimafia sociale, altro tema fondamentale per il contrasto mafia e al propagarsi della sua cultura di morte».
Tra di loro anche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, Pinuccio Fazio, di recente a Giovinazzo e papà di Michele, assassinato a Bari Vecchia per un errore, Angelo Mizzi, fratello di Giuseppe, ammazzato a Carbonara nel 2011, ma anche i genitori di Gaetano Marchitelli, rimasto ucciso in una pizzeria sempre a Carbonara, solo perché lavorava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Storia di ordinaria brutalità, di vittime giovani ed innocenti rimaste sul selciato, vite falciate dall'arroganza mafiosa, giganti di fronte ai nani con mitra e pistole in pugno.
La delegazione giovinazzese era composta dai ragazzi del Liceo Classico e Scientifico "M.Spinelli", da quelli dell'Ipsia "Banti" e dagli alunni dell'I.C. "Bavaro-Marconi", tutti guidati dall'Assessore Michele Sollecito e dai Consiglieri comunali di PrimaVera Alternativa, oltre che dai rappresentanti del Presidio cittadino di Libera.
«Anche quest'anno - ha detto il Vicesindaco ed Assessore alla Legalità del Comune di Giovinazzo - abbiamo ritenuto opportuno organizzare la partecipazione dei nostri studenti alla marcia organizzata da Libera e Avviso Pubblico in occasione della 24° giornata per la memoria e l'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Sono momenti importanti perché tutti prendano coscienza che la mafia è un problema che esiste e che va affrontato senza mai abbassare la guardia. Bene ha fatto don Luigi Ciotti - è stata la sottolineatura - a ricordarci come sono ormai 163 anni che si parla di mafia in Italia e ancora oggi non la si riesce a debellare del tutto. Spesso i familiari delle vittime innocenti non hanno in mano nemmeno una mezza verità riguardo le violente uccisioni dei loro cari.
È stato infine confortante - ha rimarcato Sollecito - sapere dal Presidente della Regione Puglia dell'approvazione del testo unico in materia di legalità e regolarità amministrativa approvato proprio ieri in consiglio regionale. Tale strumento può risultare utile anche a dare maggior vigore all'antimafia sociale, altro tema fondamentale per il contrasto mafia e al propagarsi della sua cultura di morte».