Cronaca
Amanda Knox calunniò Patrick Lumumba: condannata a 3 anni
Era stata imputata dell'omicidio di Meredith Kercher con il giovinazzese Raffaele Sollecito
Giovinazzo - mercoledì 5 giugno 2024
15.20
La Corte d'assise d'Appello di Firenze ha confermato la condanna a 3 anni per Amanda Knox, che nel corso delle indagini per l'omicidio di Meredith Kercher, aveva calunniato Patrick Lumumba.
In realtà l'americana era stata già condannata in via definitiva dalla Corte di Cassazione per questo profilo giudiziario, ma la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo aveva chiesto il riesame della vicenda perché all'epoca dei fatti vi sarebbe stata una violazione dei diritti di difesa dell'allora imputata. «Amanda è molto amareggiata, pensava di mettere un punto dopo tutti questi anni», hanno affermato i legali di difesa della cittadina statunitense.
Amanda Knox non finirà in galera, poiché aveva già scontato 4 anni di carcere dopo la condanna in primo grado, in attesa del verdetto d'appello nel processo per l'omicidio della studentessa inglese, avvenuto a Perugia nella notte tra l'1 ed il 2 novembre 2007. In quel procedimento era finito anche Raffaele Sollecito, ingegnere informatico giovinazzese, poi assolto da tutti i capi di imputazione.
Per l'omicidio della studentessa originaria di Southwork l'unico che è stato condannato a 16 anni di reclusione con rito abbreviato era stato l'ivoriano Rudy Guede, che ha già scontato la sua pena.
Secondo l'impianto accusatorio del Procuratore generale Ettore Squillace Greco, il 6 novembre 2007, Amanda avrebbe mentito scientemente, cercando di depistare le indagini e coinvolgendo il gestore di un locale perugino. Una impostazione completamente respinta dagli avvocati dell'imputata, Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, che hanno sempre sostenuto la totale incapacità della Knox, all'epoca 20enne, in quella fase delle indagini di ledere a qualcuno. In lei, secondo i difensori, vi sarebbe invece stata solo la volontà di liberarsi dalla pressione degli investigatori. Una linea che però non è stata accolta dalla Corte.
In realtà l'americana era stata già condannata in via definitiva dalla Corte di Cassazione per questo profilo giudiziario, ma la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo aveva chiesto il riesame della vicenda perché all'epoca dei fatti vi sarebbe stata una violazione dei diritti di difesa dell'allora imputata. «Amanda è molto amareggiata, pensava di mettere un punto dopo tutti questi anni», hanno affermato i legali di difesa della cittadina statunitense.
Amanda Knox non finirà in galera, poiché aveva già scontato 4 anni di carcere dopo la condanna in primo grado, in attesa del verdetto d'appello nel processo per l'omicidio della studentessa inglese, avvenuto a Perugia nella notte tra l'1 ed il 2 novembre 2007. In quel procedimento era finito anche Raffaele Sollecito, ingegnere informatico giovinazzese, poi assolto da tutti i capi di imputazione.
Per l'omicidio della studentessa originaria di Southwork l'unico che è stato condannato a 16 anni di reclusione con rito abbreviato era stato l'ivoriano Rudy Guede, che ha già scontato la sua pena.
Secondo l'impianto accusatorio del Procuratore generale Ettore Squillace Greco, il 6 novembre 2007, Amanda avrebbe mentito scientemente, cercando di depistare le indagini e coinvolgendo il gestore di un locale perugino. Una impostazione completamente respinta dagli avvocati dell'imputata, Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, che hanno sempre sostenuto la totale incapacità della Knox, all'epoca 20enne, in quella fase delle indagini di ledere a qualcuno. In lei, secondo i difensori, vi sarebbe invece stata solo la volontà di liberarsi dalla pressione degli investigatori. Una linea che però non è stata accolta dalla Corte.