Vita di città
Altarini di San Giuseppe: quando la fede sposa la tradizione
In tutta la città allestimenti devozionali in onore del Santo
Giovinazzo - sabato 19 marzo 2016
11.11
È così da tantissimo tempo. E la tradizione non accenna a scomparire, per fortuna.
Anche quest'anno torna il tradizionale appuntamento con gli altarini in onore di San Giuseppe, solennità cristiana molto sentita a Giovinazzo. Essi rappresentano il simbolo di un passato che non vuole morire, di un sentire popolare pregno di devozione e fede. Nelle case di privati o in garage, vengono allestiti altari devozionali adornati con bellissimi fiori. E, da tradizione, dopo il rosario e le preghiere di rito, viene dato spazio alla benedizione dei tarallini, rigidamente fatti in casa ed a mano, distribuiti in grande quantità soprattutto ai più piccoli.
Ce ne sono diversi sparsi per la città, da quello di via Crocifisso a quello di via Marziani, opera della famiglia Cannato, passando per l'altarino di via Tenente Piscitelli dei Ditillo-Amoia, fino ad arrivare ad uno dei più visitati, allestito in una casa privata, quella dei Nacci, in via Sottotenente De Ceglie e che ha una tradizione ormai ultraquarantennale.
Stasera, inoltre, ci sarà la strana concomitanza con la Processione dell'Addolorata, rimandata ieri, Venerdì di Passione, per paura della pioggia che aveva caratterizzato l'intera giornata. E così sarà una serata speciale, che unirà due importanti riti cattolici, figli della pietà e della tradizione popolare. Sarà tanta la gente, ne siamo certi, che si riverserà per strada dalle prime ore del pomeriggio, per rendere omaggio al Papà ed alla Mamma più importanti della storia dell'Umanità.
Anche quest'anno torna il tradizionale appuntamento con gli altarini in onore di San Giuseppe, solennità cristiana molto sentita a Giovinazzo. Essi rappresentano il simbolo di un passato che non vuole morire, di un sentire popolare pregno di devozione e fede. Nelle case di privati o in garage, vengono allestiti altari devozionali adornati con bellissimi fiori. E, da tradizione, dopo il rosario e le preghiere di rito, viene dato spazio alla benedizione dei tarallini, rigidamente fatti in casa ed a mano, distribuiti in grande quantità soprattutto ai più piccoli.
Ce ne sono diversi sparsi per la città, da quello di via Crocifisso a quello di via Marziani, opera della famiglia Cannato, passando per l'altarino di via Tenente Piscitelli dei Ditillo-Amoia, fino ad arrivare ad uno dei più visitati, allestito in una casa privata, quella dei Nacci, in via Sottotenente De Ceglie e che ha una tradizione ormai ultraquarantennale.
Stasera, inoltre, ci sarà la strana concomitanza con la Processione dell'Addolorata, rimandata ieri, Venerdì di Passione, per paura della pioggia che aveva caratterizzato l'intera giornata. E così sarà una serata speciale, che unirà due importanti riti cattolici, figli della pietà e della tradizione popolare. Sarà tanta la gente, ne siamo certi, che si riverserà per strada dalle prime ore del pomeriggio, per rendere omaggio al Papà ed alla Mamma più importanti della storia dell'Umanità.