
Vita di città
Altarini di San Giuseppe, c'è anche la mappa comunale
Si ripeterà quest'oggi un rito collettivo antico
Giovinazzo - mercoledì 19 marzo 2025
9.22
Tra novità assolute e tradizione marcata, si ripeterà quest'oggi un rito collettivo antico: il pellegrinaggio da un altarino di San Giuseppe all'altro. Il 19 marzo, solennità in cui la Chiesa Cattolica festeggia il padre terreno di Gesù, Giovinazzo vive l'ultimissima ricorrenza prima di tuffarsi definitivamente nel cuore del periodo quaresimale, iniziato lo scorso 5 marzo con il Mercoledì delle Ceneri.
Quest'anno ci saranno due novità, come peraltro ampiamente anticipato dalla nostra redazione qualche giorno fa. La prima è rappresentata dall'altarino allestito grazie all'apporto del cultore di storia locale, Diego de Ceglia, in via Carlo Rosa al civico 30, che sarà benedetto questa mattina, alle ore 10.00, da don Cesare Pisani, parroco di Sant'Agostino. L'altra novità è il ritorno dell'altarino allestito all'interno della Chiesa di Maria SS di Costantinopoli dall'omonima confraternita. Non saranno allestito quelli in via Marziani e via Crocifisso, che non vengono realizzati più, purtroppo, da alcuni anni, così come l'altarino della famiglia Ditillo.
GLI ALTARINI VISITABILI
Saranno quindi visitabili 6 altarini: quello della famiglia Nacci in via sottotenente de Ceglie 24/b, in via Cappuccini, al civico 32, ci sarà quello curato storicamente dalla famiglia Padiglione ed in via Marconi 142, al 1° piano, quello della famiglia Martinucci. Quindi sarà aperto quello di via Carlo Rosa 30, appunto, a cui va aggiunto l'alterino nella chiesa di Costantinopoli nell'omonima piazza del centro storico. Infine ci sarà l'altarino di San Giuseppe allestito dall'Associazione Anffas guidata da Michele Lasorsa, che da anni è presenza importantissima sul territorio nel settore dell'inclusione sociale delle persone con disabilità. Quest'ultimo sarà visitabile nella sede ai civici 41-43 di via De Gasperi, non lontano dal Liceo "Spinelli". Saranno ovviamente distribuiti, secondo la tradizione, i tarallini benedetti, soprattutto e beneficio dei più piccoli.
Sotto il nostro scritto, la mappa comunale.
LA TRADIZIONE
Dalla pagina turistica promozionale "Discover Giovinazzo":
«Il mese di marzo è legato a doppio filo alla ricorrenza di S. Giuseppe, l'anziano e paziente papà putativo di Gesù, molto spesso rappresentato con barba e capelli bianchi e stancamente appoggiato ad un bastone mentre abbraccia a sé il Bambinello.
A Giovinazzo questa celebrazione trascende l'aspetto prettamente liturgico per connotarsi dei tratti più semplici e di sincera devozione popolare.
E così, alla vigilia dell'ormai imminente primavera l'usanza vuole che nelle case delle famiglie più devote si realizzi un altare in onore di San Giuseppe articolato su più livelli e allestito con estrema cura con drappi, tovagliette ricamate, nastri, ceri o lampade ad olio e addobbi floreali profumati che circondano ed esaltano la raffigurazione di S. Giuseppe, sia essa statua o quadro, molto cara alla famiglia dedita e promotrice.
Sono i caratteristici Altarini di S. Giuseppe, una bella tradizione dalle origini incerte, ma che si nutre della premura e dell'amore di coloro che la custodiscono e la tramandano da generazioni come segno di profondo attaccamento.
Il 19, giorno della festa liturgica, sul far della sera gli altarini votivi diventano meta di gruppi di visitatori e nuclei familiari che, come in un peregrinare, si portano a visitarli, partecipando alla condivisione dei simboli di questa venerazione popolare. La tradizione prevede infatti la distribuzione del pane di S. Giuseppe dei "coretti" (taralli artistici a forma di cuore con il monogramma del Santo) e dei tarallini rigorosamente fatti in casa.
Venite a Giovinazzo a visitare gli altarini di S. Giuseppe e lasciatevi coinvolgere dal senso di comunità e reverenza verso il Santo protettore delle famiglie, consumando in compagnia il pane benedetto e i tarallini croccanti, dal sapore unico, vivendo così l'esperienza di un ritorno al genuino».
Quest'anno ci saranno due novità, come peraltro ampiamente anticipato dalla nostra redazione qualche giorno fa. La prima è rappresentata dall'altarino allestito grazie all'apporto del cultore di storia locale, Diego de Ceglia, in via Carlo Rosa al civico 30, che sarà benedetto questa mattina, alle ore 10.00, da don Cesare Pisani, parroco di Sant'Agostino. L'altra novità è il ritorno dell'altarino allestito all'interno della Chiesa di Maria SS di Costantinopoli dall'omonima confraternita. Non saranno allestito quelli in via Marziani e via Crocifisso, che non vengono realizzati più, purtroppo, da alcuni anni, così come l'altarino della famiglia Ditillo.
GLI ALTARINI VISITABILI
Saranno quindi visitabili 6 altarini: quello della famiglia Nacci in via sottotenente de Ceglie 24/b, in via Cappuccini, al civico 32, ci sarà quello curato storicamente dalla famiglia Padiglione ed in via Marconi 142, al 1° piano, quello della famiglia Martinucci. Quindi sarà aperto quello di via Carlo Rosa 30, appunto, a cui va aggiunto l'alterino nella chiesa di Costantinopoli nell'omonima piazza del centro storico. Infine ci sarà l'altarino di San Giuseppe allestito dall'Associazione Anffas guidata da Michele Lasorsa, che da anni è presenza importantissima sul territorio nel settore dell'inclusione sociale delle persone con disabilità. Quest'ultimo sarà visitabile nella sede ai civici 41-43 di via De Gasperi, non lontano dal Liceo "Spinelli". Saranno ovviamente distribuiti, secondo la tradizione, i tarallini benedetti, soprattutto e beneficio dei più piccoli.
Sotto il nostro scritto, la mappa comunale.
LA TRADIZIONE
Dalla pagina turistica promozionale "Discover Giovinazzo":
«Il mese di marzo è legato a doppio filo alla ricorrenza di S. Giuseppe, l'anziano e paziente papà putativo di Gesù, molto spesso rappresentato con barba e capelli bianchi e stancamente appoggiato ad un bastone mentre abbraccia a sé il Bambinello.
A Giovinazzo questa celebrazione trascende l'aspetto prettamente liturgico per connotarsi dei tratti più semplici e di sincera devozione popolare.
E così, alla vigilia dell'ormai imminente primavera l'usanza vuole che nelle case delle famiglie più devote si realizzi un altare in onore di San Giuseppe articolato su più livelli e allestito con estrema cura con drappi, tovagliette ricamate, nastri, ceri o lampade ad olio e addobbi floreali profumati che circondano ed esaltano la raffigurazione di S. Giuseppe, sia essa statua o quadro, molto cara alla famiglia dedita e promotrice.
Sono i caratteristici Altarini di S. Giuseppe, una bella tradizione dalle origini incerte, ma che si nutre della premura e dell'amore di coloro che la custodiscono e la tramandano da generazioni come segno di profondo attaccamento.
Il 19, giorno della festa liturgica, sul far della sera gli altarini votivi diventano meta di gruppi di visitatori e nuclei familiari che, come in un peregrinare, si portano a visitarli, partecipando alla condivisione dei simboli di questa venerazione popolare. La tradizione prevede infatti la distribuzione del pane di S. Giuseppe dei "coretti" (taralli artistici a forma di cuore con il monogramma del Santo) e dei tarallini rigorosamente fatti in casa.
Venite a Giovinazzo a visitare gli altarini di S. Giuseppe e lasciatevi coinvolgere dal senso di comunità e reverenza verso il Santo protettore delle famiglie, consumando in compagnia il pane benedetto e i tarallini croccanti, dal sapore unico, vivendo così l'esperienza di un ritorno al genuino».