Cronaca
«Alt, si fermi»: fermato e rapinato dell'auto. Caccia ai finti Carabinieri
L'episodio nella notte fra venerdì e sabato a Molfetta, la vittima è un 28enne di Giovinazzo. L'auto è stata subito ritrovata
Giovinazzo - giovedì 14 novembre 2024
18.55
Fermato e derubato dell'auto - poi ritrovata - da falsi carabinieri che l'avevano fermato in strada, fingendo un controllo. Una rapina con giallo: la dinamica del fatto è tutta da chiarire, a seguire le indagini sono i Carabinieri, quelli veri. L'incubo, per un 28enne di Giovinazzo, fra venerdì e sabato, verso le ore 01.30, a Molfetta.
L'uomo era al volante della propria Mercedes Classe A, quando, lungo la complanare nord della strada statale 16 bis, fra lo svincolo e via Poli, ha notato che l'auto che lo seguiva - è il racconto fatto agli investigatori -, s'è affiancata alla sua. Sul tettuccio, a detta della vittima, c'era il lampeggiante blu. Uno dei malviventi, gli ha indicato di fermarsi: l'invito, perentorio, è stato quello d'accostare. Il 28enne, certo che si trattasse di una pattuglia delle forze dell'ordine in borghese, ha frenato.
Nemmeno il tempo di fermarsi, che è stato raggiunto da tre, forse quattro uomini incappucciati scesi dal mezzo. I banditi sapevano però come agire: dopo aver fatto scendere il conducente, gli avrebbero chiesto del denaro e poi, di fronte al suo rifiuto, l'avrebbero malmenato. Uno dei banditi, poi, è riuscito ad impadronirsi delle chiavi dell'auto, dileguandosi. L'uomo, indolenzito per le percosse, ha chiesto aiuto da alcuni automobilisti e così è riuscito a dare l'allarme al numero 112.
«Ho visto un'auto accostare affiancata da una vettura che, a primo impatto, dava anche a me - ha raccontato un testimone oculare del fatto - l'idea di appartenere alle forze dell'ordine. Quando poi ho visto quella scena concitata in cui uno dei soggetti è entrato nell'auto in questione per rubarla, mi sono reso conto che non si trattava di carabinieri. Abbiamo visto quell'uomo sotto shock e non è stato in grado di spiegarci nulla di più se non di essersi ritrovato accerchiato e aggredito».
Sono stati i militari dell'Aliquota Radiomobile i primi ad arrivare sul posto, gli stessi che hanno ritrovato l'auto rapinata, integra e chiusa, mentre il 28enne, ancora sotto shock, è stato condotto al pronto soccorso dell'ospedale don Tonino Bello di Molfetta. La Mercedes Classe A è stata recuperata e sarà analizzata, mentre i militari stanno indagando su quest'episodio anomalo di rapina, cercando riscontri al racconto della vittima attraverso la visione dei filmati di videosorveglianza.
Al vaglio degli investigatori della Compagnia, oltre alla denuncia del 28enne, i filmati delle telecamere. Chi erano i rapinatori? Perché hanno fermato quell'uomo? Cosa cercavano? Perché sono fuggiti senza rubare nulla, lasciando l'auto? A queste domande dovrà cercare di rispondere l'indagine dei Carabinieri, quelli veri.
L'uomo era al volante della propria Mercedes Classe A, quando, lungo la complanare nord della strada statale 16 bis, fra lo svincolo e via Poli, ha notato che l'auto che lo seguiva - è il racconto fatto agli investigatori -, s'è affiancata alla sua. Sul tettuccio, a detta della vittima, c'era il lampeggiante blu. Uno dei malviventi, gli ha indicato di fermarsi: l'invito, perentorio, è stato quello d'accostare. Il 28enne, certo che si trattasse di una pattuglia delle forze dell'ordine in borghese, ha frenato.
Nemmeno il tempo di fermarsi, che è stato raggiunto da tre, forse quattro uomini incappucciati scesi dal mezzo. I banditi sapevano però come agire: dopo aver fatto scendere il conducente, gli avrebbero chiesto del denaro e poi, di fronte al suo rifiuto, l'avrebbero malmenato. Uno dei banditi, poi, è riuscito ad impadronirsi delle chiavi dell'auto, dileguandosi. L'uomo, indolenzito per le percosse, ha chiesto aiuto da alcuni automobilisti e così è riuscito a dare l'allarme al numero 112.
«Ho visto un'auto accostare affiancata da una vettura che, a primo impatto, dava anche a me - ha raccontato un testimone oculare del fatto - l'idea di appartenere alle forze dell'ordine. Quando poi ho visto quella scena concitata in cui uno dei soggetti è entrato nell'auto in questione per rubarla, mi sono reso conto che non si trattava di carabinieri. Abbiamo visto quell'uomo sotto shock e non è stato in grado di spiegarci nulla di più se non di essersi ritrovato accerchiato e aggredito».
Sono stati i militari dell'Aliquota Radiomobile i primi ad arrivare sul posto, gli stessi che hanno ritrovato l'auto rapinata, integra e chiusa, mentre il 28enne, ancora sotto shock, è stato condotto al pronto soccorso dell'ospedale don Tonino Bello di Molfetta. La Mercedes Classe A è stata recuperata e sarà analizzata, mentre i militari stanno indagando su quest'episodio anomalo di rapina, cercando riscontri al racconto della vittima attraverso la visione dei filmati di videosorveglianza.
Al vaglio degli investigatori della Compagnia, oltre alla denuncia del 28enne, i filmati delle telecamere. Chi erano i rapinatori? Perché hanno fermato quell'uomo? Cosa cercavano? Perché sono fuggiti senza rubare nulla, lasciando l'auto? A queste domande dovrà cercare di rispondere l'indagine dei Carabinieri, quelli veri.