Vita di città
Agostino Picicco racconta come può crescere la Festa dei "Giovinazzesi nel Mondo"
Una breve intervista al giornalista e scrittore che porta alto il nome di Giovinazzo in Lombardia
Giovinazzo - lunedì 26 agosto 2024
C'è un segmento della Festa Patronale che riveste un'importanza a nostro avviso notevole. Si tratta di quella che un tempo era la Festa degli emigrati, oggi serata dedicata ai "Giovinazzesi nel mondo". Quell'evento costituisce il fil rouge che collega passato e presente di una comunità che inevitabilmente si ritrova ai piedi dell'edicola di Maria SS di Corsignano in agosto per onorare la Madre Celeste.
In quei giorni il senso di comunità si fa forte, si riannodano i fili con le proprie radici, in realtà mai spezzati del tutto. Ed il "deus ex machina" di quella serata è Agostino Picicco, un ruolo di rilievo nella comunicazione dell'Università Cattolica di Milano, punto di riferimento per i pugliesi di Lombardia, scrittore, saggista, giornalista. A lui abbiamo chiesto come una corretta innovazione, possa permettere di mantenere inalterata la tradizione di un evento che fa piangere e ridere allo stesso tempo, perché il cuore di chi emigra, si sa, è perennemente diviso tra due sentimenti contrastanti e la Festa dei Giovinazzesi nel mondo sembra sublimarli.
Agostino, intanto grazie per la tua consueta disponibilità. La riflessione che vorremmo fare con te è semplice ed al contempo articolata: cosa si può fare per migliorare ulteriormente questo evento?
In prospettiva futura auspico che questo incontro vada sempre oltre l'occasione della mera nostalgia e, al massimo, dei buoni propositi, evidenziando meglio l'importanza del luogo di origine. In ottica di globalizzazione, l'essere cittadini del mondo non esclude l'essere legati alla città dalla quale si è "preso il volo". È gratificante raggiungere risultati professionali e personali di eccellenza ma è anche opportuno che questi abbiano una ricaduta sul territorio di origine.
Serve dunque un ulteriore aiuto da parte degli amministratori, che da qualche anno sostengono, insieme ai Comitati, questa sera? Cosa si può fare a tuo avviso?
Agli amministratori il compito di valorizzare tali risorse, di coinvolgerle, di segnalarle, perché i giovani possano avere degli esempi ai quali ispirarsi. Occorre, insomma, dare continuità durante l'anno a questa "serata dell'emigrante", ricordando che i giovinazzesi fuori sede restano sempre giovinazzesi (anche se non lo sono per gli elenchi dell'anagrafe comunale) e che tornano anche in altri periodi dell'anno e possono dare un contributo alla città in termini di consiglio, di partecipazione ad attività associative e culturali che peraltro la tecnologia consente di effettuare anche da remoto.
In quei giorni il senso di comunità si fa forte, si riannodano i fili con le proprie radici, in realtà mai spezzati del tutto. Ed il "deus ex machina" di quella serata è Agostino Picicco, un ruolo di rilievo nella comunicazione dell'Università Cattolica di Milano, punto di riferimento per i pugliesi di Lombardia, scrittore, saggista, giornalista. A lui abbiamo chiesto come una corretta innovazione, possa permettere di mantenere inalterata la tradizione di un evento che fa piangere e ridere allo stesso tempo, perché il cuore di chi emigra, si sa, è perennemente diviso tra due sentimenti contrastanti e la Festa dei Giovinazzesi nel mondo sembra sublimarli.
Agostino, intanto grazie per la tua consueta disponibilità. La riflessione che vorremmo fare con te è semplice ed al contempo articolata: cosa si può fare per migliorare ulteriormente questo evento?
In prospettiva futura auspico che questo incontro vada sempre oltre l'occasione della mera nostalgia e, al massimo, dei buoni propositi, evidenziando meglio l'importanza del luogo di origine. In ottica di globalizzazione, l'essere cittadini del mondo non esclude l'essere legati alla città dalla quale si è "preso il volo". È gratificante raggiungere risultati professionali e personali di eccellenza ma è anche opportuno che questi abbiano una ricaduta sul territorio di origine.
Serve dunque un ulteriore aiuto da parte degli amministratori, che da qualche anno sostengono, insieme ai Comitati, questa sera? Cosa si può fare a tuo avviso?
Agli amministratori il compito di valorizzare tali risorse, di coinvolgerle, di segnalarle, perché i giovani possano avere degli esempi ai quali ispirarsi. Occorre, insomma, dare continuità durante l'anno a questa "serata dell'emigrante", ricordando che i giovinazzesi fuori sede restano sempre giovinazzesi (anche se non lo sono per gli elenchi dell'anagrafe comunale) e che tornano anche in altri periodi dell'anno e possono dare un contributo alla città in termini di consiglio, di partecipazione ad attività associative e culturali che peraltro la tecnologia consente di effettuare anche da remoto.