Vita di città
Agostino Picicco, il Cavaliere galantuomo
Ieri sera, 20 dicembre, il tributo in Consiglio comunale
Giovinazzo - sabato 21 dicembre 2024
11.14
È lui l'uomo in più di Giovinazzo in Lombardia, è lui uno dei più forti collanti dell'Associazione Pugliesi a Milano. Scrittore, giornalista, saggista, ma soprattutto un ruolo centrale nella comunicazione dell'Università Cattolica del capoluogo meneghino, Agostino Picicco è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica.
Dopo la cerimonia del 28 novembre fa a Milano, Picicco è tornato tra la sua gente, accolto ieri sera, 20 dicembre, nell'Aula consiliare di Palazzo di Città, intitolata a Luciano Pignatelli.
Il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, lo ha accolto alla presenza delle autorità cittadine, dei rappresentanti delle associazioni e degli amici, nonché del Vescovo della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, S.E. Mons. Domenico Cornacchia. A lui sono giunti anche i messaggi di vive congratulazioni dell'Onorevole Alessandro Colucci, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati (in allegato a questo articolo in formato pdf la sua lettera di saluto), e del sindaco di Milano, Beppe Sala. Presente alla serata giovinazzese anche il delegato metropolitano all'IVE, Nicola De Matteo. A Picicco il dolce omaggio del Maestro pasticcere Nicola Giotti, che gli ha donato un violino aerografato, e la Fontana dei Tritoni in scala, riconoscimento ufficiale del Comune di Giovinazzo.
ALLA RICERCA DELL'ARMONIA CIVICA
'Cittadinanza attiva e partecipazione politica: ritrovare gli spazi della socialità al servizio della comunità' è stato il titolo della relazione che lo stesso Picicco ha quindi tenuto davanti ai suoi concittadini, tema da lui studiato negli ultimi anni e di grandissima attualità.
Tutti, secondo lo scrittore e giornalista, in un contesto come quello cittadino devono fare la loro parte, dalla gente comune alle associazioni, dalla politica al clero.
La concordia cittadina - ha ricordato nella relazione che proponiamo sotto il nostro articolo - si basa sull'essere persone "di cuore" e l'appartenenza ad una città genera legami che si rafforzano se ciascuno fa la propria parte. Nei grandi contesti urbani il senso di comunità si è - secondo Picicco - andato perdendo per via di una società globalizzata, che divora specificità e fagocita rapporti e sentimenti. Nei borghi, nei paesi, nelle centinaia di cittadine italiane invece quel senso di comunità è vivo, perché vivi sono i rapporti tra individui, nonostante il tempo cambi taluni luoghi e veda scomparire persone per ragioni anagrafiche. Ma quei contesti riescono ancora oggi ad esaltare le radici, collante tra tante persone e filo diretto col passato. Ecco, il passato per Picicco deve sopravvivere attraverso il ricordo, che se fosse solo nostalgia sarebbe vano esercizio mnemonico. Diviene invece carburante per costruire un futuro migliore, in cui associazionismo, politica, cittadini comuni e stampa (sì anche la stampa, troppo sottovalutata in contesti locali o addirittura di prossimità) devono ciascuno apporre un frammento di un puzzle complesso che si chiamerà "armonia civica" e da cui scaturiranno società inclini al dialogo, alla crescita senza scontri, all'accoglienza del diverso e votate al bene comune, termine ad oggi talvolta troppo abusato.
Un piccolo saggio scritto da un uomo saggio, ma non per questo vecchio ed anzi modernissimo nel pensiero, autentico come l'emozione che lo ha travolto quando ha raccontato il suo esser fieramente giovinazzese. Un uomo che costituisce vanto per una cittadina che a lui guarda come ad un figlio prediletto che ha saputo annientare col suo garbo, col suo sapere, col suo intelletto stereotipi duri a morire sui meridionali. La gente della città con la Fontana dei Tritoni e della penisola protesa verso il mare è fiera del suo percorso e dei risultati da lui conseguiti lontano da casa, da una casa che ha sempre porte spalancate per il ragazzo di ieri e l'uomo perbene di oggi.
Agostino Picicco resta un galantuomo d'altri tempi che brilla di luce propria in tempi feroci.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA
«Care e cari amici di Giovinazzo,
la conferenza che tenete oggi nella sala consiliare della vostra città è una bella occasione per rafforzare i rapporti di amicizia che ci legano. Una amicizia resa ancora più salda dalla partecipazione attiva e quotidiana alla vita delle nostre città di cittadini come Agostino Picicco. Il suo esempio, come quello di tanti altri cittadini virtuosi, ci ricorda il valore insostituibile dell'impegno individuale nel lavoro, nell'associazionismo, nelle istituzioni, per il progresso sociale e civile delle nostre comunità. Le stesse onorificenze come quelle attribuite al nostro amico Agostino - da quelle cittadine, come la Medaglia d'oro di civica benemerenza del Comune di Milano, a quelle nazionali come il Cavalierato - sarebbero solo un prestigioso ma freddo atto formale se non fossero accompagnate dalla genuina volontà di contribuire con le proprie competenze e il proprio entusiasmo al bene comune, fungendo da esempio e modello, soprattutto per le nuove generazioni. A nome mio e della nostra comunità cittadina saluto i rappresentanti delle istituzioni e gli intervenuti a questa bella iniziativa che sottolinea i migliori valori di partecipazione e di cittadinanza attiva che ci uniscono e che cementano l'unità del Paese da Nord a Sud. Grazie a tutti voi e buon lavoro».
Dopo la cerimonia del 28 novembre fa a Milano, Picicco è tornato tra la sua gente, accolto ieri sera, 20 dicembre, nell'Aula consiliare di Palazzo di Città, intitolata a Luciano Pignatelli.
Il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, lo ha accolto alla presenza delle autorità cittadine, dei rappresentanti delle associazioni e degli amici, nonché del Vescovo della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, S.E. Mons. Domenico Cornacchia. A lui sono giunti anche i messaggi di vive congratulazioni dell'Onorevole Alessandro Colucci, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati (in allegato a questo articolo in formato pdf la sua lettera di saluto), e del sindaco di Milano, Beppe Sala. Presente alla serata giovinazzese anche il delegato metropolitano all'IVE, Nicola De Matteo. A Picicco il dolce omaggio del Maestro pasticcere Nicola Giotti, che gli ha donato un violino aerografato, e la Fontana dei Tritoni in scala, riconoscimento ufficiale del Comune di Giovinazzo.
ALLA RICERCA DELL'ARMONIA CIVICA
'Cittadinanza attiva e partecipazione politica: ritrovare gli spazi della socialità al servizio della comunità' è stato il titolo della relazione che lo stesso Picicco ha quindi tenuto davanti ai suoi concittadini, tema da lui studiato negli ultimi anni e di grandissima attualità.
Tutti, secondo lo scrittore e giornalista, in un contesto come quello cittadino devono fare la loro parte, dalla gente comune alle associazioni, dalla politica al clero.
La concordia cittadina - ha ricordato nella relazione che proponiamo sotto il nostro articolo - si basa sull'essere persone "di cuore" e l'appartenenza ad una città genera legami che si rafforzano se ciascuno fa la propria parte. Nei grandi contesti urbani il senso di comunità si è - secondo Picicco - andato perdendo per via di una società globalizzata, che divora specificità e fagocita rapporti e sentimenti. Nei borghi, nei paesi, nelle centinaia di cittadine italiane invece quel senso di comunità è vivo, perché vivi sono i rapporti tra individui, nonostante il tempo cambi taluni luoghi e veda scomparire persone per ragioni anagrafiche. Ma quei contesti riescono ancora oggi ad esaltare le radici, collante tra tante persone e filo diretto col passato. Ecco, il passato per Picicco deve sopravvivere attraverso il ricordo, che se fosse solo nostalgia sarebbe vano esercizio mnemonico. Diviene invece carburante per costruire un futuro migliore, in cui associazionismo, politica, cittadini comuni e stampa (sì anche la stampa, troppo sottovalutata in contesti locali o addirittura di prossimità) devono ciascuno apporre un frammento di un puzzle complesso che si chiamerà "armonia civica" e da cui scaturiranno società inclini al dialogo, alla crescita senza scontri, all'accoglienza del diverso e votate al bene comune, termine ad oggi talvolta troppo abusato.
Un piccolo saggio scritto da un uomo saggio, ma non per questo vecchio ed anzi modernissimo nel pensiero, autentico come l'emozione che lo ha travolto quando ha raccontato il suo esser fieramente giovinazzese. Un uomo che costituisce vanto per una cittadina che a lui guarda come ad un figlio prediletto che ha saputo annientare col suo garbo, col suo sapere, col suo intelletto stereotipi duri a morire sui meridionali. La gente della città con la Fontana dei Tritoni e della penisola protesa verso il mare è fiera del suo percorso e dei risultati da lui conseguiti lontano da casa, da una casa che ha sempre porte spalancate per il ragazzo di ieri e l'uomo perbene di oggi.
Agostino Picicco resta un galantuomo d'altri tempi che brilla di luce propria in tempi feroci.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA
«Care e cari amici di Giovinazzo,
la conferenza che tenete oggi nella sala consiliare della vostra città è una bella occasione per rafforzare i rapporti di amicizia che ci legano. Una amicizia resa ancora più salda dalla partecipazione attiva e quotidiana alla vita delle nostre città di cittadini come Agostino Picicco. Il suo esempio, come quello di tanti altri cittadini virtuosi, ci ricorda il valore insostituibile dell'impegno individuale nel lavoro, nell'associazionismo, nelle istituzioni, per il progresso sociale e civile delle nostre comunità. Le stesse onorificenze come quelle attribuite al nostro amico Agostino - da quelle cittadine, come la Medaglia d'oro di civica benemerenza del Comune di Milano, a quelle nazionali come il Cavalierato - sarebbero solo un prestigioso ma freddo atto formale se non fossero accompagnate dalla genuina volontà di contribuire con le proprie competenze e il proprio entusiasmo al bene comune, fungendo da esempio e modello, soprattutto per le nuove generazioni. A nome mio e della nostra comunità cittadina saluto i rappresentanti delle istituzioni e gli intervenuti a questa bella iniziativa che sottolinea i migliori valori di partecipazione e di cittadinanza attiva che ci uniscono e che cementano l'unità del Paese da Nord a Sud. Grazie a tutti voi e buon lavoro».