Politica
Accordo UE-Canada: il Consiglio comunale ha detto no e Forza Italia esulta
Soddisfazione dopo l'approvazione unanime della mozione anti-CETA. Dalla locale sezione: «Difeso il Made in Italy»
Giovinazzo - giovedì 7 dicembre 2017
A febbraio 2017, il Parlamento Europeo ha approvato il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement). Si tratta di un accordo bilaterale fra Unione Europea e Canada che ha lo scopo di eliminare alcuni dazi doganali e che contiene regole comuni su investimenti, finanza, professioni e brevetti.
Il trattato non piace a molte associazioni del comparto agricolo ed a quelle ambientaliste, già apertamente schieratesi contro. E questo per la evidente disparità fra i due mercati (oltre 700 milioni di persone dell'UE, a fronte dei 20 milioni del Canada) e perché eliminerebbe, di fatto, tutti quei paletti sulla sicurezza alimentare che finora hanno tutelato i nostri consumatori.
Durante l'ultimo Consiglio comunale, Forza Italia ha presentato alla massima assise cittadina una mozione, con cui gli Enti locali pugliesi intendono sensibilizzare il Governo italiano affinché non recepisca quanto invece ratificato dall'UE come istituzione sovranazionale.
I pericoli del CETA, secondo molti, sarebbero quindi di varia natura e riguarderebbero non solo il comparto meramente commerciale, ma soprattutto quello agroalimentare: «Ma soprattutto, il CETA rappresenta un pericolo per le nostre produzioni - aveva sottolineato Ruggero Iannone, Consigliere forzista - dal momento che, per definire un prodotto Made in Italy, non servirà più la materia prima italiana ma basterà impacchettarlo in Italia».
Bisogna pertanto evitare, secondo coloro i quali intravedono in questo trattato un pericolo, quelle che sono state definite «conseguenze nefaste per il comparto agroalimentare pugliese». E così il Consiglio comunale di Giovinazzo, su iniziativa del gruppo Forza Giovinazzo, ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno in cui chiede «al Governo nazionale e alla Regione Puglia di evitare che l'Italia adotti un trattato lesivo delle prerogative economiche del nostro Paese, oltre che pericoloso per la salute umana, animale e dell'ambiente», e di «intervenire in sede comunitaria e nazionale per ottenere una riapertura dei negoziati, ridefinendo le principali clausole di quest'accordo».
Il documento partorito dalla massime assise cittadina è tuttavia figlio anche di un doppio emendamento dei Consiglieri democratici, Gianni Camporeale ed Antonello Natalicchio, ma tutte le forze politiche in campo, nonostante alcuni distinguo, non hanno esitato a farsi carico di questa mozione.
Esulta quindi il gruppo di Forza Giovinazzo, espressione locale del partito guidato da Silvio Berlusconi, tanto da proporre una nota ufficiale:
«Il CETA - sottolinea il documento presentato dai Consiglieri azzurri Ruggiero Iannone e Antonella Marzella, a cui si associa l'Assessore Gaetano Depalo - recepisce per intero principi e norme giuridiche dell'ordinamento canadese, che aiuterebbero le multinazionali e le grandi imprese di quel Paese con conseguenze nefaste sull'agricoltura italiana.
Inoltre - spigano i forzisti - il comparto agricolo e zootecnico canadese ha un'impostazione metodologica diversa da quella italiana, ma le norme dell'Ordinamento dello Stato nordamericano sono improntate su un modello aziendale di grandi dimensioni, lontano anni luce dalle nostre piccole e medie aziende agricole. Inoltre, i colossi canadesi - è la sottolineatura - utilizzano prodotti fitosanitari dannosi per la salute e vietati dalla normativa europea già da 20 anni, come il glifosato, l'acido solforico, l'acefato e altre sostanze».
«Negli allegati al trattato sono riconosciute appena 41 Indicazioni Geografiche a fronte di 288 IGP e DOP registrate nel nostro Paese, con la conseguente perdita di tutela per le rimanenti 247 non inserite nel Trattato. Altro che tutela del Made in Italy! Non è questa l'Europa che vogliamo - sottolineano Iannone, Marzella e Depalo - ed esprimiamo soddisfazione per la posizione unanime anti-CETA manifestata dal Consiglio comunale di Giovinazzo».
Il trattato non piace a molte associazioni del comparto agricolo ed a quelle ambientaliste, già apertamente schieratesi contro. E questo per la evidente disparità fra i due mercati (oltre 700 milioni di persone dell'UE, a fronte dei 20 milioni del Canada) e perché eliminerebbe, di fatto, tutti quei paletti sulla sicurezza alimentare che finora hanno tutelato i nostri consumatori.
Durante l'ultimo Consiglio comunale, Forza Italia ha presentato alla massima assise cittadina una mozione, con cui gli Enti locali pugliesi intendono sensibilizzare il Governo italiano affinché non recepisca quanto invece ratificato dall'UE come istituzione sovranazionale.
I pericoli del CETA, secondo molti, sarebbero quindi di varia natura e riguarderebbero non solo il comparto meramente commerciale, ma soprattutto quello agroalimentare: «Ma soprattutto, il CETA rappresenta un pericolo per le nostre produzioni - aveva sottolineato Ruggero Iannone, Consigliere forzista - dal momento che, per definire un prodotto Made in Italy, non servirà più la materia prima italiana ma basterà impacchettarlo in Italia».
Bisogna pertanto evitare, secondo coloro i quali intravedono in questo trattato un pericolo, quelle che sono state definite «conseguenze nefaste per il comparto agroalimentare pugliese». E così il Consiglio comunale di Giovinazzo, su iniziativa del gruppo Forza Giovinazzo, ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno in cui chiede «al Governo nazionale e alla Regione Puglia di evitare che l'Italia adotti un trattato lesivo delle prerogative economiche del nostro Paese, oltre che pericoloso per la salute umana, animale e dell'ambiente», e di «intervenire in sede comunitaria e nazionale per ottenere una riapertura dei negoziati, ridefinendo le principali clausole di quest'accordo».
Il documento partorito dalla massime assise cittadina è tuttavia figlio anche di un doppio emendamento dei Consiglieri democratici, Gianni Camporeale ed Antonello Natalicchio, ma tutte le forze politiche in campo, nonostante alcuni distinguo, non hanno esitato a farsi carico di questa mozione.
Esulta quindi il gruppo di Forza Giovinazzo, espressione locale del partito guidato da Silvio Berlusconi, tanto da proporre una nota ufficiale:
«Il CETA - sottolinea il documento presentato dai Consiglieri azzurri Ruggiero Iannone e Antonella Marzella, a cui si associa l'Assessore Gaetano Depalo - recepisce per intero principi e norme giuridiche dell'ordinamento canadese, che aiuterebbero le multinazionali e le grandi imprese di quel Paese con conseguenze nefaste sull'agricoltura italiana.
Inoltre - spigano i forzisti - il comparto agricolo e zootecnico canadese ha un'impostazione metodologica diversa da quella italiana, ma le norme dell'Ordinamento dello Stato nordamericano sono improntate su un modello aziendale di grandi dimensioni, lontano anni luce dalle nostre piccole e medie aziende agricole. Inoltre, i colossi canadesi - è la sottolineatura - utilizzano prodotti fitosanitari dannosi per la salute e vietati dalla normativa europea già da 20 anni, come il glifosato, l'acido solforico, l'acefato e altre sostanze».
«Negli allegati al trattato sono riconosciute appena 41 Indicazioni Geografiche a fronte di 288 IGP e DOP registrate nel nostro Paese, con la conseguente perdita di tutela per le rimanenti 247 non inserite nel Trattato. Altro che tutela del Made in Italy! Non è questa l'Europa che vogliamo - sottolineano Iannone, Marzella e Depalo - ed esprimiamo soddisfazione per la posizione unanime anti-CETA manifestata dal Consiglio comunale di Giovinazzo».