Sabrina Mastroviti
Sabrina Mastroviti
Politica

A tu per tu con Sabrina Mastroviti

Intervista alla Consigliera comunale di PrimaVera Alternativa

La presenza femminile in Consiglio comunale determina equilibri e spesso risulta decisiva per l'azione di maggioranza ed opposizione. Tra i banchi di quest'ultima siede anche Sabrina Mastroviti, di PrimaVera Alternativa, una delle più attive all'interno della massima assise comunale. Con lei abbiamo parlato di diverse questioni, dal presente del movimento politico di cui fa parte, alle alleanze, fino a toccare alcuni temi "caldi" della vita giovinazzese, non senza un passaggio proprio sulle donne in politica. E quella che leggerete è l'intervista che ne è venuta fuori.

Quando ha iniziato la sua avventura tra le fila dei simpatizzanti di PrimaVera Alternativa, seguendo il progetto tracciato da Vincenzo Castrignano ed altri, avrebbe mai pensato di diventare Consigliera comunale?

Certo che no! Non immaginavo, alla prima esperienza, di raccogliere un tale consenso. E approfitto, a distanza di più di un anno, per ringraziare ancora chi ha riposto fiducia e prospettive di cambiamento nel nostro progetto politico e nella mia persona. Un risultato elettorale straordinario di cui sento, ogni giorno, il peso e la responsabilità.

A proposito di Vincenzo Castrignano, vi manca all'interno dell'assise cittadina?

Un capitano lo è per sempre. Lui è l'anima stessa di PVA. Ed è proprio l'esempio di adulti come Enzo, instancabili uomini dediti al prossimo silenziosamente, onesti, impegnati ed appassionati che hanno alimentato in me il desiderio di spendermi in prima persona e, per rimanere in tema, di scendere in campo. Il suo sogno di coltivare un progetto di "Educazione Politica", la sua visione di Città ed il suo amore per la gente sono i pilastri del nostro impegno civico e politico.

Che rapporti ha con gli altri due Consiglieri di PVA? I suoi detrattori sostengono lei sia troppo a rimorchio del Consigliere Daniele de Gennaro. Cosa sente di rispondere a queste accuse?

Io rimanderei queste "accuse" anzi le definirei allusioni offensive ai mittenti. D'altronde, è sufficiente rivedere le dirette streaming dei vari Consigli Comunali per offrire una risposta secca ed oggettiva a questi attacchi infondati. Lo spirito di collaborazione e la condivisione di valori e motivazioni sono il nostro punto di forza. Siamo un movimento politico aperto verso l'esterno, ma soprattutto verso l'interno. Ogni azione ed intervento sul territorio sono condivisi e discussi dai vari tavoli tematici, dal Direttivo, dai soci. Sia ben chiaro: Daniele, Nunzia e Sabrina non sono uomini e donne soli al comando. I rappresentanti istituzionali di PVA sono l'espressione di un coinvolgimento attivo di energie ed esperienze, di percorsi di vita differenti, ma allo stesso tempo comuni ed accumunati dagli stessi principi.

E con quelli del Partito Democratico? Conferma la nascita di un'intesa anche di carattere politico con loro?

Lo dicevo anche nella risposta precedente, PVA è un movimento aperto. Le collaborazioni con il Partito Democratico, gli altri Movimenti e le varie Associazioni presenti sul territorio nascono dall'esigenza di costruire percorsi comuni; non sono il frutto di opportunismo politico o desideri di carriere politiche personali e non si basano su alchimie elettorali, tipo formazioni di "destra" che magicamente si innestano con quelle di "centro-sinistra" che anche a definirle così mi fa un po' sorridere onestamente. Non sono parole le mie ma fatti, tangibili, un esempio su tutti il nostro fronte comune nella presentazione e richiesta di un Consiglio Comunale monotematico sulla difesa di uno dei diritti inviolabili: la salute dei giovinazzesi. Le intese nascono quando si converge verso la difesa degli stessi diritti, quando si conducono battaglie politiche che hanno lo stesso fine, quando, talvolta, di fronte alla superficialità amministrativa ci si impegna perché ci sia più rispetto delle regole. Ed è su queste basi che cerchiamo di costruire percorsi comuni ed alleanze.

Una delle sue prime battaglie ha riguardato la villetta di viale Moro. Ricordiamo le sue interrogazioni in Consiglio. Qual è la situazione attuale in quell'area, soprattutto alla luce degli ultimi eventi prima del vostro comizio?

La villetta di Viale Aldo Moro è da mesi tristemente chiusa. Un luogo aggregativo e ricreativo negato ai cittadini del quartiere. È una delle tante promesse non mantenute, uno dei tanti nastri tagliati ed abbandonati. Venerdì abbiamo incontrato i cittadini del quartiere 167, sin dalla mattina abbiamo raccolto istanze, suggerimenti, necessità e disagi. Con i comizi di quartiere riparte il progetto di cittadinanza attiva che vede la nostra azione Politica ripartire dal basso. Il mio intervento, durante il comizio, ha riguardato proprio la chiusura di quella Villetta e la totale assenza di tutte le migliorie ed opere che erano previste dal contratto: non è una battaglia contro i gestori, anzi, mi verrebbe da dire è anche a loro difesa, visto il modus operandi della amministrazione. E io in prima persona continuerò a monitorare e ad esercitare tutte le misure di intervento possibili affinché quel bene comune venga restituito ai cittadini. In questi anni tante sono le famiglie giovani che hanno popolato il quartiere: diamo loro e, soprattutto, ai loro bambini la possibilità di uno spazio ricreativo sicuro e curato.

Questione discarica. Altra lotta che la vede in prima fila. Da componente dell'opposizione cittadina si sente soddisfatta delle soluzioni trovate dall'Amministrazione comunale?

Finché a Giovinazzo ci saranno priorità irrisolte di grave impatto sui cittadini, saremo sul campo in prima linea per condurre azioni e battaglie a loro difesa. Anche a rischio di preannunciate denunce per "procurato allarme"; anzi, aggiungo, se le nostre azioni e i nostri interventi servono a destare dal sonno questa amministrazione e a far ottenere i dovuti finanziamenti regionali, allora ben vengano le denunce. L'emergenza ambientale ci ha visti impegnati in innumerevoli azioni, sia in Consiglio Comunale, sia in discarica, attraverso filmati che denunciavano lo stato innegabilmente critico di quel luogo, altro che procurato allarme! E continueremo a farlo, perché è in ballo la tutela della salute dei giovinazzesi. Posso già anticipare che abbiamo presentato un'altra interrogazione, la cui risposta scritta sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale e dalla quale è emerso che, ancora oggi, fuori da ogni logica, la Società "Green Up", una costola della Daneco Srl, continua ad estrarre il biogas dalla discarica. E non basta: l'amministrazione, nonostante le gravissime inadempienze del gestore, non ha ancora rescisso uno dei due contratti in essere con la Daneco!

Lei fa parte della Commissione Pari Opportunità. In Aula "Pignatelli" siedono sei Consigliere e ci sono anche due Assessori donna. Ma non sono ugualmente mancati attacchi vagamente sessisti in Consiglio da ambo le parti. Ecco, vorremmo sapere se tra voi donne c'è collaborazione oltre gli schieramenti, una collaborazione utile a raggiungere obiettivi comuni.

La presenza di una quota rosa considerevole in Consiglio Comunale è un dato che riflette un trend su scala regionale e nazionale; e di questo non posso che esserne orgogliosa e soddisfatta. Rappresenta il superamento ideologico dei pregiudizi sulla presenza delle donne impegnate in Politica. La collaborazione è doverosa, ma allo stesso tempo deve partire dalla condivisione di idee e modus operandi. È davvero difficile collaborare con chi ritiene che sia fallimentare investire nella rivitalizzazione di spazi abbandonati per incentivare politiche sociali integrative. O con chi è contrario al riconoscimento della cittadinanza civica a quegli stranieri che sono radicati nella nostra città ed i cui figli frequentano le stesse classi dei nostri ragazzi.

Ci dice infine quali sono gli aspetti che cambierebbe in PVA e di cosa invece è particolarmente orgogliosa?

PVA è un movimento che, anche in considerazione dello straordinario risultato elettorale raggiunto, ha il dovere di crescere ancora, divenendo ancor più popolare. E questo sta accadendo, nonostante la sconfitta alle amministrative. Non molliamo di un solo centimetro, anche se spesso piovono offese e comportamenti intimidatori. La forza di PVA è il gruppo. Un gruppo attento e dinamico, che non ha una programmazione in base ai calendari elettorali, anzi, la sede di PVA è aperta e operativa, è viva. Assemblee, Congressi e confronti con le realtà limitrofe, tavoli tematici, conferenze stampa, comizi in Piazza e nei quartieri, su cui qualcuno ha ironizzato per il semplice fatto di averle denominate "Periferie dell'anima", sono il segno tangibile di un movimento in crescita ed in cammino.









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