Cronaca
300 euro per riavere l'auto, arrestato un 24enne
In manette un incensurato di Bitonto. Ha usato il metodo del cavallo di ritorno
Giovinazzo - sabato 20 maggio 2017
12.26
Nella serata dell'8 aprile, a Mariotto, erano bastati pochi minuti, ad alcuni ladri di auto, per rubare una Fiat Panda, parcheggiata nella pubblica via e farla franca, ma solo per il momento, senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Sono bastate meno di ventiquattrore ore perché il malcapitato proprietario dell'auto, mentre passeggiava nella piazza della frazione bitontina, fosse avvicinato da un giovane dal posto che con estrema scaltrezza e non curante delle conseguenze, gli facesse la proposta: «Se sei interessato a riavere la tua auto, dammi 300 euro».
Dopo poche ore e aver effettuato un prelievo bancomat, è avvenuta la consegna del denaro pattuito, con la indicazione del luogo in cui l'auto era stata nascosta. «Vai a Giovinazzo in via Gioia e lì troverai la macchina».
Sul posto indicato dall'interlocutore l'uomo ha rinvenuto, poi, effettivamente la propria autovettura, integra e senza alcun danno come gli era stato garantito. Temendo ritorsioni, conoscendo il soggetto che gli aveva fatto ritrovare l'auto, si è recato presso la caserma di via Matteotti per denunciare il ritrovamento casuale del mezzo, senza dare altre indicazioni.
Agli investigatori della Stazione di Giovinazzo, però, la situazione è apparsa subito poco chiara. Compiuti accertamenti sul luogo ove era avvenuto il furto, hanno notato a poca distanza l'apparecchio bancomat ove erano stati prelevati i soldi.
Le indagini degli uomini del maresciallo aiutante Dino Amato hanno consentito di appurare che la somma prelevata dal malcapitato era di 300 euro; inoltre, da alcune immagini del sistema di video sorveglianza, presenti nella piazza, si è notato il proprietario del mezzo confabulare con un giovane.
Messo di fronte all'evidenza, il denunciante ha deciso di collaborare e raccontare quanto accaduto.
Per il giovane, un 24enne di Bitonto, incensurato, nella serata di ieri, sono scattate le manette con l'accusa di estorsione aggravata, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato tutte le indagini.
Il 24enne si trova ora agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
Sono bastate meno di ventiquattrore ore perché il malcapitato proprietario dell'auto, mentre passeggiava nella piazza della frazione bitontina, fosse avvicinato da un giovane dal posto che con estrema scaltrezza e non curante delle conseguenze, gli facesse la proposta: «Se sei interessato a riavere la tua auto, dammi 300 euro».
Dopo poche ore e aver effettuato un prelievo bancomat, è avvenuta la consegna del denaro pattuito, con la indicazione del luogo in cui l'auto era stata nascosta. «Vai a Giovinazzo in via Gioia e lì troverai la macchina».
Sul posto indicato dall'interlocutore l'uomo ha rinvenuto, poi, effettivamente la propria autovettura, integra e senza alcun danno come gli era stato garantito. Temendo ritorsioni, conoscendo il soggetto che gli aveva fatto ritrovare l'auto, si è recato presso la caserma di via Matteotti per denunciare il ritrovamento casuale del mezzo, senza dare altre indicazioni.
Agli investigatori della Stazione di Giovinazzo, però, la situazione è apparsa subito poco chiara. Compiuti accertamenti sul luogo ove era avvenuto il furto, hanno notato a poca distanza l'apparecchio bancomat ove erano stati prelevati i soldi.
Le indagini degli uomini del maresciallo aiutante Dino Amato hanno consentito di appurare che la somma prelevata dal malcapitato era di 300 euro; inoltre, da alcune immagini del sistema di video sorveglianza, presenti nella piazza, si è notato il proprietario del mezzo confabulare con un giovane.
Messo di fronte all'evidenza, il denunciante ha deciso di collaborare e raccontare quanto accaduto.
Per il giovane, un 24enne di Bitonto, incensurato, nella serata di ieri, sono scattate le manette con l'accusa di estorsione aggravata, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato tutte le indagini.
Il 24enne si trova ora agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.