Vita di città
100 anni del preside Francesco Martinelli: le emozioni e le FOTO
L'ex dirigente scolastico e assessore: «Per me importanti onestà e professionalità»
Giovinazzo - domenica 27 marzo 2022
10.37
Generazioni di ragazzi, poi diventati uomini e donne. Migliaia. E sono proprio queste migliaia di uomini e donne che oggi festeggiano il loro grande educatore, da prendere come esempio. Un traguardo molto importante è stato raggiunto e festeggiato serenamente dal preside Francesco Martinelli che ieri, sabato 26 marzo, ha spento cento candeline. Si è trattato di un momento gioioso e molto emozionante che gli è stato tributato nella sua casa di Giovinazzo, dove il figlio Leonardo, il nipote Francesco, i parenti, gli amici cari, il suo medico, alcuni tra collaboratori e docenti della scuola si sono ritrovati, insieme a noi della stampa che possiamo raccontarvi un giorno storico per la scuola giovinazzese. Tutti si sono stretti intorno a lui per applaudire questo evento rarissimo e di grande valore.
Il preside, nato il 26 marzo del 1922, laureato in agronomia, rappresenta la memoria storica della comunità cittadina di Giovinazzo nella quale è stato il preside della scuola media "G.Marconi" dal 1965 al 1990, ha ricoperto l'incarico di Assessore alla Pubblica Istruzione agli inizi degli anni '60, oltre ad essere stato consigliere comunale. Per circa vent'anni, dopo la pensione, ha vissuto a Genova con sua figlia Maria Teresa, dopo di che ha deciso di tornare nella sua città. Il saluto affettuoso che gli hanno rivolto il sindaco Tommaso Depalma, il vice sindaco Michele Sollecito e il presidente del consiglio comunale, Alfonso Arbore, hanno suggellato quel legame indissolubile con la città.
Nel corso del momento festoso, con tanto di brindisi e applauso beneaugurante, tra gli ospiti emozionati e partecipi di una bella occasione di incontro, ha argomentato ricordando episodi sia passati che recenti, mettendo in campo una memoria incredibile ed una ironia interessante, in modo particolare quando ha ricordato della visita di Benito Mussolini a Giovinazzo, ricordo espresso con dovizia di particolari anche divertenti. Gli abbiamo chiesto di fornirci una sorta di sintesi per voi lettori della vita scolastica vissuta.
Come trascorre il tempo il preside Martinelli? «Le mie giornate sono fatte di riposo - ci ha infine detto -, poi guardo la tv, mi piace lo sport, in particolare il calcio, guardo i telegiornali ma non vorrei parlare di quello che sta accadendo perché è incredibile. E devo dirvi con piacere che, grazie all'aiuto della mia assistente Teresa, leggo quotidianamente le notizie su GiovinazzoViva, dal cellulare».
Nel pomeriggio della stessa giornata si è svolto un incontro proprio in quella che oggi è la Scuola Secondaria di Primo Grado "G. Marconi", dove la dirigente scolastica, Giovanna Domestico, con un videomessaggio, il corpo docente, l'orchestra e il coro degli alunni hanno formulato gli auguri al preside Francesco Martinelli.
Nei suoi ricordi più nitidi, il valore formativo ed inclusivo della scuola, luogo educativo in cui la formazione della persona umana è al primo posto. Anche noi conserviamo un ricordo molto bello del preside Martinelli, della sua autorevolezza e signorilità; la stima nei suoi confronti resterà sempre tanta.
E per questo gli abbiamo formulato gli auguri di ogni bene da tutta la redazione di GiovinazzoViva.
Il preside, nato il 26 marzo del 1922, laureato in agronomia, rappresenta la memoria storica della comunità cittadina di Giovinazzo nella quale è stato il preside della scuola media "G.Marconi" dal 1965 al 1990, ha ricoperto l'incarico di Assessore alla Pubblica Istruzione agli inizi degli anni '60, oltre ad essere stato consigliere comunale. Per circa vent'anni, dopo la pensione, ha vissuto a Genova con sua figlia Maria Teresa, dopo di che ha deciso di tornare nella sua città. Il saluto affettuoso che gli hanno rivolto il sindaco Tommaso Depalma, il vice sindaco Michele Sollecito e il presidente del consiglio comunale, Alfonso Arbore, hanno suggellato quel legame indissolubile con la città.
LE PAROLE DEL SINDACO TOMMASO DEPALMA
«Non appena renderemo pubblico questo momento di grande rilievo per tutti noi, saranno tanti a rivedersi interpreti di una storia bella che ci lega al ruolo di un preside che, sotto i suoi occhialini diffondeva austerità a scuola, mista ad un forte senso di paternità, valori che il nostro preside sapeva ben dosare - ha affermato il sindaco -. La ringrazio preside, a nome di tanti che come me sono stati alunni nella sua scuola, ha fatto tanto per tutti noi e per la scuola. Mi auguro che, dopo la ristrutturazione della scuola media "Marconi", lei ci sarà per l'inaugurazione; è un impegno che prendiamo oggi con lei». Il primo cittadino gli ha consegnato una pergamena e una targa a nome dell'amministrazione comunale in segno di stima verso un uomo professionale e perbene. «Grazie sindaco - gli ha risposto il preside Martinelli - ma ho fatto solo il mio dovere».Nel corso del momento festoso, con tanto di brindisi e applauso beneaugurante, tra gli ospiti emozionati e partecipi di una bella occasione di incontro, ha argomentato ricordando episodi sia passati che recenti, mettendo in campo una memoria incredibile ed una ironia interessante, in modo particolare quando ha ricordato della visita di Benito Mussolini a Giovinazzo, ricordo espresso con dovizia di particolari anche divertenti. Gli abbiamo chiesto di fornirci una sorta di sintesi per voi lettori della vita scolastica vissuta.
IL COMMENTO DEL PRESIDE FRANCESCO MARTINELLI
«Ho voluto soltanto e sempre svolgere il mio dovere, sono una persona semplice, non ho mai voluto esaltare il mio operato - ci ha detto gioviale -. Per me è stata importante l'onestà prima e la professionalità dopo. Essere giusti e onesti ti dà modo di ottenere ottimi risultati. Io sono schematico e con semplicità vi dico che sono felice di aver rivisto tante persone care. La scuola era per me "un credo", lavoravo con l'esempio, dare buoni esempi è tutto nella vita. Se si utilizza la semplicità e la verità nella scuola, si fa un grande lavoro. I ragazzi migliorano solo quando ricevono un buon esempio. La mia segreteria, che era di fianco all'ufficio di presidenza, era sempre aperta e comunicante con me, poiché ho amato lavorare con la porta aperta perché sia gli alunni che i genitori fossero trattati con onestà, semplicità e giustizia. Ho messo in campo ordine e disciplina - ha ammesso -, ma non ho dato punizioni a nessun ragazzo, parlavo con loro e li convincevo a trasformare il loro modo di comportarsi. Con il buon esempio chi lavora nella scuola deve dire ai ragazzi come si vive. Io sono orgoglioso di come ho vissuto».Come trascorre il tempo il preside Martinelli? «Le mie giornate sono fatte di riposo - ci ha infine detto -, poi guardo la tv, mi piace lo sport, in particolare il calcio, guardo i telegiornali ma non vorrei parlare di quello che sta accadendo perché è incredibile. E devo dirvi con piacere che, grazie all'aiuto della mia assistente Teresa, leggo quotidianamente le notizie su GiovinazzoViva, dal cellulare».
Nel pomeriggio della stessa giornata si è svolto un incontro proprio in quella che oggi è la Scuola Secondaria di Primo Grado "G. Marconi", dove la dirigente scolastica, Giovanna Domestico, con un videomessaggio, il corpo docente, l'orchestra e il coro degli alunni hanno formulato gli auguri al preside Francesco Martinelli.
Nei suoi ricordi più nitidi, il valore formativo ed inclusivo della scuola, luogo educativo in cui la formazione della persona umana è al primo posto. Anche noi conserviamo un ricordo molto bello del preside Martinelli, della sua autorevolezza e signorilità; la stima nei suoi confronti resterà sempre tanta.
E per questo gli abbiamo formulato gli auguri di ogni bene da tutta la redazione di GiovinazzoViva.