Vestiti per indigenti abbandonati per strada: vergogna in piazza Garibaldi
Il nostro report fotografa una situazione segnalata in più punti della città
sabato 17 settembre 2022
iReport
La fotonotizia che vi proponiamo quest'oggi fa pensare e fa anche molta rabbia.
Giovedì 15 settembre, ore 19.00 circa, piazza Garibaldi angolo Daconto: vestiti per indigenti dapprima selezionati e poi abbandonati per terra, in un raggio di diversi metri, nei pressi di un cassone per la raccolta indumenti. Uno scempio che ha lasciati interdetti diversi cittadini, compreso chi si era recato in quel momento per donare a sua volta scarpe ed abiti usati ma in buono stato.
«Volevo lasciare abitini quasi nuovi per bimbi - ci ha detto una donna sconsolata - ma è tutto bloccato, che peccato!».
Uno scempio che, secondo alcune testimonianze raccolte sul luogo dalla nostra redazione, avrebbe come responsabili alcuni stranieri che si tuffano letteralmente, con grave pericolo, all'interno del cassone, aprendolo ed asportando i vestiti ritenuti migliori, per poi abbandonare tutto per strada, come se altri non ne avessero diritto.
Una situazione che in passato era stata attribuita a nuclei di etnia Rom e che aveva avuto anche una coda con controlli della Polizia Locale. Oggi il problema, ci dicono i giovinazzesi indispettiti, ha ripreso a verificarsi con frequenza senza che nessuno intervenga.
Quegli indumenti sono destinati alla raccolta e nessuno può togliere ad altre persone indigenti un diritto sacrosanto. È dunque giunto il momento di nuovi serrati controlli dell'amministrazione comunale. Facciamo appello al sindaco, nonché assessore al ramo, affinché intervenga con pugno fermo come fatto con i furbetti delle pattumelle. Ci preme non tanto il decoro urbano, ma che quanto donato dai cittadini venga rispettato.
Giovedì 15 settembre, ore 19.00 circa, piazza Garibaldi angolo Daconto: vestiti per indigenti dapprima selezionati e poi abbandonati per terra, in un raggio di diversi metri, nei pressi di un cassone per la raccolta indumenti. Uno scempio che ha lasciati interdetti diversi cittadini, compreso chi si era recato in quel momento per donare a sua volta scarpe ed abiti usati ma in buono stato.
«Volevo lasciare abitini quasi nuovi per bimbi - ci ha detto una donna sconsolata - ma è tutto bloccato, che peccato!».
Uno scempio che, secondo alcune testimonianze raccolte sul luogo dalla nostra redazione, avrebbe come responsabili alcuni stranieri che si tuffano letteralmente, con grave pericolo, all'interno del cassone, aprendolo ed asportando i vestiti ritenuti migliori, per poi abbandonare tutto per strada, come se altri non ne avessero diritto.
Una situazione che in passato era stata attribuita a nuclei di etnia Rom e che aveva avuto anche una coda con controlli della Polizia Locale. Oggi il problema, ci dicono i giovinazzesi indispettiti, ha ripreso a verificarsi con frequenza senza che nessuno intervenga.
Quegli indumenti sono destinati alla raccolta e nessuno può togliere ad altre persone indigenti un diritto sacrosanto. È dunque giunto il momento di nuovi serrati controlli dell'amministrazione comunale. Facciamo appello al sindaco, nonché assessore al ramo, affinché intervenga con pugno fermo come fatto con i furbetti delle pattumelle. Ci preme non tanto il decoro urbano, ma che quanto donato dai cittadini venga rispettato.