Un porcile quella piazza Garibaldi!
Rifiuti su ogni lato del quadrilatero. E due giorni fa c'era anche una sedia abbandonata
venerdì 5 agosto 2016
15.42
iReport
Non c'è raccolta differenziata spinta che tenga. Inutile parlare di ciclo dei rifiuti, di tasse, costi, discariche chiuse ed aperte e di aziende vincitrici di appalti pubblici. Inutile, anzi frustrante se poi gli spettacoli sono questi. Immortalata in foto anche una sedia (per tipologia certamente di un locale pubblico) e diverse tipologie di rifiuti abbandonate vicino ai cassonetti di piazza Garibaldi.
Uno squallore per le tante famiglie che in quell'area portano i propri figli a giocare. Uno squallore per i turisti che abbiamo incrociato mercoledì sera, settentrionali, dal Nord Europa e dalla Francia, che passeggiavano in centro e nel borgo antico o sui due lungomari. Il giovinazzese medio abbandona di tutto nei pressi delle isole ecologiche: dagli indumenti alle tettoie in eternit, da scarti di lavorazione edili e contenitori di plastica, lattine e bottiglie di vetro, fino ad arrivare a parti complete di arredamento.
Inutile arrabbiarsi con l'Amministrazione di turno (in colpevole ritardo sulla differenziata porta a porta) se poi non si ha il minimo senso civico. Noi siamo per la "stangata", lo ripetiamo da tempo. Questa è gente che comprende solo quando è colpita severamente nelle tasche. Ed allora che si aumentino i controlli a tappeto della Polizia Municipale (inutile vedere due pattuglie alle spalle di un palco durante una manifestazione in piazza, ndr) e si colpiscano duramente i trasgressori. Per colpa di queste persone l'ecotassa si è materializzata e la gente che rispetta le regole è stata poi penalizzata.
Si faccia subito un intervento deciso, non una tantum, ma costante fino al 15 settembre almeno. Multe e sanzioni come se piovesse, fino alla revoca della licenza per gli esercenti che dovessero essere "beccati" per più di una volta. Il giovinazzese medio, ci duole dirlo, così come accade in altri comuni viciniori, comprenderà solo quando si vedrà massacrato economicamente. Vigilanza serrata anche sulle attività commerciali e pugno di ferro fino alla drastica diminuzione degli eventi.
Siamo a questo, alle istituzioni che devono fare da balia a chi non conosce l'educazione civica. Ci faremo portatori di questa battaglia perché siamo stanchi di realizzare report che non portano poi ad un effettivo mutamento dei costumi. Siamo davvero esausti.
Uno squallore per le tante famiglie che in quell'area portano i propri figli a giocare. Uno squallore per i turisti che abbiamo incrociato mercoledì sera, settentrionali, dal Nord Europa e dalla Francia, che passeggiavano in centro e nel borgo antico o sui due lungomari. Il giovinazzese medio abbandona di tutto nei pressi delle isole ecologiche: dagli indumenti alle tettoie in eternit, da scarti di lavorazione edili e contenitori di plastica, lattine e bottiglie di vetro, fino ad arrivare a parti complete di arredamento.
Inutile arrabbiarsi con l'Amministrazione di turno (in colpevole ritardo sulla differenziata porta a porta) se poi non si ha il minimo senso civico. Noi siamo per la "stangata", lo ripetiamo da tempo. Questa è gente che comprende solo quando è colpita severamente nelle tasche. Ed allora che si aumentino i controlli a tappeto della Polizia Municipale (inutile vedere due pattuglie alle spalle di un palco durante una manifestazione in piazza, ndr) e si colpiscano duramente i trasgressori. Per colpa di queste persone l'ecotassa si è materializzata e la gente che rispetta le regole è stata poi penalizzata.
Si faccia subito un intervento deciso, non una tantum, ma costante fino al 15 settembre almeno. Multe e sanzioni come se piovesse, fino alla revoca della licenza per gli esercenti che dovessero essere "beccati" per più di una volta. Il giovinazzese medio, ci duole dirlo, così come accade in altri comuni viciniori, comprenderà solo quando si vedrà massacrato economicamente. Vigilanza serrata anche sulle attività commerciali e pugno di ferro fino alla drastica diminuzione degli eventi.
Siamo a questo, alle istituzioni che devono fare da balia a chi non conosce l'educazione civica. Ci faremo portatori di questa battaglia perché siamo stanchi di realizzare report che non portano poi ad un effettivo mutamento dei costumi. Siamo davvero esausti.