Un'altra cartolina da via Agostino Gioia
Ennesimo esempio di masochismo giovinazzese
venerdì 9 settembre 2016
iReport
Una sedia ergonomica buttata nei pressi di un cassonetto in via Agostino Gioia.
Siamo in un mercoledì sera di settembre, in pieno centro e ad un orario non tardo (poco dopo le 21.00). Ancora una squallida cartolina da "Incivilia", che dimostra una volta di più come i giovinazzesi amino farsi del male da soli. Perché, se si ragiona su con attenzione, chi ha abbandonato quella sedia ed altri rifiuti senza chiamare l'apposito numero, non solo danneggia l'intera comunità, ma sta danneggiando se stesso. Non lo sa, perché è ignorante, nel senso etimologico del termine, poiché ignora le ripercussioni del suo gesto.
Si continua a far finta di nulla, a praticare il malcostume, in città ed in campagna, salvo poi lamentarsi di tasse esose e disservizi. La verità amarissima da ingoiare, ce ne accorgiamo da alcuni commenti sulla nostra pagina, è che i gioviazzesi, come tante comunità da Roma in giù, sono indifendibili quando si parla di rifiuti. Al netto di una raccolta porta a porta che stenta a partire, di una discarica chiusa e di mille altri problemi, una buona fetta dei cittadini non fa la sua parte. Punto.
Questo dimostra quanto ancora si debba crescere, quanto ancora sia lontano il modello di città turistica che gli amministratori vorrebbero lanciare. Un comune che arriva con difficoltà al 10-11% (ci vergogniamo anche a scriverlo, ndr) di differenziata pagherà ecotasse elevate, che inevitabilmente ricadranno poi sui tributi dei cittadini. Inutile anche continuare a disquisire sul punto.
In questo momento, nonostante le buone intenzioni, siamo quasi sicuri di poter scommettere che Giovinazzo non è affatto pronta per differenziare e rendersi virtuosa in fatto di rifiuti. Una scommessa che speriamo davvero di perdere.
Siamo in un mercoledì sera di settembre, in pieno centro e ad un orario non tardo (poco dopo le 21.00). Ancora una squallida cartolina da "Incivilia", che dimostra una volta di più come i giovinazzesi amino farsi del male da soli. Perché, se si ragiona su con attenzione, chi ha abbandonato quella sedia ed altri rifiuti senza chiamare l'apposito numero, non solo danneggia l'intera comunità, ma sta danneggiando se stesso. Non lo sa, perché è ignorante, nel senso etimologico del termine, poiché ignora le ripercussioni del suo gesto.
Si continua a far finta di nulla, a praticare il malcostume, in città ed in campagna, salvo poi lamentarsi di tasse esose e disservizi. La verità amarissima da ingoiare, ce ne accorgiamo da alcuni commenti sulla nostra pagina, è che i gioviazzesi, come tante comunità da Roma in giù, sono indifendibili quando si parla di rifiuti. Al netto di una raccolta porta a porta che stenta a partire, di una discarica chiusa e di mille altri problemi, una buona fetta dei cittadini non fa la sua parte. Punto.
Questo dimostra quanto ancora si debba crescere, quanto ancora sia lontano il modello di città turistica che gli amministratori vorrebbero lanciare. Un comune che arriva con difficoltà al 10-11% (ci vergogniamo anche a scriverlo, ndr) di differenziata pagherà ecotasse elevate, che inevitabilmente ricadranno poi sui tributi dei cittadini. Inutile anche continuare a disquisire sul punto.
In questo momento, nonostante le buone intenzioni, siamo quasi sicuri di poter scommettere che Giovinazzo non è affatto pronta per differenziare e rendersi virtuosa in fatto di rifiuti. Una scommessa che speriamo davvero di perdere.