Rifiuti edili ed eternit sul litorale per Santo Spirito
La segnalazione di un lettore
martedì 22 settembre 2015
22.39
iReport
Se questo è ciò che intendiamo presentare ai turisti che vengono a farci visita, allora sarebbe meglio chiudere baracca e dichiarare il fallimento di una intera comunità.
Lo pensiamo davvero quando vediamo foto come quelle scattate da un attento lettore, a cui va il nostro grazie come cittadini, prima ancora che da giornalisti. Scarti di lavorazioni edili, tra cui forse anche eternit sbriciolato, sul litorale per Santo Spirito, in località San Matteo.
Abbandonato, forse, secondo una pratica diffusa anche nelle nostre campagne: si paga qualcuno per disfarsene, poiché le procedure ex lege vengono ritenute (a torto) costose. Una vergogna senza fine contro cui continueremo a batterci, certi che l'ambiente sia il primo grande patrimonio da preservare per assicurare un futuro degno a questa comunità.
A proposito di comunità: le spallucce mostrate da tanti quando raccontiamo questi fatti, della serie «tanto lo faranno ancora», non ci piacciono né ci scoraggiano dal fare il nostro lavoro, che è quello di informare. Alle istituzioni locali va il compito di renderla una priorità reale dell'agenda politica, facendo rimuovere quello scempio.
E poi ci siete voi, liberi cittadini. Quello che vedete in foto si può appellare solo col termine "schifo". Chi commette tali abusi pensiamo non ci legga affatto. Se invece lo sta facendo in questo momento, si vergogni, ammesso sia capace di provare un disagio di fronte a quanto commesso. A voialtri, quelli che si ritengono rispettosi delle regole, il compito di denunciare. Sempre!
Lo pensiamo davvero quando vediamo foto come quelle scattate da un attento lettore, a cui va il nostro grazie come cittadini, prima ancora che da giornalisti. Scarti di lavorazioni edili, tra cui forse anche eternit sbriciolato, sul litorale per Santo Spirito, in località San Matteo.
Abbandonato, forse, secondo una pratica diffusa anche nelle nostre campagne: si paga qualcuno per disfarsene, poiché le procedure ex lege vengono ritenute (a torto) costose. Una vergogna senza fine contro cui continueremo a batterci, certi che l'ambiente sia il primo grande patrimonio da preservare per assicurare un futuro degno a questa comunità.
A proposito di comunità: le spallucce mostrate da tanti quando raccontiamo questi fatti, della serie «tanto lo faranno ancora», non ci piacciono né ci scoraggiano dal fare il nostro lavoro, che è quello di informare. Alle istituzioni locali va il compito di renderla una priorità reale dell'agenda politica, facendo rimuovere quello scempio.
E poi ci siete voi, liberi cittadini. Quello che vedete in foto si può appellare solo col termine "schifo". Chi commette tali abusi pensiamo non ci legga affatto. Se invece lo sta facendo in questo momento, si vergogni, ammesso sia capace di provare un disagio di fronte a quanto commesso. A voialtri, quelli che si ritengono rispettosi delle regole, il compito di denunciare. Sempre!