Rifiuti davanti alla chiesetta del Padre Eterno
Un picnic finito col solito atto di inciviltà
martedì 19 aprile 2016
1.16
iReport
Domenica 17 aprile. Mentre i seggi elettorali erano aperti per le consultazioni referendarie, più di qualcuno ha scelto un salto in spiaggia o uno in campagna. Troppo alte le temperature per starsene a casa, troppo ghiotta l'occasione per assaporare quanto a Pasquetta non era stato possibile fare per via delle avverse condizioni atmosferiche.
E così anche la zona della bellissima chiesetta rurale conosciuta come quella del Padre Eterno, meta anche di tanti veri amanti dell'arte e della natura, è stata oggetto del consueto atto di inciviltà. La busta che vedete in foto è colma di plasticame e contenitori in alluminio usati per della pasta al forno (abbiamo controllato), mentre tutto attorno tovaglioli di carta, lattine e bottiglie di plastica corredavano l'immagine "trash".
Evviva la bella stagione, con il suo popolo di pecoroni senza il minimo senso civico, che imbratta, sporca, distrugge senza ritegno. Anche un luogo ritenuto da molti giovinazzesi, a giustissima ragione, quasi sacro, non solo per la presenza della pieve, ma anche per il silenzio e la bellezza delle coltivazioni circostanti, è stato così violato. Un luogo che, va detto, resta troppo spesso chiuso per volontà del clero e che invece bisognerebbe aprire più spesso a chi saprebbe davvero amarlo ed apprezzarlo sino in fondo. Ma questa è una nostra vecchia battaglia.
Incivilia è ancora qui, in mezzo a noi, anche nel nostro agro. E non si arresta perché ha tanti adepti pronti a colpire ovunque. Il resto delle parole aggiungetele voi, cari lettori. Noi le abbiamo terminate da tempo e lasciamo che la foto esprima tutto quello che ci sarebbe da scrivere.
E così anche la zona della bellissima chiesetta rurale conosciuta come quella del Padre Eterno, meta anche di tanti veri amanti dell'arte e della natura, è stata oggetto del consueto atto di inciviltà. La busta che vedete in foto è colma di plasticame e contenitori in alluminio usati per della pasta al forno (abbiamo controllato), mentre tutto attorno tovaglioli di carta, lattine e bottiglie di plastica corredavano l'immagine "trash".
Evviva la bella stagione, con il suo popolo di pecoroni senza il minimo senso civico, che imbratta, sporca, distrugge senza ritegno. Anche un luogo ritenuto da molti giovinazzesi, a giustissima ragione, quasi sacro, non solo per la presenza della pieve, ma anche per il silenzio e la bellezza delle coltivazioni circostanti, è stato così violato. Un luogo che, va detto, resta troppo spesso chiuso per volontà del clero e che invece bisognerebbe aprire più spesso a chi saprebbe davvero amarlo ed apprezzarlo sino in fondo. Ma questa è una nostra vecchia battaglia.
Incivilia è ancora qui, in mezzo a noi, anche nel nostro agro. E non si arresta perché ha tanti adepti pronti a colpire ovunque. Il resto delle parole aggiungetele voi, cari lettori. Noi le abbiamo terminate da tempo e lasciamo che la foto esprima tutto quello che ci sarebbe da scrivere.