Portarifiuti ammalorati a Levante
Dopo 5 anni dall'inaugurazione del lungomare inizia a farsi sentire l'usura
lunedì 17 gennaio 2022
07.00
iReport
Non si tratta di un atto vandalico, come troppi ce ne sono stati su quel tratto di litorale e nel centro storico negli ultimi anni. Si tratta invece dell'usura dovuta agli agenti atmosferici che in quella zona esposta ai marosi ed al vento si fanno sentire molto più che in altre parti della città.
Lungomare di Levante, passeggiata Ruggiero Messere, un portarifiuti versa nelle condizioni che vedete in foto. La base erosa totalmente dal tempo e dagli effetti dell'esposizione al mare fino a farlo cadere. E la situazione non è dissimile per altri cestini.
Quei portarifiuti furono pensati e realizzati in acciaio Cor-Ten, una lega che fa parte della categoria degli acciai basso legati definiti patinabili. Ha un effetto ruggine, poiché contiene anche rame, cromo, fosforo e nichel, e si tratta di una lega che fu brevettata nel 1933 negli Stati Uniti. La sigla Cor-Ten unisce le espressioni CORrosion resistance e TENsile strength, che tradotto dall'inglese vogliono dire elevata resistenza alla corrosione ed elevata resistenza meccanica. Una scelta ponderata dall'amministrazione comunale, simile a quelle prese in tante località italiane.
Il problema è che siamo arrivati ad un punto in cui ci sarebbe bisogno di ulteriore manutenzione, come accaduto in un recente passato per il ripristino del monumento ai caduti dell'Aeronautica Militare e, più in là nel tempo, dell'illuminazione delle panche in piazzale Aeronautica Militare ed in tutta la città vecchia di Giovinazzo e delle ringhiere su ambo i lungomari.
Quei cestini necessitano, così come la stessa passerella, di un restauro che li riporti allo stato in cui erano nel 2017. I cittadini lo chiedono agli amministratori (uscenti ed eventualmente entranti) poiché quel tratto di costa rappresenta ormai da cinque anni il salotto buono della città al pari del borgo antico.
Lungomare di Levante, passeggiata Ruggiero Messere, un portarifiuti versa nelle condizioni che vedete in foto. La base erosa totalmente dal tempo e dagli effetti dell'esposizione al mare fino a farlo cadere. E la situazione non è dissimile per altri cestini.
Quei portarifiuti furono pensati e realizzati in acciaio Cor-Ten, una lega che fa parte della categoria degli acciai basso legati definiti patinabili. Ha un effetto ruggine, poiché contiene anche rame, cromo, fosforo e nichel, e si tratta di una lega che fu brevettata nel 1933 negli Stati Uniti. La sigla Cor-Ten unisce le espressioni CORrosion resistance e TENsile strength, che tradotto dall'inglese vogliono dire elevata resistenza alla corrosione ed elevata resistenza meccanica. Una scelta ponderata dall'amministrazione comunale, simile a quelle prese in tante località italiane.
Il problema è che siamo arrivati ad un punto in cui ci sarebbe bisogno di ulteriore manutenzione, come accaduto in un recente passato per il ripristino del monumento ai caduti dell'Aeronautica Militare e, più in là nel tempo, dell'illuminazione delle panche in piazzale Aeronautica Militare ed in tutta la città vecchia di Giovinazzo e delle ringhiere su ambo i lungomari.
Quei cestini necessitano, così come la stessa passerella, di un restauro che li riporti allo stato in cui erano nel 2017. I cittadini lo chiedono agli amministratori (uscenti ed eventualmente entranti) poiché quel tratto di costa rappresenta ormai da cinque anni il salotto buono della città al pari del borgo antico.