Niente cani nel parco Scianatico: il divieto fa discutere
Ci scrive un lettore: «Divieto obsoleto e limitativo della libertà di circolazione delle persone»
domenica 21 aprile 2019
10.01
iReport
Come di consueto la primavera porta con sé le prime polemiche su parchi e aree verdi. A scriverci, sul parco Giovanni Scianatico, è un lettore, a cui sarebbe stato impedito l'ingresso con un cane al guinzaglio a causa di un divieto particolarmente restrittivo e, secondo lui, parecchio discutibile.
«Sono un cittadino residente nella città di Giovinazzo, comune del quale vado fiero - è scritto nella lettera, debitamente firmata, giunta in redazione -. Vado subito al dunque. Nel pomeriggio di venerdì, verso le ore 19.00, mi sono recato in compagnia di mia moglie e delle mie due figlie presso il parco Giovanni Scianatico, al momento unico posto nei pressi della mia abitazione e facilmente raggiungibile a piedi, dove poter concedere un po' di svago, in particolare alla bambina più piccola.
Aggiungo, inoltre, che portavamo al seguito, regolarmente legata al guinzaglio e con le idonee attrezzature per l'asportazione delle deiezioni, la piccola "pelosetta" di casa. A questo punto nasce il problema. Appena giunti sul posto, mia moglie e le bambine si sono dirette verso la zona giochi, mentre io sono stato trattenuto, inizialmente, nei pressi del cancello da un conoscente.
Dopo aver varcato l'ingresso, sono stato subito invitato dall'addetto al Servizio Civico ad uscire in quanto "l'ingresso non è consentito ai cani". A dire il vero, in un primo momento, sono rimasto un po' perplesso poiché quotidianamente tutti i mass-media riportano notizie in cui si parla di accesso consentito ai cani, addirittura (pur con tutte le dovute cautele e precauzioni) negli ospedali; pertanto, ho ritenuto quantomeno obsoleto un tale divieto.
L'addetto alla vigilanza, sempre in maniera molto educata, mi ha fatto notare che ci fosse anche il segnale che confermava quanto da lui affermato. Facendo così due passi indietro ho notato il cartello segnaletico che è, praticamente, illeggibile in quanto verosimilmente scolorito dal sole e dagli agenti atmosferici. In effetti, aguzzando la vista, al suo interno ho potuto costatare che vi era una serie di immagini che indicavano alcuni divieti, tra cui le biciclette, il gioco a calcio e, tra gli altri, anche l'immagine del cane "sbarrata" a conferma del divieto impostomi dall'addetto.
A questo punto, sempre in modo garbato, ho fatto notare che, probabilmente, il cartello non fosse aggiornato in quanto sul territorio comunale, in ambienti simili - tipo la villa comunale, in cui sono presenti zone dedicate al gioco dei più piccoli - non ci sono interdizioni all'ingresso dei cani; anzi, ho fatto presente che anche presso il locale cimitero, dove in passato vigeva tale divieto, l'amministrazione comunale avesse recepito le ormai consolidate indicazioni/sentenze che hanno "bacchettato" le amministrazioni per tali divieti, consentendo l'ingresso ai cani.
A seguito di questa mia obiezione, l'addetto al servizio civico è rimasto un po' perplesso e, proprio al fine di non creargli imbarazzi, ho cortesemente invitato lo stesso a chiamare la Polizia Locale al fine di dirimere definitivamente tale impasse.
Nello stesso momento, è transitato un gruppo di uomini, molto probabilmente iscritti alla locale bocciofila che, non avendo seguito dall'inizio la pacata controversia hanno interpretato il mio invito a "chiamare la Polizia Locale" come una forma di arroganza da parte mia e, uno di questi in particolare, mi ha verbalmente affrontato additandomi come una persona "arrogante, maleducata e irrispettosa delle regole".
Ho fatto presente anche al zelante signore che, a mio avviso, il cartello "probabilmente" non fosse aggiornato (e ne potrei indicare anche altri, sul territorio giovinazzese, che mi risultano giuridicamente superati). Il signore, con particolare enfasi, continuava, in presenza dei suoi compagni di gioco e di altre persone incuriosite dalla discussione in atto, a definirmi maleducato, irrispettoso, arrogante e che "non fossi nessuno per contestare il cartello segnaletico e le indicazioni del custode".
Ho invitato, pertanto, il bocciofilo ad abbassare i toni e chiamare la Polizia Locale "soprattutto" al fine di chiarire, una volta per tutte, se fosse consentito o meno l'ingresso dei cani (e non solo del mio) nel parco Scianatico. Non nascondo, onestamente, che l'animosità messa in atto dal signore mi ha dato quasi la sensazione che si sentisse un po' il proprietario in pectore della struttura, ma sicuramente sarà stata solo la mia impressione.
Comunque, su mio invito, anche il bocciofilo si è rifiutato di chiamare la forza pubblica in quanto, a suo dire, io dovevo solo "rispettare il divieto e basta" e non contestare le indicazioni del custode, il quale nel frattempo, sempre su mia ulteriore insistenza, effettuava la chiamata al locale Comando di Polizia Locale. Dopo ulteriori scambi di vedute il signore delle bocce si è allontanato, anche se onestamente speravo si trattenesse fino all'arrivo degli agenti i quali avrebbero finalmente sciolto tutti i dubbi.
Faccio notare, altresì, che un giovane che si trovava nei pressi ha fatto autonomamente e in tempo reale, una ricerca con il suo smartphone evidenziando l'ultima sentenza (manco a farlo apposta proprio del Tar Puglia con sentenza 16 marzo 2018, n. 359) che, tra l'altro, ha ribadito che "l'ordinanza sindacale che rechi il divieto assoluto di introdurre cani nelle aree destinate a verde pubblico risulta essere eccessivamente limitativa della libertà di circolazione delle persone".
Purtroppo, nel frattempo, l'amante delle bocce è andato definitamente via e gli agenti, probabilmente impegnati in faccende ben più importanti, non sono intervenuti. A questo punto ho cordialmente salutato l'addetto al Servizio Civico, con cui ci siamo anche scambiati simpatiche opinioni su questioni di vera "inciviltà" quotidiana e, raggiunto dai miei cari, sono andato via.
Tuttavia, non senza alcune perplessità, che qui espongo e rimetto alla lettura dei concittadini e, soprattutto, alle determinazioni da parte dell'Amministrazione comunale:
1) alla fine non mi sono goduto la passeggiata al parco con la mia famiglia;
2) per la prima volta nella mia vita sono stato additato pubblicamente come persona arrogante, incivile e non solo;
3) dulcis in fundo, non ho ancora capito se al parco Scianatico di Giovinazzo si può accedere con i cani o no!!
Grazie e colgo l'occasione per augurare a tutti (anche al bocciofilo) una Santa Pasqua».
«Sono un cittadino residente nella città di Giovinazzo, comune del quale vado fiero - è scritto nella lettera, debitamente firmata, giunta in redazione -. Vado subito al dunque. Nel pomeriggio di venerdì, verso le ore 19.00, mi sono recato in compagnia di mia moglie e delle mie due figlie presso il parco Giovanni Scianatico, al momento unico posto nei pressi della mia abitazione e facilmente raggiungibile a piedi, dove poter concedere un po' di svago, in particolare alla bambina più piccola.
Aggiungo, inoltre, che portavamo al seguito, regolarmente legata al guinzaglio e con le idonee attrezzature per l'asportazione delle deiezioni, la piccola "pelosetta" di casa. A questo punto nasce il problema. Appena giunti sul posto, mia moglie e le bambine si sono dirette verso la zona giochi, mentre io sono stato trattenuto, inizialmente, nei pressi del cancello da un conoscente.
Dopo aver varcato l'ingresso, sono stato subito invitato dall'addetto al Servizio Civico ad uscire in quanto "l'ingresso non è consentito ai cani". A dire il vero, in un primo momento, sono rimasto un po' perplesso poiché quotidianamente tutti i mass-media riportano notizie in cui si parla di accesso consentito ai cani, addirittura (pur con tutte le dovute cautele e precauzioni) negli ospedali; pertanto, ho ritenuto quantomeno obsoleto un tale divieto.
L'addetto alla vigilanza, sempre in maniera molto educata, mi ha fatto notare che ci fosse anche il segnale che confermava quanto da lui affermato. Facendo così due passi indietro ho notato il cartello segnaletico che è, praticamente, illeggibile in quanto verosimilmente scolorito dal sole e dagli agenti atmosferici. In effetti, aguzzando la vista, al suo interno ho potuto costatare che vi era una serie di immagini che indicavano alcuni divieti, tra cui le biciclette, il gioco a calcio e, tra gli altri, anche l'immagine del cane "sbarrata" a conferma del divieto impostomi dall'addetto.
A questo punto, sempre in modo garbato, ho fatto notare che, probabilmente, il cartello non fosse aggiornato in quanto sul territorio comunale, in ambienti simili - tipo la villa comunale, in cui sono presenti zone dedicate al gioco dei più piccoli - non ci sono interdizioni all'ingresso dei cani; anzi, ho fatto presente che anche presso il locale cimitero, dove in passato vigeva tale divieto, l'amministrazione comunale avesse recepito le ormai consolidate indicazioni/sentenze che hanno "bacchettato" le amministrazioni per tali divieti, consentendo l'ingresso ai cani.
A seguito di questa mia obiezione, l'addetto al servizio civico è rimasto un po' perplesso e, proprio al fine di non creargli imbarazzi, ho cortesemente invitato lo stesso a chiamare la Polizia Locale al fine di dirimere definitivamente tale impasse.
Nello stesso momento, è transitato un gruppo di uomini, molto probabilmente iscritti alla locale bocciofila che, non avendo seguito dall'inizio la pacata controversia hanno interpretato il mio invito a "chiamare la Polizia Locale" come una forma di arroganza da parte mia e, uno di questi in particolare, mi ha verbalmente affrontato additandomi come una persona "arrogante, maleducata e irrispettosa delle regole".
Ho fatto presente anche al zelante signore che, a mio avviso, il cartello "probabilmente" non fosse aggiornato (e ne potrei indicare anche altri, sul territorio giovinazzese, che mi risultano giuridicamente superati). Il signore, con particolare enfasi, continuava, in presenza dei suoi compagni di gioco e di altre persone incuriosite dalla discussione in atto, a definirmi maleducato, irrispettoso, arrogante e che "non fossi nessuno per contestare il cartello segnaletico e le indicazioni del custode".
Ho invitato, pertanto, il bocciofilo ad abbassare i toni e chiamare la Polizia Locale "soprattutto" al fine di chiarire, una volta per tutte, se fosse consentito o meno l'ingresso dei cani (e non solo del mio) nel parco Scianatico. Non nascondo, onestamente, che l'animosità messa in atto dal signore mi ha dato quasi la sensazione che si sentisse un po' il proprietario in pectore della struttura, ma sicuramente sarà stata solo la mia impressione.
Comunque, su mio invito, anche il bocciofilo si è rifiutato di chiamare la forza pubblica in quanto, a suo dire, io dovevo solo "rispettare il divieto e basta" e non contestare le indicazioni del custode, il quale nel frattempo, sempre su mia ulteriore insistenza, effettuava la chiamata al locale Comando di Polizia Locale. Dopo ulteriori scambi di vedute il signore delle bocce si è allontanato, anche se onestamente speravo si trattenesse fino all'arrivo degli agenti i quali avrebbero finalmente sciolto tutti i dubbi.
Faccio notare, altresì, che un giovane che si trovava nei pressi ha fatto autonomamente e in tempo reale, una ricerca con il suo smartphone evidenziando l'ultima sentenza (manco a farlo apposta proprio del Tar Puglia con sentenza 16 marzo 2018, n. 359) che, tra l'altro, ha ribadito che "l'ordinanza sindacale che rechi il divieto assoluto di introdurre cani nelle aree destinate a verde pubblico risulta essere eccessivamente limitativa della libertà di circolazione delle persone".
Purtroppo, nel frattempo, l'amante delle bocce è andato definitamente via e gli agenti, probabilmente impegnati in faccende ben più importanti, non sono intervenuti. A questo punto ho cordialmente salutato l'addetto al Servizio Civico, con cui ci siamo anche scambiati simpatiche opinioni su questioni di vera "inciviltà" quotidiana e, raggiunto dai miei cari, sono andato via.
Tuttavia, non senza alcune perplessità, che qui espongo e rimetto alla lettura dei concittadini e, soprattutto, alle determinazioni da parte dell'Amministrazione comunale:
1) alla fine non mi sono goduto la passeggiata al parco con la mia famiglia;
2) per la prima volta nella mia vita sono stato additato pubblicamente come persona arrogante, incivile e non solo;
3) dulcis in fundo, non ho ancora capito se al parco Scianatico di Giovinazzo si può accedere con i cani o no!!
Grazie e colgo l'occasione per augurare a tutti (anche al bocciofilo) una Santa Pasqua».