Nella selva oscura di località Torre San Matteo
Trascuratezza e abbandono nella località dell’agro Giovinazzo e Santo Spirito
lunedì 21 giugno 2021
iReport
La "selva oscura" è quella che evocava Dante Alighieri nella sua Commedia, all'inizio del suo viaggio attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, ma è anche quella che ci si trova davanti in località Torre San Matteo, dove impressiona la concentrazione e la fittezza dei rovi ai bordi delle strade.
Avevamo già dedicato uno spazio qualche anno fa all'incuria di quella zona, accogliendo lo sfogo di alcuni agricoltori, esasperati dall'abbandono di quel tratto di agro immediatamente adiacente ai binari ferroviari tra Giovinazzo e Santo Spirito. Da allora, la situazione è peggiorata e tornare a parlarne è quanto mai opportuno.
Se l'abbandono di rifiuti, soprattutto di lastroni di vetro e di bustoni di cibo e vestiti rispecchia ormai la normalità delle campagne, violentate costantemente dall'inciviltà di molti, ciò che colpisce in particolare in quella zona, come documentato dalle foto, è la presenza di fitti arbusti, che si estendono in larghezza e rappresentano un serio pericolo per chi passa in bicicletta o a piedi. Inoltre, la strada è percorribile su entrambi i sensi di marcia e la presenza di queste piante ingombranti riduce sensibilmente la carreggiata.
Per ovviare alla situazione, da un po' di tempo, gli agricoltori hanno cominciato a tagliare loro stessi le parti in eccesso delle piante, per liberare la strada, ma la domanda che si pongono è sempre la stessa: «Quando arriverà qualcuno a manutenere quella zona?».
I contadini sono consapevoli che curare tutto l'agro è impresa assai ardua per l'Ente comunale, ma chiedono uno sforzo in più sulle strade vicinali più frequentate, come quelle a ridosso delle complanari in località San Matteo.
Nelle strade rurali si svolge una quotidianità non meno importante di quella che vediamo svolgersi sotto i nostri occhi nella centro urbano, anche se più silenziosa e meno vistosa. A questo scopo sarebbe fondamentale garantire la sicurezza di quanti vivono quella quotidianità fatta di fatica e di sudore, che rappresenta in parte l'identità cittadina, da proteggere e custodire gelosamente.
Avevamo già dedicato uno spazio qualche anno fa all'incuria di quella zona, accogliendo lo sfogo di alcuni agricoltori, esasperati dall'abbandono di quel tratto di agro immediatamente adiacente ai binari ferroviari tra Giovinazzo e Santo Spirito. Da allora, la situazione è peggiorata e tornare a parlarne è quanto mai opportuno.
Se l'abbandono di rifiuti, soprattutto di lastroni di vetro e di bustoni di cibo e vestiti rispecchia ormai la normalità delle campagne, violentate costantemente dall'inciviltà di molti, ciò che colpisce in particolare in quella zona, come documentato dalle foto, è la presenza di fitti arbusti, che si estendono in larghezza e rappresentano un serio pericolo per chi passa in bicicletta o a piedi. Inoltre, la strada è percorribile su entrambi i sensi di marcia e la presenza di queste piante ingombranti riduce sensibilmente la carreggiata.
Per ovviare alla situazione, da un po' di tempo, gli agricoltori hanno cominciato a tagliare loro stessi le parti in eccesso delle piante, per liberare la strada, ma la domanda che si pongono è sempre la stessa: «Quando arriverà qualcuno a manutenere quella zona?».
I contadini sono consapevoli che curare tutto l'agro è impresa assai ardua per l'Ente comunale, ma chiedono uno sforzo in più sulle strade vicinali più frequentate, come quelle a ridosso delle complanari in località San Matteo.
Nelle strade rurali si svolge una quotidianità non meno importante di quella che vediamo svolgersi sotto i nostri occhi nella centro urbano, anche se più silenziosa e meno vistosa. A questo scopo sarebbe fondamentale garantire la sicurezza di quanti vivono quella quotidianità fatta di fatica e di sudore, che rappresenta in parte l'identità cittadina, da proteggere e custodire gelosamente.