Mare sporco a Levante: colpa di chi?
Plastica, bottiglie, sigarette. Tutto il brutto di non saper apprezzare il bello che si ha
giovedì 13 luglio 2017
iReport
Che il Lungomare di Levante con relativa passerella che lo unisce al centro storico, le sedute alle spalle di Palazzo Vescovile e la promenade sia il fiore all'occhiello di Giovinazzo in questa estate 2017 appare ormai pacifico, viste le presenze e gli attestati giunti da chi viene da fuori.
Tuttavia a noi che facciamo informazione non possono e non debbono sfuggire alcuni particolari che denotano, una volta di più, come ci sia chi non sa apprezzare il patrimonio pubblico e non ha nemmeno rispetto per il mare.
Ci riferiamo al mare sporco al di sotto della passerella, a volte frutto del mareggiate nei giorni post-maestrale, a volte inesorabilmente risultato di inciviltà. Bottiglie di plastica, contenitori di ogni tipo (in foto), bottiglie, finanche indumenti vecchi lasciati a riva e finiti in acqua, oltre a scarti di pescato.
Il biglietto da visita per il salotto buono della città diviene così meno suggestivo e crediamo sia necessario vigilare affinché, soprattutto nel periodo di massimo afflusso, tra fine luglio e per tutto agosto, le regole vengano rispettate. Giovinazzo è in rampa di lancio e non può cadere appena decollata per la sconsideratezza di qualcuno.
Così come dovrebbero essere rispettate quelle regole, poche e chiarissime, sulle deiezioni canine (presenti anche a Levante e lungo la pista ciclabile di tutto il Lungomare Esercito Italiano) e quelle sulle cicche di sigaretta, una piaga al di sotto della rotonda che si affaccia sul porticciolo e che confina con il molo.
Non ci siamo da questo punto di vista. Troppo facile puntare il dito contro amministratori e politica locale, quando i primi a non rispettare le regole siamo noi. All'Amministrazione comunale il compito di far sanzionare i comportamenti illeciti, senza rilassarsi un momento.
Giovinazzo non può permettersi di arretrare di un solo millimetro se si vuol creare, attraverso le bellezze e la vivibilità, una economia legata al turismo per 365 giorni l'anno. Programmare è anche prevedere queste situazioni e combatterle senza tregua.
Tuttavia a noi che facciamo informazione non possono e non debbono sfuggire alcuni particolari che denotano, una volta di più, come ci sia chi non sa apprezzare il patrimonio pubblico e non ha nemmeno rispetto per il mare.
Ci riferiamo al mare sporco al di sotto della passerella, a volte frutto del mareggiate nei giorni post-maestrale, a volte inesorabilmente risultato di inciviltà. Bottiglie di plastica, contenitori di ogni tipo (in foto), bottiglie, finanche indumenti vecchi lasciati a riva e finiti in acqua, oltre a scarti di pescato.
Il biglietto da visita per il salotto buono della città diviene così meno suggestivo e crediamo sia necessario vigilare affinché, soprattutto nel periodo di massimo afflusso, tra fine luglio e per tutto agosto, le regole vengano rispettate. Giovinazzo è in rampa di lancio e non può cadere appena decollata per la sconsideratezza di qualcuno.
Così come dovrebbero essere rispettate quelle regole, poche e chiarissime, sulle deiezioni canine (presenti anche a Levante e lungo la pista ciclabile di tutto il Lungomare Esercito Italiano) e quelle sulle cicche di sigaretta, una piaga al di sotto della rotonda che si affaccia sul porticciolo e che confina con il molo.
Non ci siamo da questo punto di vista. Troppo facile puntare il dito contro amministratori e politica locale, quando i primi a non rispettare le regole siamo noi. All'Amministrazione comunale il compito di far sanzionare i comportamenti illeciti, senza rilassarsi un momento.
Giovinazzo non può permettersi di arretrare di un solo millimetro se si vuol creare, attraverso le bellezze e la vivibilità, una economia legata al turismo per 365 giorni l'anno. Programmare è anche prevedere queste situazioni e combatterle senza tregua.