Lucchetti al paesaggio
La "finestrella" deturpata anche da scritte
mercoledì 22 aprile 2015
01.38
iReport
Scopriamo l'acqua calda se vi raccontiamo di scritte sui muri e sulla balconata nei pressi della cosiddetta "finestrella", l'incantevole affaccio sul mare alle spalle di Palazzo Vescovile.
Il punto è che, questo inverno, i lucchetti degli innamorati della generazione 2.0 sono aumentati. Sono quasi tutti arrugginiti e nei giorni scorsi hanno attirato l'attenzione di turisti tedeschi e francesi giunti in città. Spiegare in lingua come nasce questa sconsiderata moda è compito assai arduo, sebbene per i secondi non dovrà esser sembrato qualcosa di sconosciuto, visti i tanti lucchetti presenti anche sui ponti che danno sulla Senna a Parigi.
Di Federico Moccia non avranno sentito parlare, ma la moda che a molti sembra innocua, in realtà rischia sempre di deturpare scorci meravigliosi. Non solo a Giovinazzo, intendiamoci, ma la "finestrella", quell'angolo di paradiso dove il sole sembra tramontare in mare pur trovandoci ad est, non ne esce bene. Soprattutto se i lucchetti sono uniti ad indelebili dichiarazioni d'amore, tutte uguali, tutte scontate, tutte fatte verosimilmente da ragazzi che ignorano l'importanza del patrimonio paesaggistico e, nel caso, anche artistico.
Limitarne la grafomania che ha imbrattato anche altre zone del centro storico (vi ricordiamo il nostro articolo sulle condizioni pietose in cui versano piazza San Salvatore e la scalinata che porta da via Madonna degli Angeli a via Fossato) appare ancora più difficile che spiegare ad un turista straniero il perché di quei lucchetti arrugginiti.
Lucchetti al paesaggio ed alla libertà di pensare in maniera non stereotipata.
Il punto è che, questo inverno, i lucchetti degli innamorati della generazione 2.0 sono aumentati. Sono quasi tutti arrugginiti e nei giorni scorsi hanno attirato l'attenzione di turisti tedeschi e francesi giunti in città. Spiegare in lingua come nasce questa sconsiderata moda è compito assai arduo, sebbene per i secondi non dovrà esser sembrato qualcosa di sconosciuto, visti i tanti lucchetti presenti anche sui ponti che danno sulla Senna a Parigi.
Di Federico Moccia non avranno sentito parlare, ma la moda che a molti sembra innocua, in realtà rischia sempre di deturpare scorci meravigliosi. Non solo a Giovinazzo, intendiamoci, ma la "finestrella", quell'angolo di paradiso dove il sole sembra tramontare in mare pur trovandoci ad est, non ne esce bene. Soprattutto se i lucchetti sono uniti ad indelebili dichiarazioni d'amore, tutte uguali, tutte scontate, tutte fatte verosimilmente da ragazzi che ignorano l'importanza del patrimonio paesaggistico e, nel caso, anche artistico.
Limitarne la grafomania che ha imbrattato anche altre zone del centro storico (vi ricordiamo il nostro articolo sulle condizioni pietose in cui versano piazza San Salvatore e la scalinata che porta da via Madonna degli Angeli a via Fossato) appare ancora più difficile che spiegare ad un turista straniero il perché di quei lucchetti arrugginiti.
Lucchetti al paesaggio ed alla libertà di pensare in maniera non stereotipata.