Levante violata ancora
Rifiuti lasciati dopo i bivacchi e sotto la passerella uno spettacolo desolante
martedì 30 giugno 2020
07.00
iReport
La storiella del «saremo un'umanità migliore dopo il Covid» non era altro che un auspicio di qualche sognatore. La realtà è decisamente peggiore e questa "libertà" ritrovata pare invece averci fatto molto male.
Il report odierno, breve viaggio nell'inciviltà collettiva, anche dei più giovani, ci (ri)porta a Levante dove nella serata di ieri, 29 giugno, davanti ad un tramonto da cartolina che solo Giovinazzo e pochi altri posti possono regalare ai visitatori, abbiamo immortalato i rifiuti che galleggiano da qualche giorno sotto la passerella.
La zona più bella di Giovinazzo, dove il mare in alcune giornate è ancora azzurro nonostante si trovi di fatto nell'area portuale, raccoglie quel che da ogni parte della costa arriva in acqua: non solo i consueti grossi rami trasportati dalle correnti durante le giornate di maestrale o tramontana, ma anche tanta plastica. Tantissima.
Contenitori per pranzi fugaci in spiaggia, addirittura un bidone, qualcosa di simile ad uno specchio di medie dimensioni, tante lattine, carte di gelati confezionati, buste di patatine ed abbiamo intravisto anche una spazzola. Tutto giù, tutto nel mare, che ingoia e poi restituisce, vomitandoci la nostra stupidità e pochezza.
Preveniamo le considerazioni dei commentatori seriali: la pulizia sotto la passerella viene periodicamente effettuata (o almeno così era fino a poco prima dello scoppio della pandemia) dalle associazioni del mare, sotto il controllo ed il coordinamento del Comune. Ma non basta, evidentemente.
In piazzale Aeronautica Militare, poi, il bivacco di gruppi di ragazzi hanno prodotto quello che vedrete nelle altre foto: bustoni di indifferenziato smaltiti vicino ai portarifiuti, bottiglie di birra in bella mostra su quelli che avrebbero dovuto essere stalli per biciclette, cartacce, altra plastica nella zona della deriva del Tornado. Ed al mattino, ieri mattina non una settimana prima, erano passate le squadre di operatori ecologici a pulire i "ricordini" di chi aveva preso Giovinazzo per la pattumiera di casa la domenica sera.
Di chi dunque la colpa? Dei controlli mitra in mano che non ci sono dietro ogni singolo cittadino? Dei bivacchi anch'essi incontrollati? Dei figlioli che i genitori lasciano liberissimi di fare e disfare? Dei silenzi complici di chi vede e non si intromette? O semplicemente specchio di una società, soprattutto meridionale, in cui l'idiosincrasia alle regole è talmente radicata che la regola diventa la trasgressione?
Luoghi comuni o amare verità difficili da digerire?
Nella nostra galleria il documento fotografico di quanto riportatoci.
Il report odierno, breve viaggio nell'inciviltà collettiva, anche dei più giovani, ci (ri)porta a Levante dove nella serata di ieri, 29 giugno, davanti ad un tramonto da cartolina che solo Giovinazzo e pochi altri posti possono regalare ai visitatori, abbiamo immortalato i rifiuti che galleggiano da qualche giorno sotto la passerella.
La zona più bella di Giovinazzo, dove il mare in alcune giornate è ancora azzurro nonostante si trovi di fatto nell'area portuale, raccoglie quel che da ogni parte della costa arriva in acqua: non solo i consueti grossi rami trasportati dalle correnti durante le giornate di maestrale o tramontana, ma anche tanta plastica. Tantissima.
Contenitori per pranzi fugaci in spiaggia, addirittura un bidone, qualcosa di simile ad uno specchio di medie dimensioni, tante lattine, carte di gelati confezionati, buste di patatine ed abbiamo intravisto anche una spazzola. Tutto giù, tutto nel mare, che ingoia e poi restituisce, vomitandoci la nostra stupidità e pochezza.
Preveniamo le considerazioni dei commentatori seriali: la pulizia sotto la passerella viene periodicamente effettuata (o almeno così era fino a poco prima dello scoppio della pandemia) dalle associazioni del mare, sotto il controllo ed il coordinamento del Comune. Ma non basta, evidentemente.
In piazzale Aeronautica Militare, poi, il bivacco di gruppi di ragazzi hanno prodotto quello che vedrete nelle altre foto: bustoni di indifferenziato smaltiti vicino ai portarifiuti, bottiglie di birra in bella mostra su quelli che avrebbero dovuto essere stalli per biciclette, cartacce, altra plastica nella zona della deriva del Tornado. Ed al mattino, ieri mattina non una settimana prima, erano passate le squadre di operatori ecologici a pulire i "ricordini" di chi aveva preso Giovinazzo per la pattumiera di casa la domenica sera.
Di chi dunque la colpa? Dei controlli mitra in mano che non ci sono dietro ogni singolo cittadino? Dei bivacchi anch'essi incontrollati? Dei figlioli che i genitori lasciano liberissimi di fare e disfare? Dei silenzi complici di chi vede e non si intromette? O semplicemente specchio di una società, soprattutto meridionale, in cui l'idiosincrasia alle regole è talmente radicata che la regola diventa la trasgressione?
Luoghi comuni o amare verità difficili da digerire?
Nella nostra galleria il documento fotografico di quanto riportatoci.