«Le strade di campagna sono di serie B!»
Enormi buche, tratti senza asfalto e rovi rendono impraticabile tratti dell’agro giovinazzese
martedì 7 agosto 2018
iReport
Non si fermano le denunce degli agricoltori, determinati ad accendere i riflettori sullo stato di abbandono in cui versano da tempo le campagne del territorio giovinazzese. Questa volta, l'accusa riguarda la tenuta delle strade, dissestate e trascurate, diventando rischiose per i contadini, per cui la zona rurale rappresenta il lavoro quotidiano, senza dimenticare i semplici cittadini che vi abitano e sono costretti a fare la spola tra campagna e centro cittadino.
Le foto arrivate in redazione riguardano località Torre San Matteo, sulla complanare che costeggia la ferrovia, ma chi ce le invia tiene a precisare che non è che uno degli esempi più eclatanti di una situazione che parla di trascuratezza ed abbandono e che non si fa fatica a trovarne di altri in tutto l'agro. Le stradelle, ma non sono escluse neppure le vie più ampie, hanno tratti in cui manca l'asfalto e sono costellate di buche, rendendo il passaggio quasi «un giro sulle montagne russe», ci dicono gli agricoltori che denunciano, facendosi portavoce del pensiero dei giovinazzesi residenti in campagna.
A questo si aggiunge il proliferare di rovi, che crescono alti e fitti sul ciglio della strada e sono estremamente pericolosi per chi si trova a camminare lungo quelle strade. Infatti, sono in molti a frequentare quella zona per fare jogging o concedersi una bella pedalata distensiva e succede che debbano assieparsi ai lati per facilitare il passaggio delle auto in transito.
«Da anni le strade ex vicinali sarebbero di competenza dei comuni, anche se la legislazione non è chiarissima – ci dicono con rabbia gli agricoltori – e da anni il loro stato è sempre lo stesso. Non le si asfalta, non le si manutiene». Poi, con amarezza e delusione: «Evidentemente, sono considerate strade di serie B che non è importante curare come quelle del centro città».
L'urgenza di preoccuparsi dell'area rurale sembra essere evidente. Un'urgenza ancora più stringente se si pensa che in primavera ed in estate quei tratti sono frequentati continuamente da gente in bicicletta o a piedi ed il rischio di incidenti di ogni sorta diventa una triste realtà.
Le foto arrivate in redazione riguardano località Torre San Matteo, sulla complanare che costeggia la ferrovia, ma chi ce le invia tiene a precisare che non è che uno degli esempi più eclatanti di una situazione che parla di trascuratezza ed abbandono e che non si fa fatica a trovarne di altri in tutto l'agro. Le stradelle, ma non sono escluse neppure le vie più ampie, hanno tratti in cui manca l'asfalto e sono costellate di buche, rendendo il passaggio quasi «un giro sulle montagne russe», ci dicono gli agricoltori che denunciano, facendosi portavoce del pensiero dei giovinazzesi residenti in campagna.
A questo si aggiunge il proliferare di rovi, che crescono alti e fitti sul ciglio della strada e sono estremamente pericolosi per chi si trova a camminare lungo quelle strade. Infatti, sono in molti a frequentare quella zona per fare jogging o concedersi una bella pedalata distensiva e succede che debbano assieparsi ai lati per facilitare il passaggio delle auto in transito.
«Da anni le strade ex vicinali sarebbero di competenza dei comuni, anche se la legislazione non è chiarissima – ci dicono con rabbia gli agricoltori – e da anni il loro stato è sempre lo stesso. Non le si asfalta, non le si manutiene». Poi, con amarezza e delusione: «Evidentemente, sono considerate strade di serie B che non è importante curare come quelle del centro città».
L'urgenza di preoccuparsi dell'area rurale sembra essere evidente. Un'urgenza ancora più stringente se si pensa che in primavera ed in estate quei tratti sono frequentati continuamente da gente in bicicletta o a piedi ed il rischio di incidenti di ogni sorta diventa una triste realtà.