L’ex scuola Giuseppina Pansini, il regno di topi e degrado
L'immobile ridotto sempre più a ricettacolo di ogni tipo di rifiuti. Si trova in via Salvemini, a pochi passi da piazzale Leichardt
lunedì 3 giugno 2019
iReport
«Lo stato di abbandono dell'ex scuola Giuseppina Pansini ha raggiunto il culmine». La denuncia, giunta in redazione, parte da residenti e commercianti della zona che puntano il dito contro l'inerzia di Palazzo di Città nonostante le ripetute segnalazioni.
«Quell'immobile, da via Salvemini, oggi si presenta violato e umiliato», attaccano gli abitanti e i proprietari delle attività commerciali della zona: ringhiere divelte e instabili, con grave rischio per l'incolumità di chi vi passa accanto, finestre distrutte, che consentono a chiunque, e per qualsiasi ragione, di accedere facilmente all'interno dell'edificio e l'aiuola della scuola, totalmente priva di cura, trasformata in una discarica che grida vendetta.
Si tratta insomma di un'autentica vergogna di cui, a detta dei residenti e dei commercianti, sono responsabili «in primo luogo i vandali che hanno deturpato una ex istituto scolastico di Giovinazzo, e parimenti l'amministrazione comunale, che, pur potendo e dovendo vigilare e curare, ha lasciato il dismesso immobile della scuola materna, già intitolata alla pittrice Giuseppina Pansini, alla piena ed assoluta incuria».
Da anni l'ex scuola materna di via Fossato attende un intervento di riconversione che non è mai partito. Attraverso una determina, la n. 32 del 31 marzo 2016, il Comune di Giovinazzo propose l'edificazione su quel suolo di un parcheggio a più livelli, con diversi piani interrati, e, contestualmente, uno spazio attrezzato a centro scientifico per la cura delle tartarughe marine. A distanza di qualche mese, però, questo proposito è svanito nel nulla.
Poi non è successo altro. Lasciato dagli studenti, lo stabile è ridotto sempre più a ricettacolo di ogni tipo di rifiuti, imbrattato, violato e pericoloso. Si trova tra via Fossato e via Salvemini, a pochi passi da piazzale Leichardt, inaugurato nel 2017 e decantato, tra le altre, come speciale attrattiva turistica della città. «Nessuno controlla quest'area che ormai, oltre ad emanare un cattivo odore, è piena di mosche, topi e zanzare. E tutto questo vicino alle attività commerciali».
Insomma, si chiede almeno un intervento di disinfestazione e derattizzazione in un'area divenuta regno incontrastato di animali di ogni genere: «I topi sbucano dalle erbacce, mentre siamo invasi da mosche e zanzare. E d'estate il problema diventerà più grave», termina la segnalazione dai toni tutt'altro che allarmistici.
«Quell'immobile, da via Salvemini, oggi si presenta violato e umiliato», attaccano gli abitanti e i proprietari delle attività commerciali della zona: ringhiere divelte e instabili, con grave rischio per l'incolumità di chi vi passa accanto, finestre distrutte, che consentono a chiunque, e per qualsiasi ragione, di accedere facilmente all'interno dell'edificio e l'aiuola della scuola, totalmente priva di cura, trasformata in una discarica che grida vendetta.
Si tratta insomma di un'autentica vergogna di cui, a detta dei residenti e dei commercianti, sono responsabili «in primo luogo i vandali che hanno deturpato una ex istituto scolastico di Giovinazzo, e parimenti l'amministrazione comunale, che, pur potendo e dovendo vigilare e curare, ha lasciato il dismesso immobile della scuola materna, già intitolata alla pittrice Giuseppina Pansini, alla piena ed assoluta incuria».
Da anni l'ex scuola materna di via Fossato attende un intervento di riconversione che non è mai partito. Attraverso una determina, la n. 32 del 31 marzo 2016, il Comune di Giovinazzo propose l'edificazione su quel suolo di un parcheggio a più livelli, con diversi piani interrati, e, contestualmente, uno spazio attrezzato a centro scientifico per la cura delle tartarughe marine. A distanza di qualche mese, però, questo proposito è svanito nel nulla.
Poi non è successo altro. Lasciato dagli studenti, lo stabile è ridotto sempre più a ricettacolo di ogni tipo di rifiuti, imbrattato, violato e pericoloso. Si trova tra via Fossato e via Salvemini, a pochi passi da piazzale Leichardt, inaugurato nel 2017 e decantato, tra le altre, come speciale attrattiva turistica della città. «Nessuno controlla quest'area che ormai, oltre ad emanare un cattivo odore, è piena di mosche, topi e zanzare. E tutto questo vicino alle attività commerciali».
Insomma, si chiede almeno un intervento di disinfestazione e derattizzazione in un'area divenuta regno incontrastato di animali di ogni genere: «I topi sbucano dalle erbacce, mentre siamo invasi da mosche e zanzare. E d'estate il problema diventerà più grave», termina la segnalazione dai toni tutt'altro che allarmistici.