Idiozia e barbarie in piazzetta Stallone
Ancora vandalismo in un'area mai del tutto riqualificata
domenica 22 settembre 2024
iReport
Prima dell'imbrunire hanno pensato di lasciarla lì, quella bici elettrica del servizio messo a disposizione dai Comuni di Molfetta e Giovinazzo. E lo hanno fatto per sfregio, per idiozia, per barbarie urbana che tanto non viene mai punita.
Sabato 21 settembre, residenti si accorgono che una bici a pedalata assistita è stata "parcheggiata" non negli appositi stalli, ma su una panchina, già più volte oggetto di vandalismo. Piazza Stallone è così, ritrovo di balordi, molti dei quali minorenni, molti dei quali figli della Giovinazzo che punta il dito contro gli altri e guarda dall'altra parte se gli imbecilli di turno sono suoi figli.
Funziona così in un paese di poco meno di 20mila abitanti, da fuori arriva sempre il peggio: lo straniero, il tossico, il barese, il bitontino, il molfettese di quella famiglia "brutta", ma guai a toccare i propri figli. Figli del degrado, dell'incomunicabilità, della bravata fatta "tanto non mi fa niente nessuno e la posto pure su Tik Tok".
Succede ancora in piazzetta Stallone, quella che gli amministratori avrebbero riqualificato senza che la velostazione sia mai entrata in uso, senza controlli adeguati. Sentiremo nei prossimi giorni dire anche a loro che i responsabili saranno individuati, ma sappiamo che in questo come in molti casi non accadrà. E non andava meglio prima, inutile strumentalizzare questa storia: era così 15 anni fa e di nuovo così oggi.
I vigili sono pochi, i Carabinieri meno, le chiacchiere troppe. Dalle scritte a Levante e nel centro storico, passando per il vandalismo contro vetrine del centro e nelle piazzette più periferiche, tutti casi in cui nessuno è stato individuato e se è stato individuato è finita a tarallucci e vino. "Tutt appost", era figlio di una brava persona. Fine della storia.
Perché è vero che la cronaca va fatta con criterio (e noi la facciamo sempre così, o ci proviamo), però ogni tanto anche noi scribacchini di provincia qualcosa di politicamente scorretto la dobbiamo pur scrivere, altrimenti è giusto andare a casa.
Sabato 21 settembre, residenti si accorgono che una bici a pedalata assistita è stata "parcheggiata" non negli appositi stalli, ma su una panchina, già più volte oggetto di vandalismo. Piazza Stallone è così, ritrovo di balordi, molti dei quali minorenni, molti dei quali figli della Giovinazzo che punta il dito contro gli altri e guarda dall'altra parte se gli imbecilli di turno sono suoi figli.
Funziona così in un paese di poco meno di 20mila abitanti, da fuori arriva sempre il peggio: lo straniero, il tossico, il barese, il bitontino, il molfettese di quella famiglia "brutta", ma guai a toccare i propri figli. Figli del degrado, dell'incomunicabilità, della bravata fatta "tanto non mi fa niente nessuno e la posto pure su Tik Tok".
Succede ancora in piazzetta Stallone, quella che gli amministratori avrebbero riqualificato senza che la velostazione sia mai entrata in uso, senza controlli adeguati. Sentiremo nei prossimi giorni dire anche a loro che i responsabili saranno individuati, ma sappiamo che in questo come in molti casi non accadrà. E non andava meglio prima, inutile strumentalizzare questa storia: era così 15 anni fa e di nuovo così oggi.
I vigili sono pochi, i Carabinieri meno, le chiacchiere troppe. Dalle scritte a Levante e nel centro storico, passando per il vandalismo contro vetrine del centro e nelle piazzette più periferiche, tutti casi in cui nessuno è stato individuato e se è stato individuato è finita a tarallucci e vino. "Tutt appost", era figlio di una brava persona. Fine della storia.
Perché è vero che la cronaca va fatta con criterio (e noi la facciamo sempre così, o ci proviamo), però ogni tanto anche noi scribacchini di provincia qualcosa di politicamente scorretto la dobbiamo pur scrivere, altrimenti è giusto andare a casa.