I due volti di Villa Palombella
Luogo di ritrovo di sera, terra di nessuno di notte
domenica 16 agosto 2015
23.02
iReport
La chiudono la Villa Comunale intitolata a Giuseppe Palombella. La chiudono di sera, dopo che sono andati via genitori e bambini, dopo che gli spettacoli della lunga estate giovinazzese sono terminati, dopo che lo storico chiosco dei gelati ha abbassato la saracinesca.
In quel momento cambia volto. A segnalarcelo i residenti della zona, stufi non solo di schiamazzi notturni in ogni periodo dell'anno e non solo durante la bella stagione, ma anche di vedere dalle loro abitazioni che qualcuno scavalca e non ha rispetto per l'arredo urbano interno alla Villa stessa. Quando va bene.
Di notte, ci hanno detto, «in più di una occasione abbiamo segnalato la presenza di ragazzi (non più di 20 anni) all'interno del parco chiuso. Scavalcano ed il divertimento è lanciarsi pietre addosso, rompere bottiglie di vetro in diverse zone, salire sui giochi per bimbi oppure fare il tiro al bersaglio con contenitori per la spazzatura».
C'è di più e noi della stampa siamo stati un po' colpevoli in questo, giungendo con ritardo. Durante la "Festa d'estate", la manifestazione organizzata dall'1 al 9 agosto dall'ARAC, l'associazione che mette assieme ristoratori, albergatori e commercianti locali, alcuni intrusi avrebbero tagliato i tendoni degli stand allestiti all'interno di Villa Palombella, asportando materiale ed incassi.
Di sera, se vi fate una passeggiata, quel luogo resta uno dei preferiti dai giovinazzesi. Luogo d'aggregazione come Piazza Vittorio Emanuele II o il parco Giovanni Scianatico, forse di più. È luogo di divertimento e di incontro, affollatissimo. Poi, dopo la mezzanotte o l'una, diviene terra di nessuno, dove, soprattutto in inverno, anche lo spaccio della droga ha avuto gioco facile.
I residenti, inoltre, ci hanno assicurato: «Le forze dell'ordine passano tantissime volte, anche a tarda ora. Il punto è - ci ha detto una 60enne - che non sempre riescono a beccare chi compie atti vandalici o si intrattiene in attività illecite».
Il grido d'allarme c'era stato e l'Amministrazione comunale era corsa ai ripari dopo il furto del busto proprio di Giuseppe Palombella, colui il quale l'aveva pensata come punto centrale di aggregazione, ed i sanguinosi fatti di cronaca nera. Un giro di vite ulteriore però appare ancora necessario, come l'installazione di un nuovo impianto di videosorveglianza.
Già, facile a dirsi, ma con quali soldi, visti i numerosi tagli agli Enti locali praticati da Roma da diversi anni?
Un rebus che giriamo alle istituzioni locali. Noi facciamo informazione e basta dando voce ai cittadini che cie lo chiedono. Ci piace però chiudere con un pensiero espresso da un'altra donna che abita in piazza Garibaldi, la quale ci ha detto: «La Villa Comunale è dei bambini sugli scivoli, dei pensionati che vi giocano a carte, delle massaie che trovano un po' di frescura alla sera e chiacchierano. Non di quattro imbecilli. Perché quattro sono, o poco più. E prenderli, col nostro aiuto di cittadini, potrebbe essere molto più semplice».
Che abbia ragione lei? Meditiamo gente, meditiamo tutti...
In quel momento cambia volto. A segnalarcelo i residenti della zona, stufi non solo di schiamazzi notturni in ogni periodo dell'anno e non solo durante la bella stagione, ma anche di vedere dalle loro abitazioni che qualcuno scavalca e non ha rispetto per l'arredo urbano interno alla Villa stessa. Quando va bene.
Di notte, ci hanno detto, «in più di una occasione abbiamo segnalato la presenza di ragazzi (non più di 20 anni) all'interno del parco chiuso. Scavalcano ed il divertimento è lanciarsi pietre addosso, rompere bottiglie di vetro in diverse zone, salire sui giochi per bimbi oppure fare il tiro al bersaglio con contenitori per la spazzatura».
C'è di più e noi della stampa siamo stati un po' colpevoli in questo, giungendo con ritardo. Durante la "Festa d'estate", la manifestazione organizzata dall'1 al 9 agosto dall'ARAC, l'associazione che mette assieme ristoratori, albergatori e commercianti locali, alcuni intrusi avrebbero tagliato i tendoni degli stand allestiti all'interno di Villa Palombella, asportando materiale ed incassi.
Di sera, se vi fate una passeggiata, quel luogo resta uno dei preferiti dai giovinazzesi. Luogo d'aggregazione come Piazza Vittorio Emanuele II o il parco Giovanni Scianatico, forse di più. È luogo di divertimento e di incontro, affollatissimo. Poi, dopo la mezzanotte o l'una, diviene terra di nessuno, dove, soprattutto in inverno, anche lo spaccio della droga ha avuto gioco facile.
I residenti, inoltre, ci hanno assicurato: «Le forze dell'ordine passano tantissime volte, anche a tarda ora. Il punto è - ci ha detto una 60enne - che non sempre riescono a beccare chi compie atti vandalici o si intrattiene in attività illecite».
Il grido d'allarme c'era stato e l'Amministrazione comunale era corsa ai ripari dopo il furto del busto proprio di Giuseppe Palombella, colui il quale l'aveva pensata come punto centrale di aggregazione, ed i sanguinosi fatti di cronaca nera. Un giro di vite ulteriore però appare ancora necessario, come l'installazione di un nuovo impianto di videosorveglianza.
Già, facile a dirsi, ma con quali soldi, visti i numerosi tagli agli Enti locali praticati da Roma da diversi anni?
Un rebus che giriamo alle istituzioni locali. Noi facciamo informazione e basta dando voce ai cittadini che cie lo chiedono. Ci piace però chiudere con un pensiero espresso da un'altra donna che abita in piazza Garibaldi, la quale ci ha detto: «La Villa Comunale è dei bambini sugli scivoli, dei pensionati che vi giocano a carte, delle massaie che trovano un po' di frescura alla sera e chiacchierano. Non di quattro imbecilli. Perché quattro sono, o poco più. E prenderli, col nostro aiuto di cittadini, potrebbe essere molto più semplice».
Che abbia ragione lei? Meditiamo gente, meditiamo tutti...