Giovinazzo orinatoio pubblico per cani (FOTO)
Il nostro reportage e le parole degli amministratori
mercoledì 26 luglio 2023
iReport
Non bastano le pulizie degli addetti comunali due o tre volte a settimana. Non bastano perché c'è un grado di inciviltà elevatissimo.
Giovinazzo come un orinatoio pubblico per cani, in tante zone della città. Abbiamo fotografato quanto accade agli angoli delle strade, sulle base dei pali della pubblica illuminazione e già da tempo questa situazione è stata segnalata dall'assessora alla Cultura, Cristina Piscitelli, per ciò che accade addirittura nei pressi delle colonne traianee.
Ne consegue olezzo fortissimo durante giornate molto calde come quelle che stiamo vivendo e grande disagio per tanti cittadini e cittadine che ci hanno scritto. Piazza Garibaldi è forse uno dei punti dove questo accade spesso, con i solerti padroni degli amici a quattro zampe spesso impegnati in altre faccende affaccendati, non sia mai gettino un po' d'acqua sulle urine dei loro cani.
Oltre a piazza Garibaldi il medesimo (amaro) destino, tra urine e deiezioni, capita a via Marconi, in alcune zone del centro storico che dovrebbe essere la bomboniera da presentare ai turisti, capita a viale Moro, a via Toselli, a via Bari, ma anche a via Bitonto e via Daconto, nonché in via Papa Giovanni XXIII e via Fossato, vere cloache per animali. Chiazze enormi stagnano col caldo e ciò che ne deriva è quell'olezzo nauseabondo a cui in tanti fanno caso.
Eppure alla richiesta di riprendere questa violazione, magari denunciando l'accaduto alla Polizia Locale, in pochissimi rispondono.
Vi è anche da ricordare, tuttavia, come la Cassazione penale del 18 febbraio 2015 ha di fatto sancito come sia «un dato di comune esperienza che i cani non esplicano i propri bisogni fisiologici all'interno degli appartamenti o degli altri luoghi chiusi di privata dimora, con la conseguenza che i possessori dei predetti animali che risiedono in agglomerati urbani si vedono necessitati a condurli sulla pubblica via con tali finalità: non sempre le Autorità locali sono in grado di predisporre luoghi appositi ove detti animali possano espletare i loro bisogni fisiologici e comunque non può essere escluso che gli animali decidano (con tempi e modalità che, come detto, non è possibile inibire) di espletare tali bisogni altrove o prima del raggiungimento dei luoghi a ciò deputati.»
E dunque sarà il padrone a dover agire tempestivamente, anticipando tale eventualità portandosi dietro una bottiglietta d'acqua e anche il sacchetto con cui raccogliere gli escrementi.
«È esattamente a questo principio che ci ispiriamo nella nostra richiesta di comportamento civile rivolto ai cittadini ed alle cittadine - ci hanno detto il sindaco Michele Sollecito e l'assessore Alfonso Arbore -. Si chiede pertanto la collaborazione di tutti nel portare con sé acqua sufficiente a sciacquare la pipì e soprattutto guanti e sacchetti per ripulire il suolo pubblico dai residue della defecazione. Giornalmente la città viene ripulita al mattino ed al pomeriggio, lo ricordiamo, ma questo non autorizza nessuno ad insozzarla nuovamente. Basterebbe solo buon senso e civiltà per poter gestire in assoluta tranquillità questa situazione. Noi proviamo a ripulire, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Incredibile come si pensi che dietro ciascun cittadino debba esserci la presenza di un vigile», è stata la conclusione più che condivisibile.
Giovinazzo come un orinatoio pubblico per cani, in tante zone della città. Abbiamo fotografato quanto accade agli angoli delle strade, sulle base dei pali della pubblica illuminazione e già da tempo questa situazione è stata segnalata dall'assessora alla Cultura, Cristina Piscitelli, per ciò che accade addirittura nei pressi delle colonne traianee.
Ne consegue olezzo fortissimo durante giornate molto calde come quelle che stiamo vivendo e grande disagio per tanti cittadini e cittadine che ci hanno scritto. Piazza Garibaldi è forse uno dei punti dove questo accade spesso, con i solerti padroni degli amici a quattro zampe spesso impegnati in altre faccende affaccendati, non sia mai gettino un po' d'acqua sulle urine dei loro cani.
Oltre a piazza Garibaldi il medesimo (amaro) destino, tra urine e deiezioni, capita a via Marconi, in alcune zone del centro storico che dovrebbe essere la bomboniera da presentare ai turisti, capita a viale Moro, a via Toselli, a via Bari, ma anche a via Bitonto e via Daconto, nonché in via Papa Giovanni XXIII e via Fossato, vere cloache per animali. Chiazze enormi stagnano col caldo e ciò che ne deriva è quell'olezzo nauseabondo a cui in tanti fanno caso.
Eppure alla richiesta di riprendere questa violazione, magari denunciando l'accaduto alla Polizia Locale, in pochissimi rispondono.
Vi è anche da ricordare, tuttavia, come la Cassazione penale del 18 febbraio 2015 ha di fatto sancito come sia «un dato di comune esperienza che i cani non esplicano i propri bisogni fisiologici all'interno degli appartamenti o degli altri luoghi chiusi di privata dimora, con la conseguenza che i possessori dei predetti animali che risiedono in agglomerati urbani si vedono necessitati a condurli sulla pubblica via con tali finalità: non sempre le Autorità locali sono in grado di predisporre luoghi appositi ove detti animali possano espletare i loro bisogni fisiologici e comunque non può essere escluso che gli animali decidano (con tempi e modalità che, come detto, non è possibile inibire) di espletare tali bisogni altrove o prima del raggiungimento dei luoghi a ciò deputati.»
E dunque sarà il padrone a dover agire tempestivamente, anticipando tale eventualità portandosi dietro una bottiglietta d'acqua e anche il sacchetto con cui raccogliere gli escrementi.
«È esattamente a questo principio che ci ispiriamo nella nostra richiesta di comportamento civile rivolto ai cittadini ed alle cittadine - ci hanno detto il sindaco Michele Sollecito e l'assessore Alfonso Arbore -. Si chiede pertanto la collaborazione di tutti nel portare con sé acqua sufficiente a sciacquare la pipì e soprattutto guanti e sacchetti per ripulire il suolo pubblico dai residue della defecazione. Giornalmente la città viene ripulita al mattino ed al pomeriggio, lo ricordiamo, ma questo non autorizza nessuno ad insozzarla nuovamente. Basterebbe solo buon senso e civiltà per poter gestire in assoluta tranquillità questa situazione. Noi proviamo a ripulire, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Incredibile come si pensi che dietro ciascun cittadino debba esserci la presenza di un vigile», è stata la conclusione più che condivisibile.