Evviva San Nicola. Pellegrini lungo la ciclovia per Santo Spirito
L'antica tradizione si è ripetuta anche quest'anno. La foto pubblicata dalla pagina Facebook comunale ha fatto il giro del web
martedì 8 maggio 2018
07.00
iReport
Ha avuto inizio ieri la Festa patronale di San Nicola, che attira a Bari fedeli e devoti da ogni angolo del Sud Italia, soprattutto, per tradizione, dagli Appennini laziali e campani,ma anche dall'Abruzzo e dal Molise.
La foto che vi mostriamo è stata scattata ieri, 7 maggio, e poi pubblicata sulla pagina Facebook del Comune di Giovinazzo.
I pellegrini marciano silenziosi, intonando solo qualche preghiera, lungo la ciclovia (sì, proprio la discussa ciclovia!) per Santo Spirito. Si tratta di un gruppo abruzzese proveniente da Vasto e San Salvo, che aveva dormito a Molfetta, che era passato per il cuore di Giovinazzo e si dirigeva verso il popoloso quartiere barese, dove avrebbe sostato qualche ora prima di ripartire alla volta del centro di Bari.
Tutto rigorosamente a piedi, per devozione, per tradizione, per voglia di testimoniare la propria fede e dire ancora una volta, come succede da secoli, il proprio "grazie" ad uno dei Santi più ecumenici, adorati ad Occidente come ad Oriente, della storia dell'intero Cristianesimo, ben oltre le confessioni e le divisioni teologiche.
Per quel San Nicola si fanno chilometri, spesso sotto il sole e sfidando le avversità atmosferiche, pur di esserci. Quei pellegrini in marcia sono testimoni di fede autentica, come il ragazzo che tiene in mano la croce, simbolo di chi non guarda affatto alle convenzioni di una società in buona parte secolarizzata e poco incline a comprendere alcuni gesti come il suo. Qualcuno ha giustamente visto in lui un "guardiano del tempo che fu", di quel tempo che non si arresta e sa di nonne in preghiera, di passi lenti e litanie dette a mezza bocca.
Il web ha rilanciato la foto, con le parti politiche giovinazzesi ed i loro simpatizzanti ad ironizzare sulla utilità/inutilità (a seconda dei punti di vista) di quella ciclovia.
Ciò che invece resta molto serio è il rapporto tra questa gente semplice ed il Santo originario di Mira, icona e protettore della nostra terra. E quel camminare, quel pellegrinaggio che sa di antico, resta uno degli aspetti più veri ed intatti della grande festa del capoluogo.
La foto che vi mostriamo è stata scattata ieri, 7 maggio, e poi pubblicata sulla pagina Facebook del Comune di Giovinazzo.
I pellegrini marciano silenziosi, intonando solo qualche preghiera, lungo la ciclovia (sì, proprio la discussa ciclovia!) per Santo Spirito. Si tratta di un gruppo abruzzese proveniente da Vasto e San Salvo, che aveva dormito a Molfetta, che era passato per il cuore di Giovinazzo e si dirigeva verso il popoloso quartiere barese, dove avrebbe sostato qualche ora prima di ripartire alla volta del centro di Bari.
Tutto rigorosamente a piedi, per devozione, per tradizione, per voglia di testimoniare la propria fede e dire ancora una volta, come succede da secoli, il proprio "grazie" ad uno dei Santi più ecumenici, adorati ad Occidente come ad Oriente, della storia dell'intero Cristianesimo, ben oltre le confessioni e le divisioni teologiche.
Per quel San Nicola si fanno chilometri, spesso sotto il sole e sfidando le avversità atmosferiche, pur di esserci. Quei pellegrini in marcia sono testimoni di fede autentica, come il ragazzo che tiene in mano la croce, simbolo di chi non guarda affatto alle convenzioni di una società in buona parte secolarizzata e poco incline a comprendere alcuni gesti come il suo. Qualcuno ha giustamente visto in lui un "guardiano del tempo che fu", di quel tempo che non si arresta e sa di nonne in preghiera, di passi lenti e litanie dette a mezza bocca.
Il web ha rilanciato la foto, con le parti politiche giovinazzesi ed i loro simpatizzanti ad ironizzare sulla utilità/inutilità (a seconda dei punti di vista) di quella ciclovia.
Ciò che invece resta molto serio è il rapporto tra questa gente semplice ed il Santo originario di Mira, icona e protettore della nostra terra. E quel camminare, quel pellegrinaggio che sa di antico, resta uno degli aspetti più veri ed intatti della grande festa del capoluogo.