Cartolina da Giovinazzo: un carrello della spesa pieno di rifiuti a Levante
Ancora inciviltà anche in tempo di pandemia
lunedì 19 aprile 2021
10.45
iReport
La cartolina da Giovinazzo questa volta non riprende scorci meravigliosi del borgo antico, la passerella che da via Marco Polo porta a piazzale Aeronautica Militare o un tramonto visto da Ponente.
Questa volta si tratta di un altro pugno dritto in faccia alle ambizioni turistiche (vedremo nel dopo-Covid cosa rimarrà della nostra economia) della cittadina adriatica: un carrello da supermercato pieno di rifiuti a Levante, in una traversa del Lungomare Esercito Italiano.
Una zona, quella compresa tra via Palestro, via Marsala e via Rodogni che definire degradata potrebbe essere un eufemismo. E tutto a pochi metri dalla costa. Il Comune vuol giustamente eliminare la destinazione agricola (sic!) di quell'area, sempre più casa del ragno e del topo, ma c'è chi carica ulteriormente questa lunga attesa con messaggi a tutta la cittadinanza e non sono esattamente messaggi d'amore.
Sono piuttosto atti deliberati di menefreghismo (in)urbano che ancora una volta si riflettono sull'immagine complessiva di una comunità che tenta con enorme fatica di contenere la mazzata della crisi economica (e quindi turistica) che il maledetto Covid ha generato.
Alle istituzioni locali ancora una volta giriamo la richiesta di far luce su quanto sta accadendo da mesi tra via Papa Giovanni XXIII ed il Lungomare di Levante, dando risposte ad alcuni residenti che non vogliono voltare la testa dall'altra parte.
Questa volta si tratta di un altro pugno dritto in faccia alle ambizioni turistiche (vedremo nel dopo-Covid cosa rimarrà della nostra economia) della cittadina adriatica: un carrello da supermercato pieno di rifiuti a Levante, in una traversa del Lungomare Esercito Italiano.
Una zona, quella compresa tra via Palestro, via Marsala e via Rodogni che definire degradata potrebbe essere un eufemismo. E tutto a pochi metri dalla costa. Il Comune vuol giustamente eliminare la destinazione agricola (sic!) di quell'area, sempre più casa del ragno e del topo, ma c'è chi carica ulteriormente questa lunga attesa con messaggi a tutta la cittadinanza e non sono esattamente messaggi d'amore.
Sono piuttosto atti deliberati di menefreghismo (in)urbano che ancora una volta si riflettono sull'immagine complessiva di una comunità che tenta con enorme fatica di contenere la mazzata della crisi economica (e quindi turistica) che il maledetto Covid ha generato.
Alle istituzioni locali ancora una volta giriamo la richiesta di far luce su quanto sta accadendo da mesi tra via Papa Giovanni XXIII ed il Lungomare di Levante, dando risposte ad alcuni residenti che non vogliono voltare la testa dall'altra parte.