«Riportiamo l’hockey al centro della vita cittadina»
Pino Marzella, appena tornato sulla panchina dell’AFP Giovinazzo, ha le idee chiare sul lavoro in pista e non solo
sabato 20 giugno 2020
È ufficialmente il nuovo allenatore dell'AFP Giovinazzo da una settimana.
Pino Marzella, il più celebre rappresentante del periodo d'oro dell'hockey giovinazzese, ha accettato la proposta del presidente Dino Camporeale a poco più di un mese dai primi incontri.
«Giovinazzo è casa mia – dichiara il mister per spiegarci la sua decisione - per cui la scelta della squadra della mia città è sempre una scelta di cuore. Posso essere tentato solo da pretendenti allo scudetto ma ho un debole per quella maglia che ho indossato e sento mia, così come sento mia questa AFP che ho fatto rinascere a nuova vita nel 2004. Poi hanno contribuito anche le parole della mia famiglia e i tanti messaggi ricevuti a trattativa ancora in corso».
Trovato l'accordo comincerà il lavoro con i giocatori, a partire da incontri per conoscersi e per intendersi, prima degli allenamenti in pista. Per Marzella «lo spirito, la grinta naturale che c'era ai miei tempi la vedo anche oggi; ora va indirizzata con intelligenza in primis e quindi con la tattica. Dino Camporeale merita un grande plauso per aver portato i ragazzi fino al livello attuale, ora c'è bisogno di un ulteriore salto di qualità».
Inevitabile, ad inizio estate e con l'avvio di un nuovo progetto, pensare agli obiettivi di breve e medio termine. «Innanzitutto – svela l'ex campione – adesso occorre valorizzare i giovani atleti e, per permettere loro di crescere senza schiantarsi o appiattirsi in un campionato di A2 duro, mi avvarrò dell'esperienza di due atleti più grandi. Dichiarato questo, chi mi conosce sa che io punto sempre alla vittoria. Seguendo la mia filosofia, la scalata è difficile, ma con umiltà, gioia per il lavoro intenso e ricerca dell'eccellenza, si può puntare molto in alto».
Se gli obiettivi del campo si raggiungono giustamente per step e col duro lavoro, il "Maradona dell'Hockey" ha le idee ancor più chiare su ciò che vuole realizzare nella sua città: «Dobbiamo riportare la chiesa al centro del villaggio, ovvero riportare l'hockey al centro della vita cittadina, ritrovando entusiasmo, il pubblico della febbre del sabato sera, il supporto delle istituzioni, il sostegno degli imprenditori. Solo così, vivendo per uno sport fortemente identitario per noi, favorendo iniziative per portare pattini e stecche nelle piazze e nelle strade, tra la gente, fuori dai palazzetti, potremo tornare ad avere bambini che vogliono giocare ad hockey e a coltivare nuovamente il nostro sogno. Questo sport è il biglietto da visita di tutti noi, ciò che rende Giovinazzo famosa nel mondo. Risvegliamo il nostro senso di appartenenza anche stando in città e non solo quando siamo lontani!».
La stagione sportiva è ancora lontanissima ma, con le parole di mister Marzella, l'orgoglio biancoverde comincia già a fare riscaldamento.
Pino Marzella, il più celebre rappresentante del periodo d'oro dell'hockey giovinazzese, ha accettato la proposta del presidente Dino Camporeale a poco più di un mese dai primi incontri.
«Giovinazzo è casa mia – dichiara il mister per spiegarci la sua decisione - per cui la scelta della squadra della mia città è sempre una scelta di cuore. Posso essere tentato solo da pretendenti allo scudetto ma ho un debole per quella maglia che ho indossato e sento mia, così come sento mia questa AFP che ho fatto rinascere a nuova vita nel 2004. Poi hanno contribuito anche le parole della mia famiglia e i tanti messaggi ricevuti a trattativa ancora in corso».
Trovato l'accordo comincerà il lavoro con i giocatori, a partire da incontri per conoscersi e per intendersi, prima degli allenamenti in pista. Per Marzella «lo spirito, la grinta naturale che c'era ai miei tempi la vedo anche oggi; ora va indirizzata con intelligenza in primis e quindi con la tattica. Dino Camporeale merita un grande plauso per aver portato i ragazzi fino al livello attuale, ora c'è bisogno di un ulteriore salto di qualità».
Inevitabile, ad inizio estate e con l'avvio di un nuovo progetto, pensare agli obiettivi di breve e medio termine. «Innanzitutto – svela l'ex campione – adesso occorre valorizzare i giovani atleti e, per permettere loro di crescere senza schiantarsi o appiattirsi in un campionato di A2 duro, mi avvarrò dell'esperienza di due atleti più grandi. Dichiarato questo, chi mi conosce sa che io punto sempre alla vittoria. Seguendo la mia filosofia, la scalata è difficile, ma con umiltà, gioia per il lavoro intenso e ricerca dell'eccellenza, si può puntare molto in alto».
Se gli obiettivi del campo si raggiungono giustamente per step e col duro lavoro, il "Maradona dell'Hockey" ha le idee ancor più chiare su ciò che vuole realizzare nella sua città: «Dobbiamo riportare la chiesa al centro del villaggio, ovvero riportare l'hockey al centro della vita cittadina, ritrovando entusiasmo, il pubblico della febbre del sabato sera, il supporto delle istituzioni, il sostegno degli imprenditori. Solo così, vivendo per uno sport fortemente identitario per noi, favorendo iniziative per portare pattini e stecche nelle piazze e nelle strade, tra la gente, fuori dai palazzetti, potremo tornare ad avere bambini che vogliono giocare ad hockey e a coltivare nuovamente il nostro sogno. Questo sport è il biglietto da visita di tutti noi, ciò che rende Giovinazzo famosa nel mondo. Risvegliamo il nostro senso di appartenenza anche stando in città e non solo quando siamo lontani!».
La stagione sportiva è ancora lontanissima ma, con le parole di mister Marzella, l'orgoglio biancoverde comincia già a fare riscaldamento.