«Resterò finché avrò la forza. L'A1? Noi ci crediamo»

La crisi economica dell'AFP, il mercato estivo, la cessione del club. L'intervista a Vito Favuzzi

mercoledì 2 agosto 2017 8.25
A cura di Nicola Miccione
Era arrivato quasi in punta di piedi ed ora è il deus ex machina e cuore pulsante dell'hockey su pista, a Giovinazzo per affari di cuore. In poco più di un decennio la vita sportiva di Vito Favuzzi è cambiata radicalmente.

In sella all'AFP Giovinazzo dal lontano 2006 in qualità di presidente, nel 2012 (all'indomani dell'amara eliminazione nei quarti dei play-off scudetto e delle elezioni amministrative, nda) ha assunto il delicato ruolo di direttore sportivo. Un'incombenza tanto prestigiosa quanto gravosa per il dirigente di Molfetta, chiamato negli anni a ripianare una situazione economica precaria senza abbattere le ambizioni di risalita.

Con dignità, senza sconfinare nel vittimismo o debordare in toni patetici, il diesse dei biancoverdi parla della crisi economica che ha prodotto una contrazione dei budget e di conseguenza una riduzione degli investimenti in sponsorizzazioni anche nel mondo dell'hockey su pista, della cessione del club, della sua recente mancata elezione a consigliere comunale e del mercato estivo, ma invita a guardare al futuro con ottimismo.

La mancata elezione a consigliere comunale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
«Non esiste nessun nesso tra la mia mancata elezione a consigliere comunale e l'impegno che continuo a profondere per mantenere vivo l'hockey su pista nella nostra città unitamente ad un gruppo di amici che, proprio come me, ogni giorno lavorano per questo grande obiettivo».

I suoi parenti come hanno vissuto quei momenti?
«Con assoluta serenità».

Chi la contesta può essere considerato l'ambasciatore del pensiero di una città intera? Oppure è semplicemente qualcuno che ha la memoria corta?
«Ogni opinione va rispettata, per il resto la risposta è nella sua domanda».

Rifarebbe tutto quello che ha fatto, errori compresi?
«Abbiamo fatto e continuiamo a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per il bene della nostra AFP Giovinazzo. L'esperienza vissuta, inoltre, ci aiuta a correggere gli errori, se ce ne sono stati».

Nel 2017 Favuzzi continua ad investire tempo ed energie nell'hockey su pista non per guadagnare, ma per pura passione. Ma fino a quando?
«Fino a quando le forze me lo consentiranno e la pazienza continuerà ad assistermi».

Cosa è accaduto negli ultimi mesi quando l'AFP Giovinazzo è piombata in una crisi economica e societaria così profonda?
«La crisi economica è planetaria e questa si ripercuote anche nello sport con sempre meno aziende disposte a sponsorizzare le società sportive, compresa la nostra. Nei mesi successivi alla fine dell'ultimo campionato, si è aperta una profonda riflessione in seno alla società sportivo al termine della quale si è deciso di non abdicare e di allestire una squadra che potesse degnamente disputare il campionato nazionale di A1 anche nella prossima stagione agonistica in funzione delle ristrette disponibilità economiche a nostra disposizione».

In tali difficoltà, come ha condotto il mercato estivo?
«Finalmente Tommaso Belgiovine sarà il nostro portiere titolare. E dico finalmente perché da tempo avevamo tentato questa opzione che si finalmente è concretizzata; lo stesso Belgiovine, che è reduce dall'ottima esperienza in serie A2 con l'Hockey Molfetta, allenerà i portieri delle giovanili. E da Molfetta arriva anche il materano Luca Santeramo, giovane difensore, arcigno ma dalle ottime qualità tecniche, già in forza al Matera della stagione d'oro 2015/2016.

Un gradito ritorno è anche quello del salernitano Giuseppe Giudice, già biancoverde nel girone d'andata del campionato 2016/2017. Inoltre abbiamo raggiunto l'accordo con l'attaccante argentino Federico Balmaceda. Classe '92, proveniente dalla scuola di San Juan, il puntèro sudamericano ha già una discreta esperienza del campionato italiano avendo disputato il torneo con il Correggio nella stagione 2014/2015 e il Pieve nella stagione 2015/2016.

"Pichu", attualmente impegnato nel campionato argentino con il SEC di San Juan, vanta anche una partecipazione al mondiale Under 20 con la selezione albiceleste. Saranno dei nostri anche nella prossima stagione Valerio Antezza, Vincenzino Bavaro, Luigi Marzella e Vincenzo Mastropasqua. Ci spiace per Antonio Dagostino che non ha voluto accettare le condizioni economiche che la società gli ha proposto in un momento di ristrettezze come quelle che stiamo vivendo. Speriamo in un suo ravvedimento.

La squadra sarà affidata alla guida tecnica di Angelo Depalma, ancora una volta nel doppio ruolo di allenatore e giocatore. Anche quest'anno abbiamo messo in campo tutte le risorse per affrontare al meglio il campionato di massima serie e per continuare a lavorare sui nostri giovani».

I tifosi sono preoccupati, la squadra non viene giudicata all'altezza dell'A1. Cosa gli risponde?
«Rispondo nuovamente che tutte le opinioni vanno rispettate. Noi pensiamo di aver messo su un roster di tutto rispetto secondo le possibilità economiche a disposizione».

Giovinazzo è la stella dell'hockey su pista del sud Italia. Ma un vero rilancio può prescindere dalla cessione del club o dall'ingresso di nuovi investitori?
«La società non ha mai - dico mai - avuto contatti con investitori pronti a rilevare oppure a collaborare con la stessa pur avendo le porte spalancate a qualsiasi soluzione. Chiacchiere da bar o da campagna elettorale tante, davvero tante, ma fatti concreti zero.

La mia opinione personale è che per raggiungere i fasti di un tempo ormai passato bisogna lavorare sul settore giovanile per ricreare uno zoccolo duro di atleti autoctoni perché i milioni di euro per competere con le squadre di punta del nostro campionato di serie A1 non li avremo mai nel deserto artigianale e industriale in cui viviamo. Occorre tanta pazienza».

I bambini continuano a pattinare al parco Scianatico, lì dove tutto ebbe inizio, ma poi l'AFP non ha nessun rappresentante biancoverde nella Nazionale U17. Cosa significa questo?
«Significa che i nostri tecnici stanno lavorando con i ragazzi e che bisogna avere pazienza».

Che idea s'è fatto dei progetti del Comune sul PalaPansini?
«Mi sembra un ottimo progetto di rigenerazione».

In definitiva, allo stato dei fatti, all'AFP può riuscire la salvezza in A1?
«Noi ci crediamo e i nostri ragazzi più di noi. L'amore per la maglia, poi, farà come sempre la differenza».

Giovinazzo è ancora il paese che va rotelle?
«Noi ce la stiamo mettendo tutta perché continui ad esserlo».