Notarangelo decimo nella sei giorni sul lago Balaton
Il giovinazzese ottavo tra gli uomini al termine di una gara estenuante lunga 709 chilometri
martedì 17 maggio 2016
Sfida ai confini dell'impossibile: correre per sei giorni tutto d'un fiato intervallati da alcuni pit-stop per socchiudere gli occhi. Il rifornimento di carboidrati è in corsa, per ingerire un panino devi sfruttare l'intervallo nel passaggio della respirazione fra la bocca e il naso.
Una gara terrestre, la "6 giorni running sul lago Balaton", a cui ha partecipato anche Michele Notarangelo dell'Atletica Biancoverde, l'ultramaratoneta nativo di Giovinazzo ma da ormai 20 anni vignolese di adozione specializzato nelle gare estreme e nelle 100 chilometri, sul circuito di 900 metri ricavato lungo le rive ungheresi del più grande lago dell'Europa centrale. Un circuito da ripetere tante volte per tutti e sei i giorni.
Febbre e allergie non hanno fermato Notarangelo che, sostenuto da tutto lo staff ungherese, è riuscito a ripartire dopo i problemi fisici del secondo giorno e a ritrovare forza e ritmo fino a raggiungere 709 chilometri e 324 metri in 6 giorni, che corrispondono a 788 giri, classificandosi terzo nella propria categoria, dai 40 a 44 anni, ottavo nella classifica maschile e decimo assoluto nella classifica comprendente anche le donne.
Purtroppo, però, l'obiettivo di battere il primato nazionale degli 814 chilometri, detenuto da Lucio Bazzana, è rimasto un miraggio. «La disidratazione prima e la febbre poi non mi hanno permesso di rispettare il numero di chilometri che mi ero prefissato di percorrere. Come se non bastasse, - ha rivelato - ho avuto anche l'allergia per i pioppi presenti in determinati tratti del percorso e sono stato costretto a correre con la mascherina».
Nonostante ciò, nella graduatoria al Balaton, in virtù delle prestazioni degli altri atleti, Notarangelo è stato l'ultramaratoneta che si è piazzato meglio, prima di Claudio Vettorello di Bologna e Luisa Zecchino di Massafra, ed in preparazione delle sue prossime sfide: la 6 giorni del Pantano, in Basilicata, dal 5 all'11 giugno prossimi.
Una gara terrestre, la "6 giorni running sul lago Balaton", a cui ha partecipato anche Michele Notarangelo dell'Atletica Biancoverde, l'ultramaratoneta nativo di Giovinazzo ma da ormai 20 anni vignolese di adozione specializzato nelle gare estreme e nelle 100 chilometri, sul circuito di 900 metri ricavato lungo le rive ungheresi del più grande lago dell'Europa centrale. Un circuito da ripetere tante volte per tutti e sei i giorni.
Febbre e allergie non hanno fermato Notarangelo che, sostenuto da tutto lo staff ungherese, è riuscito a ripartire dopo i problemi fisici del secondo giorno e a ritrovare forza e ritmo fino a raggiungere 709 chilometri e 324 metri in 6 giorni, che corrispondono a 788 giri, classificandosi terzo nella propria categoria, dai 40 a 44 anni, ottavo nella classifica maschile e decimo assoluto nella classifica comprendente anche le donne.
Purtroppo, però, l'obiettivo di battere il primato nazionale degli 814 chilometri, detenuto da Lucio Bazzana, è rimasto un miraggio. «La disidratazione prima e la febbre poi non mi hanno permesso di rispettare il numero di chilometri che mi ero prefissato di percorrere. Come se non bastasse, - ha rivelato - ho avuto anche l'allergia per i pioppi presenti in determinati tratti del percorso e sono stato costretto a correre con la mascherina».
Nonostante ciò, nella graduatoria al Balaton, in virtù delle prestazioni degli altri atleti, Notarangelo è stato l'ultramaratoneta che si è piazzato meglio, prima di Claudio Vettorello di Bologna e Luisa Zecchino di Massafra, ed in preparazione delle sue prossime sfide: la 6 giorni del Pantano, in Basilicata, dal 5 all'11 giugno prossimi.