Il padre di tanti talenti
Dino Generoso ospite telefonico al "Bianco e Rosso" TB Sport
sabato 24 gennaio 2015
10.07
«Adesso faccio il padre e soprattutto il nonno a tempo pieno». Parola di Leonardo Generoso detto Dino (in foto durante un'intervista all'inaugurazione del Bari Club Giovinazzo nel 2009), ospite telefonico di Telebari nella popolare trasmissione il "Bianco e Rosso" TB Sport, condotta da Enzo Tamborra.
La telefonata era arrivata nella puntata del venerdì per «ricordare il padre di molti talenti cresciuti nelle giovanili del Bari, troppo spesso dimenticato». E quel padre è proprio Dino Generoso, oggi avvocato classe 1951, un tempo punto di riferimento per tutti quei ragazzi che avevano voglia di esplodere nel mondo del calcio. Terzino esordiente nel Giovinazzo di serie D del 1969, passò al Bari dove trascorse gli anni più importanti della sua carriera, tra il 1972 ed il 1975, collezionando 50 presenze e 3 reti. Poi le esperienze di Matera e Barletta, per poi sedersi sulla panchina del Bisceglie nell'1984-85.
Gli anni '90 hanno rappresentato per lui l'apice nel ruolo di talent scout. E quando Tamborra gli ha chiesto di ricordare quel periodo, ha detto col suo tono cortese: «Crediamo di aver lasciato (lui e Lello Sciannimanico, ndr) una traccia importante nel calcio barese. In quegli anni abbiamo scoperto tanti giocatori che poi si sono affermati. Come dico spesso - ha aggiunto - i fatti ed i risultati restano oltre ogni possibile polemica». E quei calciatori in erba, poi capaci di imporsi all'attenzione delle grandi platee, portano i nomi di Antonio Cassano, Nicola Ventola o Nicola Legrottaglie, tanto per citarne alcuni. Così come i trofei restano lì a testimoniare un periodo d'oro delle giovanili biancorosse, che non ha precedenti nella storia, con uno scudetto Primavera ed un Torneo di Viareggio in bacheca.
E se i rimpianti ci sono per alcuni ragazzi "persi per strada", il rammarico forse più grande ha un nome: Antonio La Fortezza. Il centrocampista attualmente in forza al Brindisi «Avrebbe potuto avere ben altra carriera. Non gli mancava nulla - ha continuato Generoso - corsa, cattiveria agonistica, visione di gioco. Purtroppo per lui e per noi le cose non sono andate per il verso giusto ».
Grazie alla presenza in studio dello storico dei galletti, Gianni Antonucci, Generoso ha potuto ricordare i tempi belli e l'amicizia con Gianfranco Casarsa, attaccante che transitò da Bari negli stessi anni in cui lui si affermò, condividendo con l'avvocato giovinazzese anche la stanza d'albergo in ritiro: «Era un giocatore tecnico - ha precisato l'ex dirigente barese - ma forse non era prontissimo allo scontro fisico».
Bene ha fatto Enzo Tamborra a ricordare la sua figura. Dino Generoso resta un punto di riferimento per tutti gli sportivi giovinazzesi e non che hanno a cuore le sorti del Bari. Lo è diventato col suo stile mai sopra le righe, con la sua voglia di insegnare calcio alle nuove generazioni, facendo loro comprendere che uno su mille ce la fa, tutto il resto è palestra di vita. E ne siamo certi, quando nelle prossime settimane il Torneo di Viareggio 2015 transiterà dai campi di San Pio, Andria, Barletta e Bisceglie, lui sarà lì a dare un'occhiata a qualche giovane talentuoso. Perché puoi anche essere il nonno dei tuoi nipoti, ma se ti chiami Dino Generoso sarai sempre il padre di tanti ragazzi col pallone in testa.
La telefonata era arrivata nella puntata del venerdì per «ricordare il padre di molti talenti cresciuti nelle giovanili del Bari, troppo spesso dimenticato». E quel padre è proprio Dino Generoso, oggi avvocato classe 1951, un tempo punto di riferimento per tutti quei ragazzi che avevano voglia di esplodere nel mondo del calcio. Terzino esordiente nel Giovinazzo di serie D del 1969, passò al Bari dove trascorse gli anni più importanti della sua carriera, tra il 1972 ed il 1975, collezionando 50 presenze e 3 reti. Poi le esperienze di Matera e Barletta, per poi sedersi sulla panchina del Bisceglie nell'1984-85.
Gli anni '90 hanno rappresentato per lui l'apice nel ruolo di talent scout. E quando Tamborra gli ha chiesto di ricordare quel periodo, ha detto col suo tono cortese: «Crediamo di aver lasciato (lui e Lello Sciannimanico, ndr) una traccia importante nel calcio barese. In quegli anni abbiamo scoperto tanti giocatori che poi si sono affermati. Come dico spesso - ha aggiunto - i fatti ed i risultati restano oltre ogni possibile polemica». E quei calciatori in erba, poi capaci di imporsi all'attenzione delle grandi platee, portano i nomi di Antonio Cassano, Nicola Ventola o Nicola Legrottaglie, tanto per citarne alcuni. Così come i trofei restano lì a testimoniare un periodo d'oro delle giovanili biancorosse, che non ha precedenti nella storia, con uno scudetto Primavera ed un Torneo di Viareggio in bacheca.
E se i rimpianti ci sono per alcuni ragazzi "persi per strada", il rammarico forse più grande ha un nome: Antonio La Fortezza. Il centrocampista attualmente in forza al Brindisi «Avrebbe potuto avere ben altra carriera. Non gli mancava nulla - ha continuato Generoso - corsa, cattiveria agonistica, visione di gioco. Purtroppo per lui e per noi le cose non sono andate per il verso giusto ».
Grazie alla presenza in studio dello storico dei galletti, Gianni Antonucci, Generoso ha potuto ricordare i tempi belli e l'amicizia con Gianfranco Casarsa, attaccante che transitò da Bari negli stessi anni in cui lui si affermò, condividendo con l'avvocato giovinazzese anche la stanza d'albergo in ritiro: «Era un giocatore tecnico - ha precisato l'ex dirigente barese - ma forse non era prontissimo allo scontro fisico».
Bene ha fatto Enzo Tamborra a ricordare la sua figura. Dino Generoso resta un punto di riferimento per tutti gli sportivi giovinazzesi e non che hanno a cuore le sorti del Bari. Lo è diventato col suo stile mai sopra le righe, con la sua voglia di insegnare calcio alle nuove generazioni, facendo loro comprendere che uno su mille ce la fa, tutto il resto è palestra di vita. E ne siamo certi, quando nelle prossime settimane il Torneo di Viareggio 2015 transiterà dai campi di San Pio, Andria, Barletta e Bisceglie, lui sarà lì a dare un'occhiata a qualche giovane talentuoso. Perché puoi anche essere il nonno dei tuoi nipoti, ma se ti chiami Dino Generoso sarai sempre il padre di tanti ragazzi col pallone in testa.