Giuseppe, il tifoso della Reggiana nato e cresciuto a Giovinazzo
La storia singolare di un supporter granata che sabato sarà al San Nicola
giovedì 25 gennaio 2024
10.50
Tifa Reggiana ma non è nato né ha parenti o legami di sangue con Reggio Emilia.
Lui si chiama Giuseppe Carlucci, magazziniere per una società, conosciuto a Giovinazzo per la sua lunga militanza nelle fila degli ultras dell'AFP di hockey pista, il suo primo grande amore. Ma se si parla di calcio Giuseppe non ha dubbi: i suoi colori sono quelli granata della AC Reggiana 1919 che sabato 27 gennaio sarà ospite del Bari al San Nicola, in un match valido per il terzo turno di ritorno del campionato cadetto.
Noi l'abbiamo incontrato e questo è il racconto della sua passione "anomala" per chi è nato e vissuto sempre in Terra di Bari.
Giuseppe come nasce la tua passione per i colori della Reggiana?
Beh, devo dire che è una storia oggettivamente singolare. Fino al 1994 non avevo alcuno slancio verso il calcio. Mi piaceva l'hockey su pista, rimasto il mio grande amore come per tanti ragazzini giovinazzesi. Però in maggio successe una cosa stranissima: la RAI mandava in onda i festeggiamenti del popolo reggiano per la promozione in A (con salvezza l'anno successivo). Ed a quel punto, come accade quando si è ragazzini, iniziai a chiedere informazioni e ad avvicinarmi alla storia di questa gloriosa società del calcio italiano. Mi colpirono l'amore e la passione di quella curva in festa.
Quindi solo Reggiana e nessun amore per il Bari?
Sono stato poche volte al San Nicola, impianto dal grande fascino con una tifoseria di categoria superiore. Ci sono stato trascinato da amici tifosissimi biancorossi, ma, lo ammetto, la mia passione era solo per i colori granata.
Quando sei stato la prima volta allo Stadio Città del Tricolore? Abbiamo citato la giusta denominazione?
Sì è corretto, Mapei Stadium non esiste per i tifosi della Regia. Quell'impianto è chiamato in realtà ancora "il Giglio", perché fu quella la società che contribuì alla realizzazione dell'allora primo stadio di proprietà di un club. Ecco, quello sì che fu un passaggio che anticipò i tempi. Sono stato al Città del Tricolore per la prima volta nel settembre 2004, dopo aver lavorato per la stagione estiva nel settore della ricettività al Nord. Scendendo, andai a Reggio Emilia e per me fu un giorno speciale.
Ed i tifosi reggiani come ti hanno accolto?
Sui primi social ero Giuseppe da Giovinazzo e pian piano si incuriosirono: come mai un barese faceva il tifo per la Reggiana? Mi chiesero amicizia e poi sono diventato uno di loro ed ogni volta che riesco a liberarmi da impegni di lavoro e vado a Reggio Emilia è una gran festa, materializzatasi dopo il mio arrivo in curva per Reggiana-Salernitana.
Quando il Bari perse la finale playoff per la serie B come ti sei sentito? Cosa ti hanno detto i tuoi amici giovinazzesi?
Iniziarono a chiamarmi dopo la vittoria in semifinale contro la Carrarese. Poi vidi quella partita con loro e, pur essendo felice per la nostra promozione, non riuscii ad esultare come avrei voluto. Per strada mi avrebbero linciato ed ho festeggiato da solo a casa. Mi dispiaceva però per la gente di Bari, una delle migliori tifoserie italiane.
Nella foto che pubblichiamo in home dove sei e cosa significa quella frase dialettale sulla tua sciarpa?
Lì sono all'esterno dello stadio di Reggio Emilia, sotto la statua fatta erigere per ricordare Severino Taddei, tra i fondatori dell'AC Reggiana, indimenticato calciatore, dirigente, allenatore. "Dai c'andòm" in dialetto reggiano è un incitamento: significa "dai, forza, andiamo!".
Le rivalità maggiori? Sappiamo che in Emilia-Romagna, così come in Toscana, il campanile è sentito, una sorta di Risiko dei comuni.
Sì, loro sentono particolarmente la rivalità con Parma, soprattutto dopo la sottrazione dello striscione Ultras Ghetto avvenuta in circostanze particolari. Reggio e Parma non sono storicamente città amiche. E poi l'altra rivalità forte è con Modena. Il 1° maggio ed il 10 maggio ci sono i due derby casalinghi e sarà un bel vedere.
Sarai al San Nicola sabato 27 gennaio?
Ovviamente ci sarò. Devo ringraziare l'AC Reggiana e la SSC Bari che si stanno prodigando per permettermi di assistere alla gara dal settore ospiti. I biglietti infatti possono essere acquistati solo da residenti nella provincia di Reggio Emilia. Spero che l'inghippo burocratico possa essere risolto con l'aiuto della Questura di Bari. All'andata non era così e, pur essendo residente a Giovinazzo, ho visto tranquillamente la partita in Sud. Loro furono gentilissimi ed accompagnarono i miei parenti nella curva ospiti tra i 1200 baresi.
E per te finalmente si realizzerà un sogno...
Comunque vada, avrò realizzato il mio sogno di vedere la Reggiana a Bari. Sono stato a seguirla ad Andria ed in altri campi limitrofi, ma nell'astronave di Renzo Piano mai.
Da Reggio Emilia quanti tifosi arriveranno?
Fino a ieri la prevendita raccontava di 450 tifosi al seguito, ma credo ne arriveranno altri. La trasferta di Bari è imperdibile per molti, grande stadio, tifoseria blasonata, curva a tratti impressionante. Ma i reggiani sono un popolo caldo e, statene certi, si faranno sentire. Tra le due tifoserie non c'è nulla, nessun astio, sarà una bella giornata di sport. Spero di festeggiare i miei 40 anni (li compio il 4 febbraio) con un bel risultato.
Noi ti auguriamo di trascorrere una bella giornata. Quanto al risultato, molti giovinazzesi hanno idee opposte alle tue...
(sorride)... Che vinca il migliore.
Lui si chiama Giuseppe Carlucci, magazziniere per una società, conosciuto a Giovinazzo per la sua lunga militanza nelle fila degli ultras dell'AFP di hockey pista, il suo primo grande amore. Ma se si parla di calcio Giuseppe non ha dubbi: i suoi colori sono quelli granata della AC Reggiana 1919 che sabato 27 gennaio sarà ospite del Bari al San Nicola, in un match valido per il terzo turno di ritorno del campionato cadetto.
Noi l'abbiamo incontrato e questo è il racconto della sua passione "anomala" per chi è nato e vissuto sempre in Terra di Bari.
Giuseppe come nasce la tua passione per i colori della Reggiana?
Beh, devo dire che è una storia oggettivamente singolare. Fino al 1994 non avevo alcuno slancio verso il calcio. Mi piaceva l'hockey su pista, rimasto il mio grande amore come per tanti ragazzini giovinazzesi. Però in maggio successe una cosa stranissima: la RAI mandava in onda i festeggiamenti del popolo reggiano per la promozione in A (con salvezza l'anno successivo). Ed a quel punto, come accade quando si è ragazzini, iniziai a chiedere informazioni e ad avvicinarmi alla storia di questa gloriosa società del calcio italiano. Mi colpirono l'amore e la passione di quella curva in festa.
Quindi solo Reggiana e nessun amore per il Bari?
Sono stato poche volte al San Nicola, impianto dal grande fascino con una tifoseria di categoria superiore. Ci sono stato trascinato da amici tifosissimi biancorossi, ma, lo ammetto, la mia passione era solo per i colori granata.
Quando sei stato la prima volta allo Stadio Città del Tricolore? Abbiamo citato la giusta denominazione?
Sì è corretto, Mapei Stadium non esiste per i tifosi della Regia. Quell'impianto è chiamato in realtà ancora "il Giglio", perché fu quella la società che contribuì alla realizzazione dell'allora primo stadio di proprietà di un club. Ecco, quello sì che fu un passaggio che anticipò i tempi. Sono stato al Città del Tricolore per la prima volta nel settembre 2004, dopo aver lavorato per la stagione estiva nel settore della ricettività al Nord. Scendendo, andai a Reggio Emilia e per me fu un giorno speciale.
Ed i tifosi reggiani come ti hanno accolto?
Sui primi social ero Giuseppe da Giovinazzo e pian piano si incuriosirono: come mai un barese faceva il tifo per la Reggiana? Mi chiesero amicizia e poi sono diventato uno di loro ed ogni volta che riesco a liberarmi da impegni di lavoro e vado a Reggio Emilia è una gran festa, materializzatasi dopo il mio arrivo in curva per Reggiana-Salernitana.
Quando il Bari perse la finale playoff per la serie B come ti sei sentito? Cosa ti hanno detto i tuoi amici giovinazzesi?
Iniziarono a chiamarmi dopo la vittoria in semifinale contro la Carrarese. Poi vidi quella partita con loro e, pur essendo felice per la nostra promozione, non riuscii ad esultare come avrei voluto. Per strada mi avrebbero linciato ed ho festeggiato da solo a casa. Mi dispiaceva però per la gente di Bari, una delle migliori tifoserie italiane.
Nella foto che pubblichiamo in home dove sei e cosa significa quella frase dialettale sulla tua sciarpa?
Lì sono all'esterno dello stadio di Reggio Emilia, sotto la statua fatta erigere per ricordare Severino Taddei, tra i fondatori dell'AC Reggiana, indimenticato calciatore, dirigente, allenatore. "Dai c'andòm" in dialetto reggiano è un incitamento: significa "dai, forza, andiamo!".
Le rivalità maggiori? Sappiamo che in Emilia-Romagna, così come in Toscana, il campanile è sentito, una sorta di Risiko dei comuni.
Sì, loro sentono particolarmente la rivalità con Parma, soprattutto dopo la sottrazione dello striscione Ultras Ghetto avvenuta in circostanze particolari. Reggio e Parma non sono storicamente città amiche. E poi l'altra rivalità forte è con Modena. Il 1° maggio ed il 10 maggio ci sono i due derby casalinghi e sarà un bel vedere.
Sarai al San Nicola sabato 27 gennaio?
Ovviamente ci sarò. Devo ringraziare l'AC Reggiana e la SSC Bari che si stanno prodigando per permettermi di assistere alla gara dal settore ospiti. I biglietti infatti possono essere acquistati solo da residenti nella provincia di Reggio Emilia. Spero che l'inghippo burocratico possa essere risolto con l'aiuto della Questura di Bari. All'andata non era così e, pur essendo residente a Giovinazzo, ho visto tranquillamente la partita in Sud. Loro furono gentilissimi ed accompagnarono i miei parenti nella curva ospiti tra i 1200 baresi.
E per te finalmente si realizzerà un sogno...
Comunque vada, avrò realizzato il mio sogno di vedere la Reggiana a Bari. Sono stato a seguirla ad Andria ed in altri campi limitrofi, ma nell'astronave di Renzo Piano mai.
Da Reggio Emilia quanti tifosi arriveranno?
Fino a ieri la prevendita raccontava di 450 tifosi al seguito, ma credo ne arriveranno altri. La trasferta di Bari è imperdibile per molti, grande stadio, tifoseria blasonata, curva a tratti impressionante. Ma i reggiani sono un popolo caldo e, statene certi, si faranno sentire. Tra le due tifoserie non c'è nulla, nessun astio, sarà una bella giornata di sport. Spero di festeggiare i miei 40 anni (li compio il 4 febbraio) con un bel risultato.
Noi ti auguriamo di trascorrere una bella giornata. Quanto al risultato, molti giovinazzesi hanno idee opposte alle tue...
(sorride)... Che vinca il migliore.