Giovinazzo C5, in palio la qualificazione alla Final Eight
Cresce l’attesa per il match del PalaPansini con l’Atletico Cassano. Tegola Rafinha
venerdì 9 febbraio 2018
12.09
L'attesa è tanta, la posta in palio altissima: la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia. «Ed in una stagione così avara di soddisfazioni – s'affretta subito a dire Roberto Chiereghin - sarebbe, in caso di vittoria, motivo di grosso piacere».
Tutti abili e arruolabili in vista del match del PalaPansini in programma sabato pomeriggio alle ore 16.00 (costo del biglietto 3 euro) contro l'Atletico Cassano, ad eccezione di Rafinha (costretto ai box a causa della lussazione della spalla sinistra). «La sua assenza – continua Chiereghin - priverà la gara di un assoluto protagonista, un giocatore che per valori tecnici e morali, uniti alla sua esperienza, ci avrebbe fatto sicuramente comodo, ma la vita mi ha insegnato che non bisogna mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Quindi – sottolinea - avremo un motivo ed una persona in più a cui dedicare la vittoria».
A poche ore dal fischio d'avvio, continua a crescere l'attesa (nella squadra) e l'entusiasmo (nei tifosi). E proprio al sesto uomo in campo si rivolge Chiereghin: «Giocheremo in casa – dice - e per i nostri sostenitori sarà l'ennesima occasione per assistere ad una gara importante, ad una gara che conta e per farci capire quanto tengano a questa squadra. In cuor mio sono sicuro che saranno tanti e, mi auguro, rumorosi».
Un successo, quello contro l'Atletico Cassano degli ex Alemao e Cutrignelli, che Chiereghin vuol centrare a tutti i costi: «Sono due anni, ormai, che sono a Giovinazzo e dopo il raggiungimento dei play-off dello scorso anno, la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia sarebbe una grandissima soddisfazione. Ma non solo per me, - precisa – anche e soprattutto per questa società che si sta impegnando tantissimo per raggiungere la cima del futsal che conta. La città, poi, merita, con il suo calore e la sua competenza, di ritornare ai vertici del futsal nazionale».
«L'attesa è grande perché l'importanza della sfida è notevole. Ho dato anni della mia vita per vivere queste attese e sentire questa adrenalina – conclude Chiereghin - e il giorno che non dovessi più giocare per questi traguardi rimarrei sicuramente a casa a godermi la famiglia».
Tutti abili e arruolabili in vista del match del PalaPansini in programma sabato pomeriggio alle ore 16.00 (costo del biglietto 3 euro) contro l'Atletico Cassano, ad eccezione di Rafinha (costretto ai box a causa della lussazione della spalla sinistra). «La sua assenza – continua Chiereghin - priverà la gara di un assoluto protagonista, un giocatore che per valori tecnici e morali, uniti alla sua esperienza, ci avrebbe fatto sicuramente comodo, ma la vita mi ha insegnato che non bisogna mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Quindi – sottolinea - avremo un motivo ed una persona in più a cui dedicare la vittoria».
A poche ore dal fischio d'avvio, continua a crescere l'attesa (nella squadra) e l'entusiasmo (nei tifosi). E proprio al sesto uomo in campo si rivolge Chiereghin: «Giocheremo in casa – dice - e per i nostri sostenitori sarà l'ennesima occasione per assistere ad una gara importante, ad una gara che conta e per farci capire quanto tengano a questa squadra. In cuor mio sono sicuro che saranno tanti e, mi auguro, rumorosi».
Un successo, quello contro l'Atletico Cassano degli ex Alemao e Cutrignelli, che Chiereghin vuol centrare a tutti i costi: «Sono due anni, ormai, che sono a Giovinazzo e dopo il raggiungimento dei play-off dello scorso anno, la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia sarebbe una grandissima soddisfazione. Ma non solo per me, - precisa – anche e soprattutto per questa società che si sta impegnando tantissimo per raggiungere la cima del futsal che conta. La città, poi, merita, con il suo calore e la sua competenza, di ritornare ai vertici del futsal nazionale».
«L'attesa è grande perché l'importanza della sfida è notevole. Ho dato anni della mia vita per vivere queste attese e sentire questa adrenalina – conclude Chiereghin - e il giorno che non dovessi più giocare per questi traguardi rimarrei sicuramente a casa a godermi la famiglia».