Giovinazzo C5, il doppio ex Marzella fa le carte al derby col Molfetta

Una nuova vita da dirigente: «Sarà una partita bellissima da giocare, speriamo di sorridere»

sabato 16 febbraio 2019 1.03
Enzo Marzella, a Molfetta nella stagione sportiva 2008/09 e storico capitano del Giovinazzo C5 sino all'infausta lotteria dei calci di rigore con l'Odissea 2000 (correva l'anno 2017, nda), fa le carte al derby dell'Adriatico, in programma oggi pomeriggio alle ore 17.00 al PalaPansini.

Ci guarda e sorride: «Prima intervista da dirigente. Fa un po' effetto. È diversa. Ma dopo tanti anni da calciatore ti devi abituare». Nella sua città, soprattutto, prima indossando il biancoverde della Polisportiva (è stato un difensore, uno di quelli che si è sacrificato sul rettangolo di gioco) e poi quello del Giovinazzo C5, fra serie B e A2.

15 anni di gioie e dolori, con la maglia numero due sulle spalle, con una sola parentesi stagionale nel Real Molfetta, sceso in serie C1 per trovare spazio negli anni dei tanti stranieri approdati in Puglia: «Quella stagione – le sue parole - mi ha lasciato sensazioni positive, un'accoglienza molto calorosa ed il piacere di ritrovare sui campi e fuori tante persone con cui ho condiviso quell'annata».

La sua lunga carriera è terminata nel 2017 con una partita di addio. Il giusto tributo a un ragazzo umile, non un campione, che però ha onorato la maglia della squadra della sua città fino in fondo, soprattutto nei momenti più difficili.

«Lo Javier Zanetti del calcio a 5», lo ha definito Francesco Dell'Orco alcuni mesi fa: «Del resto Enzo – è scritto nell'articolo strappalacrime pubblicato su Puglia5.it - è anche interista e Zanetti è il suo modello di calciatore ovvero un campione costruito col sacrificio più che col talento, un professionista incredibile che ha fatto del lavoro, delle rinunce, della lealtà sportiva il vero faro della sua carriera, un capitano vero. Come Enzo. Corsa e sudore. Un esempio per tutti».

L'addio di Marzella al Giovinazzo C5, un giorno entrato nella storia. Cosa ha dato in tutti questi anni e cosa è cambiato da allora? «In questi anni – prosegue Marzella – ho dato passione e amore per questa società e per questa disciplina. Il futsal è sport veloce e dinamico, la bellezza di questo sport è anche questa». Giovinazzo-Molfetta sarà un crocevia importante per entrambe le squadre. Come ci arrivano i biancoverdi di Francesco Masi?

«Queste partite sono belissime da giocare – afferma -, ogni calciatore si prepara al meglio perché non vede l'ora di affrontare gare del genere. Abbiamo ben chiaro l'obiettivo dei play-off, pertanto chiunque giochi lo farà perché pronto a dare il proprio contributo alla squadra ed ai suoi compagni».

Torniamo al Marzella dirigente. Cosa può dare? «Intanto – è la sua risposta – spero di riuscire a fare meglio come responsabile del settore giovanile. Lì abbiamo tante responsabilità, forse le più grandi, se consideriamo l'aspetto extracalcistico sui giovani calciatori. Abbiamo tutti il dovere di dedicare più tempo e risorse».

Per Marzella sarà il primo derby, al PalaPansini, da dirigente. Si soffre di più in tribuna o in panchina? «Le emozioni più alte – dice – sono sempre quelle che si vivono sul rettangolo di gioco. Da fuori, in tribuna, è diverso. Le sensazioni sono diverse, ma si soffre molto di più».

Passo indietro: l'addio al futsal, che ha commosso tutta la Puglia. Sensazioni? «Magnifiche – risponde -. Così non me lo aspettavo nemmeno io. Qualcosa oltre il calcio a 5. È stato emozionante per il mio sentimento verso di loro e il loro sentimento verso di me. Il Giovinazzo C5 mi ha regalato una serata indimenticabile, in cui all'interno ci sono state tante cose. Rivedere e riabbracciare tanti compagni di squadra, tra cui qualcuno che non vedevo da tanto tempo, è stato davvero un evento unico».

Giovinazzo C5 versus Aquile Molfetta, pronostico secco: «Spero davvero che il risultato finale sorrida al Giovinazzo C5 – confida -, ma l'aspetto importante è che mi piacerebbe assistere ad un grande pomeriggio di sport, ripreso dalle telecamere della Divisione Calcio a 5, dove tutte le componenti (società, squadre e tifoserie, ognuna con il proprio grado di responsabilità) dimostrino grande maturità interpretando nel miglior modo possibile questo evento sportivo. È molto bello che due città come Giovinazzo e Molfetta si confermino a questi livelli nazionali e su questi palcoscenici, perché sono due realtà cittadine con grande partecipazione verso il calcio a 5».

Domanda secca. Marzella farà mai l'allenatore di una prima squadra? «Amo vivere energia sportiva, mi piace la competizione, il confronto tecnico e solo semplicemente parlare di calcio a 5 e partite. In realtà credo che il ruolo dell'allenatore sia di grande importanza: tempo, conoscenze ed impegno – conclude - devono essere sempre al massimo per svolgere nel miglior modo possibile un incarico di grande responsabilità tecnica».