Gaetano Delfino e l'addio al nuoto: «Chiuso un ciclo dopo 23 anni»

La commozione dell'atleta giovinazzese dopo la conquista di 320 medaglie: «È stato un bel viaggio»

sabato 8 giugno 2019
A cura di Nicola Miccione
Oggi il XXXIV meeting internazionale di nuoto Master "Italo Galluzzi", nell'ambito della "Settimana del nuoto" di Città di Castello, celebrerà Gaetano Delfino, che disputerà la sua ultima gara ufficiale dopo un ciclo lungo 23 anni e ben 320 medaglie e 13 coppe.

Alla vigilia della partenza per l'Umbria, l'atleta giovinazzese ha scritto una bella e lunga lettera di ringraziamento. Ha citato i genitori, i primi 10 anni trascorsi in quel di Ruvo, la Netium Giovinazzo, Lorenc Feleqi e senza dimenticare nessuno ha voluto ricordare tutti quello che lo hanno accompagnato in questo percorso. «Sono contento, ho dato tutto me stesso a questo sport ed alle persone che hanno fatto parte del mio lungo viaggio.

Ho messo piede la prima volta in una piscina nel 1996, a Ruvo di Puglia, ho nuotato lì 10 anni della mia vita. Nel 1998 un ragazzo biondo, Lorenc Feleqi mi prese con sé nella propaganda, portandomi alla prima vittoria nel 2000. Avevo appena 8 anni. Con lui ho vissuto tante vittorie e sfide, la più celebre sicuramente è stata la finale del campionato internazionale di Viareggio nel 2005: arrivammo quinti tra i migliori otto al mondo.

Ed ancora: vittorie a livello regionale e ottimi posizionamenti a livello nazionale nella Talos Nuoto Ruvo. Nel 2007 il trasferimento a Giovinazzo, il primo nuotatore della Netium Giovinazzo, con Lorenc Feleqi sempre accanto, un giovinazzese bandiera del nuoto della nostra città, era il mio sogno. Da agonista ho vissuto altri 2 anni magici prima di un infortunio che mi fece fermare.

Ripresi 2 anni dopo a nuotare nei Master e da lì un'altra grande scalata di successi a livello regionale, nazionale ed internazionale. Dopo 23 anni di nuoto, 21 di gare (11 anni da agonista e 7 da master), non riesco più a portare il nome di Giovinazzo come vorrei. Sì il nuoto master è fatto per divertire, ma io l'ho sempre preso seriamente perché per me ogni momento con la cuffia della mia città è stato magico.

Portare la Netium Giovinazzo in ogni dove sui podi di tante mete, è stato il mio vanto, il mio piccolo grande sogno, ma sono due anni in cui problemi fisici e tante altre circostanze non mi hanno mai permesso il rientro in forma. Non ho mai fatto una gara senza solide motivazioni, soprattutto con quella cuffia. La mia città merita orgoglio ed impegno e soprattutto qualcuno che la valorizzi con grandi risultati.

Lascio con la consapevolezza di non poter fare più tutto ciò, ma di esser riuscito a farlo per tanti anni. Sabato a Città di Castello, in Umbria, nuoterò la mia ultima gara, accanto ai miei amici e probabilmente per l'ultima volta accanto a Lorenc Feleqi. Il mio unico rimpianto è stato non donare tutti i 23 anni della mia carriera alla Netium ed a Giovinazzo, ma va bene così. Vorrà dire che altri giovinazzesi prenderanno quell'eredità.

Ho fiducia nella grande cantera che abbiamo. Il mio medagliere? 320 medaglie, di cui 220 da agonista e 100 da master oltre a 12 coppe di squadra ed 1 singola. Beh, insomma è stato davvero un bel viaggio».