Federciclismo Puglia: Depalma battuto per 3 voti nelle elezioni per la presidenza
Ma lui non si arrende e rilancia: «Convinti, più che mai, che il nostro progetto fosse il più utile ed efficace per ridare smalto alla nostra regione ciclisticamente parlando»
martedì 15 dicembre 2020
10.09
Non ce l'ha fatta Tommaso Depalma (in foto con Maurizio Fondriest e Paolo Bettini qualche anno fa, ndr), attuale Sindaco di Giovinazzo, a diventare il nuovo Presidente di Federciclismo Puglia. Ha perso le elezioni interne per soli tre voti, 45 contro i 48 andati all'uscente Giuseppe Calabrese, subentrato nel 2019 ad Oronzo Simeone, dimessosi per motivi di salute.
La FCI Puglia resterà dunque nelle mani di chi l'ha traghettata in questo difficile 2020, ma le idee innovative del vulcanico Depalma non possono andare in soffitta e così egli stesso ha voluto commentare queste consultazioni all'interno del massimo organo regionale: «C'è mancato veramente poco. Tre miseri voti per vincere la contesa elettorale per il governo della F.C.I. Puglia.
Ma abbiamo perso. In democrazia funziona così, ed è giusto accettare il risultato e fare gli auguri di buon lavoro a chi continuerà a guidare il C.R. Puglia. Però, qualcosa bisogna pur dire. Ovvero che noi ci siamo presentanti con una squadra, con tecnici qualificati, con un programma preciso e una idea di sviluppo. Contro, invece ci siamo trovati un cartello elettorale - è la sottolineatura non priva di amarezza -, nato solo per vincere a qualunque costo, pur senza uno straccio di idea progettuale e programmatica. Ma la volontà del voto si rispetta e si gira pagina.
E noi lo faremo, più convinti che mai, che il nostro progetto, fosse il più utile ed efficace per ridare smalto alla nostra regione ciclisticamente parlando».
Ma Tommaso Depalma non si è affatto arreso, forte di un consenso che travalica la sua federazione e che in questi anni lo ha visto essere apprezzato anche in altri ambiti sportivi per la sua voglia di investire su una mobilità sostenibile anche grazie al suo ruolo in politica: «Ora sento il dovere morale di non lasciare nulla di intentato - ha detto - per portare avanti quanto avremmo voluto fare ad esclusivo interesse dei nostri atleti e di quelle società che ogni giorno fanno sacrifici pazzeschi per allevare il nostro capitale umano e per promuovere il nostro territorio. Lavoreremo in modalità diversa da quanto avevamo immaginato, ma non lasceremo svanire i nostri obiettivi e forse con tanto duro lavoro, faremo ricredere chi ci ha votato contro, solo per pregiudizio o per intrecci elettorali, senza pensare al bene superiore del movimento.
Se vorremo - è la sua opinione finale -, possiamo dimostrare ora più che mai, che noi avevamo visto giusto e che esiste una Puglia ciclistica migliore di quella attualmente governata senza idee, senza visioni e senza anima».
La FCI Puglia resterà dunque nelle mani di chi l'ha traghettata in questo difficile 2020, ma le idee innovative del vulcanico Depalma non possono andare in soffitta e così egli stesso ha voluto commentare queste consultazioni all'interno del massimo organo regionale: «C'è mancato veramente poco. Tre miseri voti per vincere la contesa elettorale per il governo della F.C.I. Puglia.
Ma abbiamo perso. In democrazia funziona così, ed è giusto accettare il risultato e fare gli auguri di buon lavoro a chi continuerà a guidare il C.R. Puglia. Però, qualcosa bisogna pur dire. Ovvero che noi ci siamo presentanti con una squadra, con tecnici qualificati, con un programma preciso e una idea di sviluppo. Contro, invece ci siamo trovati un cartello elettorale - è la sottolineatura non priva di amarezza -, nato solo per vincere a qualunque costo, pur senza uno straccio di idea progettuale e programmatica. Ma la volontà del voto si rispetta e si gira pagina.
E noi lo faremo, più convinti che mai, che il nostro progetto, fosse il più utile ed efficace per ridare smalto alla nostra regione ciclisticamente parlando».
Ma Tommaso Depalma non si è affatto arreso, forte di un consenso che travalica la sua federazione e che in questi anni lo ha visto essere apprezzato anche in altri ambiti sportivi per la sua voglia di investire su una mobilità sostenibile anche grazie al suo ruolo in politica: «Ora sento il dovere morale di non lasciare nulla di intentato - ha detto - per portare avanti quanto avremmo voluto fare ad esclusivo interesse dei nostri atleti e di quelle società che ogni giorno fanno sacrifici pazzeschi per allevare il nostro capitale umano e per promuovere il nostro territorio. Lavoreremo in modalità diversa da quanto avevamo immaginato, ma non lasceremo svanire i nostri obiettivi e forse con tanto duro lavoro, faremo ricredere chi ci ha votato contro, solo per pregiudizio o per intrecci elettorali, senza pensare al bene superiore del movimento.
Se vorremo - è la sua opinione finale -, possiamo dimostrare ora più che mai, che noi avevamo visto giusto e che esiste una Puglia ciclistica migliore di quella attualmente governata senza idee, senza visioni e senza anima».