Euro 2020, i pronostici dei giornalisti di Giovinazzo

Il parere di chi racconta lo sport nella nostra città su una competizione in Italia attesa da 5 anni

venerdì 11 giugno 2021 12.53
A cura di La Redazione
Partono questa sera alle 21.00 (diretta Sky Sport e Rai 1) i Campionati Europei di calcio. Ad un anno di distanza si disputerà Euro 2020 e la partita inaugurale si disputerà allo stadio Olimpico di Roma, mettendo di fronte l'Italia di Roberto Mancini e l'ostica Turchia.
La fibrillazione tra gli sportivi giovinazzesi è divenuta palpabile nelle ultime giornate, mentre in città stanno iniziando a spuntare i primi tricolori ai balconi. C'è voglia di vivere emozioni nuove, di mettere per un attimo da parte la pandemia, la crisi economica, il dolore ed i tanti problemi. E lo sport, il calcio in particolare, è un veicolo formidabile per compattare il nostro popolo.

Tante le pretendenti al titolo, in una manifestazione che storicamente è più complicata dei Campionati del Mondo per l'alto tasso tecnico delle partecipanti. Noi abbiamo chiesto ai giornalisti che si occupano abitualmente di sport a Giovinazzo cosa ne pensano, ponendo tre domande chiare: chi è la favorita per la vittoria finale; quale calciatore della nazionale italiana potrebbe essere il migliore tra gli azzurri; quale potrebbe essere la sorpresa, la classica formazione che emerge contro ogni pronostico (esempi fulgidi ci sono, quali Cecoslovacchia nel 1976, Danimarca nel 1992, Grecia nel 2004, Portogallo nel 2016).

Giuseppe Dalbis (GiovinazzoViva)

«A mio avviso la favorita è la Francia, perché ha un organico completo e buone alternative. E poi sono i campioni del mondo.
Quanto al calciatore italiano che potrebbe emergere, mi auguro possa essere Lorenzo Insigne, date le sue indiscutibili doti tecniche e perché è senza dubbio il più dotato tra i nostri. Outsider? Non credo possa essere considerata tale, ma il Belgio è forte».

Gianluca Battista (Viva Network)

«I Campionati Europei sono la manifestazione per nazionali nettamente più difficile, per il tasso tecnico delle partecipanti, ma anche per le capacità tattiche delle squadre. Non esistono compagini "materasso", nei Mondiali invece talvolta accade.
La mia favorita è senza dubbi il Belgio, la cui generazione di fenomeni (Eden Hazard, Romelu Lukaku, Dries Mertens, Kevin De Bruyne se guarisce dalla frattura alla parte occipitale patita in finale di Champions League) ha necessità di raccogliere i frutti del lavoro degli ultimi anni. Da tempo è n.1 del ranking ed arrivò terza in Russia nella competizione iridata del 2018. E mi piace la possibilità che a centrocampo uniscano un giocatore esperto come Axel Witsel al giovane astro nascente in forza al Leicester, Youri Tielemans.
Certamente la Francia ha l'organico probabilmente più completo e non mi fido affatto dei tedeschi (giocheranno in casa le tre gare del girone di ferro) e degli inglesi, i quali avranno la possibile finale a Wembley, ma punto sui belgi.
Nell'Italia, che mi auguro possa davvero far bene e divertire la nostra gente, mi aspetto un Europeo all'altezza di tutta la stagione da parte di Nicolò Barella, calciatore capace di scombinare i piani degli avversari: ha tecnica, gamba e carattere. E se dovesse essere lui il sostituto di Lorenzo Pellegrini, auguro all'ex Bari Gaetano Castrovilli di avere occasione per far vedere quello di cui è capace.
Sulla sorpresa ho qualche indecisione: direi Croazia per alcuni calciatori e perché resta la vice-campione del Mondo, ma mi affascina l'idea di calcio di Franco Foda, allenatore dell'Austria. Vediamo se sono loro a fungere da outsider qualificandosi alla fase ad eliminazione diretta».

Filippo Fasano (CorSport)

«Sono convinto sia la Francia la squadra più completa, perché ha doppie scelte in ogni reparto e perché Didier Deschamps ha anche lasciato con coraggio a casa calciatori che sarebbero titolari in qualsiasi altra compagine. Sul calciatore italiano che potrebbe emergere, amo le favole calcistiche e spero possa mostrare il suo talento Giacomo Raspadori, magari da subentrante.
Mi chiedete della sorpresa e vi rispondo la Turchia. Sono compatti dietro e sanno ripartire, con attaccanti che nella stagione appena terminata hanno fatto bene nei loro club».

Giangaetano Tortora (Giovinazzo.Tv)

«La Francia è la più forte: qui lo dico e qui lo nego (sorride, ndr). Lo affermo per rosa, tecnica, costo dei cartellini dei singoli calciatori. E lo dico anche per scaramanzia. Quanto agli Azzurri, credo sia l'Europeo di Domenico Berardi e direi finalmente. Lui ha grande talento, forse mai espresso sino in fondo in questi anni, ma Roberto De Zerbi nel Sassuolo ha saputo valorizzarlo al massimo. Potrebbe essere lui a fare la differenza per noi. E sulla sorpresa immagino possa far bene la Polonia per un semplice motivo: ha il centravanti più forte al mondo, Robert Lewandowski, capace di superare in una stagione di Bundesliga i gol di Gerd Müller».

Anna Rita Fasano (incittàgiovinazzo.it)

«Candidata alla vittoria finale per me è la Francia, concordo, sia grazie all'impostazione di gioco di Didier Deschamps, che guida i transalpini dal 2012, sia per via del formidabile tridente d'attacco formato da Antoine Griezmann, Karim Benzema e Kylian Mbappé. Outsider, se così la si può considerare, potrebbe essere per me l'Olanda degli "italiani" Matthjis De Ligt, Stefan De Vrij e Marten De Roon. Infine l'azzurro che si metterà in mostra, concordo con il collega Tortora, potrebbe essere Domenico Berardi, data l'ottima visione di gioco ed il ritrovato senso della porta, caratteristiche che potrebbero renderlo l'italiano rivelazione di questa competizione continentale».

Nicola Miccione (Viva Network, Teleregione)

«La mia favorita è la Francia e su questo mi allineo ai colleghi. Detto della profondità e completezza della rosa, a mio avviso la migliore dell'Europeo, va anche sottolineato un piccolo inconveniente per loro: sono in un raggruppamento di ferro con Portogallo e Germania e quella può essere una incognita. Auguro al neo-convocato Gaetano Castrovilli, scuola Bari, originario di Minervino Murge, di essere la grande rivelazione azzurra di questa rassegna. Se lo merita per i sacrifici e per il talento cristallino che mostra nella Fiorentina. La Macedonia del Nord infine vorrei fosse una sorpresa. Potrebbe sfruttare l'entusiasmo di una qualificazione arrivata all'ultimo respiro che per il Paese è stata storica. Occhio tuttavia alla Turchia, solidissima».