Certi amori non finiscono. Binetti al Giovinazzo C5
L'universale torna in biancoverde in serie A2: «Al cuor non si comanda. Qui per divertirmi»
lunedì 28 giugno 2021
8.54
Chissà quante volte Domenico Binetti avrà ascoltato Antonello Venditti. Chissà se, almeno per qualche istante, gli sono saltate alla mente le parole più famose di "Amici mai". Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi. Passano per Barletta, Bisceglie, Sammichele, Molfetta. E poi ritornano.
Al punto esatto da cui la storia ha avuto inizio. Chissà se in questi giorni l'universale molfettese classe '88 da oltre cento goal in carriera, primo colpo di mercato del Giovinazzo C5 messo a segno dal direttore sportivo Gianni Lasorsa, ha pensato a come tutto ha avuto inizio.
«Ho scelto Giovinazzo, che per me rappresenta l'album dei ricordi, perché al cuor non si comanda e le emozioni che si provano dentro il petto vanno oltre ogni corteggiamento. Enzo Marzella, che già mi aveva cercato due anni prima, ha grandi meriti sul buon esito dell'operazione: la trattativa è durata pochissimo, un paio di giorni».
«In questi anni ho girato la Puglia. Ho vinto tanto e qualche volta ho perso. Ma il mio tempo sul parquet non è ancora finito. Sono tornato dopo tanti anni di girovagare, durante i quali ho ampliato i miei orizzonti, ho avuto la possibilità di farmi apprezzare, di accumulare molta esperienza e di conoscere persone straordinarie che rappresentano ancora i veri valori di questo sport. Le pagine che mi restano sono tutte da scrivere. Sapranno di amici da riabbracciare, a Giovinazzo ad esempio. Ma avranno anche il sapore della sfida e della voglia di vincere».
L'ormai ex atleta del Futsal Bitonto (lo scorso anno ha disputato la serie B), come forse mai nella sua carriera, per età, situazione, circostanze, ha scelto con il cuore. Una scelta romantica, la sua. Quella di tornare a casa, dove riavrà per davvero le chiavi del PalaPansini. E soprattutto quelle del cuore della gente. La sua gente. «Spero che i tifosi si ricordino di me - scherza Binetti - per poter dimostrare loro quanto sono maturato e farmi conoscere anche a quelli un po' più giovani. Sono affezionato a questa città, che mi è rimasta nel cuore fin da quando ero piccolo».
E sì, perché certi amori veramente non finiscono e dopo aver fatto dei giri immensi, come cantava Venditti, tornano. «Il mio ritorno a Giovinazzo - risponde - rappresenta la naturale chiusura di un cerchio: quando ho iniziato a giocare a futsal, proprio a Giovinazzo, il mio punto di riferimento era Darci Foletto, il pivot oggi tornato da allenatore. Lo prendo come un segno del destino e spero che questo nuovo progetto tecnico porti i frutti sperati sin dal prossimo campionato di serie A2 e duri nel tempo».
«Gli obiettivi personali di Binetti? Sarò a disposizione della squadra, ma non mi pongo degli obiettivi personali ben precisi anche perché questi rappresentano la conseguenza di tante componenti sportive. Sono qui per divertirmi: l'obiettivo, da parte di tutti, è quello di instaurare sin da subito un bel rapporto con il mister e i compagni di squadra, consentendo di creare la giusta alchimia tra dirigenza e campo per poterci togliere tante soddisfazioni e raggiungere gli obiettivi del club».
Ma soprattutto per provare a fare qualcosa di unico, qualcosa di eccezionale. Mettere i suoi piedi al servizio del suo Giovinazzo C5. Provare a fare un'impresa ardua, sensazionale, ma non impossibile, chissà. Riconfermare, per il secondo anno di fila, il sodalizio sportivo di Antonio Carlucci in serie A2. «I presupposti ci sono tutti considerando il double ottenuto da un allenatore giovane come Darci Foletto a Sala Consilina: è un tecnico che ha studiato parecchio e che ha delle innovative metodologie d'allenamento. C'è tanta curiosità, da parte mia, nel vederlo all'opera».
«Cosa mi ha chiesto la società? In primis di ricostruire una serie di situazioni, non solo legate all'aspetto sportivo, ma soprattutto alla voglia di stare insieme, di riportare entusiasmo in città sperando di poter quanto prima tornare a giocare in un PalaPansini pieno di tifosi: il Giovinazzo, del supporto caloroso dei suoi tifosi, si è sempre particolarmente giovato. Un fattore, quello del sesto uomo in campo, che, in questi anni, tutti mi hanno sempre invidiato».
«Cercherò di dare il massimo - conclude Binetti - per toglierci delle soddisfazioni. Vogliamo far ritrovare il sorriso ai nostri tifosi. Adesso è arrivato il momento di andare, ancora una volta. Giovinazzo mi attende». E se certi amori non finiscono, figuratevi i sogni.
Al punto esatto da cui la storia ha avuto inizio. Chissà se in questi giorni l'universale molfettese classe '88 da oltre cento goal in carriera, primo colpo di mercato del Giovinazzo C5 messo a segno dal direttore sportivo Gianni Lasorsa, ha pensato a come tutto ha avuto inizio.
«Ho scelto Giovinazzo, che per me rappresenta l'album dei ricordi, perché al cuor non si comanda e le emozioni che si provano dentro il petto vanno oltre ogni corteggiamento. Enzo Marzella, che già mi aveva cercato due anni prima, ha grandi meriti sul buon esito dell'operazione: la trattativa è durata pochissimo, un paio di giorni».
«In questi anni ho girato la Puglia. Ho vinto tanto e qualche volta ho perso. Ma il mio tempo sul parquet non è ancora finito. Sono tornato dopo tanti anni di girovagare, durante i quali ho ampliato i miei orizzonti, ho avuto la possibilità di farmi apprezzare, di accumulare molta esperienza e di conoscere persone straordinarie che rappresentano ancora i veri valori di questo sport. Le pagine che mi restano sono tutte da scrivere. Sapranno di amici da riabbracciare, a Giovinazzo ad esempio. Ma avranno anche il sapore della sfida e della voglia di vincere».
L'ormai ex atleta del Futsal Bitonto (lo scorso anno ha disputato la serie B), come forse mai nella sua carriera, per età, situazione, circostanze, ha scelto con il cuore. Una scelta romantica, la sua. Quella di tornare a casa, dove riavrà per davvero le chiavi del PalaPansini. E soprattutto quelle del cuore della gente. La sua gente. «Spero che i tifosi si ricordino di me - scherza Binetti - per poter dimostrare loro quanto sono maturato e farmi conoscere anche a quelli un po' più giovani. Sono affezionato a questa città, che mi è rimasta nel cuore fin da quando ero piccolo».
E sì, perché certi amori veramente non finiscono e dopo aver fatto dei giri immensi, come cantava Venditti, tornano. «Il mio ritorno a Giovinazzo - risponde - rappresenta la naturale chiusura di un cerchio: quando ho iniziato a giocare a futsal, proprio a Giovinazzo, il mio punto di riferimento era Darci Foletto, il pivot oggi tornato da allenatore. Lo prendo come un segno del destino e spero che questo nuovo progetto tecnico porti i frutti sperati sin dal prossimo campionato di serie A2 e duri nel tempo».
«Gli obiettivi personali di Binetti? Sarò a disposizione della squadra, ma non mi pongo degli obiettivi personali ben precisi anche perché questi rappresentano la conseguenza di tante componenti sportive. Sono qui per divertirmi: l'obiettivo, da parte di tutti, è quello di instaurare sin da subito un bel rapporto con il mister e i compagni di squadra, consentendo di creare la giusta alchimia tra dirigenza e campo per poterci togliere tante soddisfazioni e raggiungere gli obiettivi del club».
Ma soprattutto per provare a fare qualcosa di unico, qualcosa di eccezionale. Mettere i suoi piedi al servizio del suo Giovinazzo C5. Provare a fare un'impresa ardua, sensazionale, ma non impossibile, chissà. Riconfermare, per il secondo anno di fila, il sodalizio sportivo di Antonio Carlucci in serie A2. «I presupposti ci sono tutti considerando il double ottenuto da un allenatore giovane come Darci Foletto a Sala Consilina: è un tecnico che ha studiato parecchio e che ha delle innovative metodologie d'allenamento. C'è tanta curiosità, da parte mia, nel vederlo all'opera».
«Cosa mi ha chiesto la società? In primis di ricostruire una serie di situazioni, non solo legate all'aspetto sportivo, ma soprattutto alla voglia di stare insieme, di riportare entusiasmo in città sperando di poter quanto prima tornare a giocare in un PalaPansini pieno di tifosi: il Giovinazzo, del supporto caloroso dei suoi tifosi, si è sempre particolarmente giovato. Un fattore, quello del sesto uomo in campo, che, in questi anni, tutti mi hanno sempre invidiato».
«Cercherò di dare il massimo - conclude Binetti - per toglierci delle soddisfazioni. Vogliamo far ritrovare il sorriso ai nostri tifosi. Adesso è arrivato il momento di andare, ancora una volta. Giovinazzo mi attende». E se certi amori non finiscono, figuratevi i sogni.