Campionati Fisdir, la Gargano chiude con 4 ori e 10 medaglie

Un risultato che supera ogni più rosea aspettativa quello ottenuto a Portici

venerdì 2 giugno 2017 11.16
A cura di Nicola Miccione
La gioia paralimpica ancora negli occhi, la voglia di andare oltre i propri limiti sempre nel cuore. 8 atleti della Gargano 2000 hanno emozionato ancora una volta, hanno fatto gridare di gioia, si sono presi ben 10 medaglie (5 d'oro, 2 d'argento e 3 di bronzo) alla nona edizione dei campionati italiani di nuoto Fisdir svoltisi a Portici.

Oro per Vittorio Coppola, Fabio Lepore, Cosimo Caprio e Ilaria Lenzu nei 25 dorso, 25 dorso, 25 rana e 25 dorso e per la staffetta 4x25 stile, composta da Dario Priore, Fabio Lepore, Cosimo Caprio e Fedele Angeletti, argento per Vittorio Coppola e Fedele Angeletti nei 25 stile e 50 stile, e bronzo per Pietro Giancaspero, Cosimo Caprio e Cosmo Altomare nei 25 dorso, 25 stile e 25 dorso. Risultati che confermano il modo di pensare dell'associazione giovinazzese che ritiene che nello sport non ci sono abili, o disabili, ma persone che si allenano con costanza, coerenza.

E, tratto distintivo, sempre con il sorriso, per diventare ottimi atleti: tutti i ragazzi della Gargano 2000 hanno dimostrato di essere diventati atleti. Anche Nicola Scivetti è tornato da questa bella trasferta con un carico di emozioni indescrivibili per le prestazioni ottenute: «Gli atleti in queste giornate hanno provato con successo a superare i propri limiti - ha detto il tecnico -. Hanno dato il massimo, hanno collaborato tra di loro e, nonostante le stereotipie e le problematiche individuali, sono riusciti a rimanere concentrati».

«Hanno vinto, hanno perso, ma si sono sentiti importanti, dimostrando di aver centrato l'obbiettivo: dare il massimo dopo un anno di lavoro e sacrificio. Questo è il vero significato dello sport che racchiude migliaia di significati: è vita, è salute, è misurarsi, è vincere, è perdere, è disciplina, è preparazione e sacrifici, è autonomia, è aggregazione sana e attiva, è superare i propri limiti e tanto altro. Alle famiglie dico - conclude Scivetti -: non limitate i vostri figli».