AFP Giovinazzo, la serie B ha portato aria di rifondazione
Depalma: «Ripartiamo dai giovani, ma in questi anni non li abbiamo mai abbandonati». Domani l'esordio a Matera
sabato 1 dicembre 2018
È soffiato forte, quest'estate, il vento aria di rifondazione in casa AFP Giovinazzo dopo la disputata di 11 stagioni consecutive in serie A1, la retrocessione in serie A2 e la ripartenza (forzata) dal campionato di serie B.
«11 anni di fila in A1 per una piccola realtà meridionale sono davvero un'impresa, noi soli contro le compagini settentrionali - ha dichiarato Angelo Depalma che, insieme a Dino Camporeale, guiderà i biancoverdi impegnati, domani alle ore 18.00, a Matera contro i Falchi Hockey Club -. L'AFP non aveva mai conosciuto un filotto così lungo di presenze consecutive nella massima serie del campionato. A questi si aggiungono due anni di A2 e uno in B».
L'AFP Giovinazzo è partita davvero da lontano, «ma ora il ciclo si è chiuso. Si riparte da dove si era partiti nel lontano 2004. Sono orgoglioso di quanto fatto in questi 14 anni - prosegue -, ma non ho rimpianti e non mi manca nulla di ciò che è stato. Sono anzi molto contento di esserci ancora e di poter ricominciare una nuova storia». Non è la prima volta e non sarà l'ultima per il club che ha sempre dimostrato di saper ricostruire, valorizzando le giovani leve.
Dunque amarezza, ma anche tanta speranza e voglia di ripartire. «Ripartiamo dai giovani, ma voglio sottolineare che in questi anni noi non abbiamo mai abbandonato il nostro prezioso settore giovanile, anzi. Certo - spiega Depalma -, la prima squadra ha sempre assorbito la maggior parte degli sforzi della società, ma sempre con la consapevolezza di non poter tralasciare il lavoro sulle giovani generazioni».
A testimoniare ciò, «il fatto che le nostre rappresentative - dice il tecnico - dominano da anni i rispettivi campionati di categoria arrivando alle finali nazionali. Ciò che abbiamo ora in casa nostra è il frutto di anni di continuo e serio lavoro fatto sui ragazzi. Molti di essi hanno già fatto l'esperienza in A1, mentre alcuni cominciano ad affacciarsi ai collegiali nazionali». C'è ancora tanto da lavorare, ma la strada intrapresa è quella giusta, sebbene sia la più difficile.
Lavorare sui giovani, oggi, non è più agevole come lo era 10 o 20 anni fa: «Bisogna però trovare la chiave giusta per stimolarli al lavoro in pista. Gli ostacoli, tanti, non ci scoraggiano - continua Depalma -. Sarebbe bello finalmente tornare a vincere in breve tempo un titolo italiano giovanile: questo il nostro obiettivo. Più in generale la nostra bussola è orientata al consolidamento di un gruppo di giocatori che possano formare il prossimo zoccolo duro per l'AFP».
A comporre la rosa i portieri Adriano Lanza, Tommaso Colamaria e Ottavio Dangelico e gli esterni Angelo Depalma, Raffaele Altieri, Giovanni Angione, Luigi Bavaro, Michele Dilillo, Dario Misurelli, Angelo Turturro, Tommaso Carrieri, Nicola Cannato, Fabio Camporeale, Valter Davanzo, Luca Mezzina e Alessandro Amatulli, ma non Vincenzo Bavaro trasferitosi, alla pari di Antonio Dagostino e Maurizio Sinisi, all'Estrelas Hockey Molfetta di Pino Marzella.
Depalma è deluso, arrabbiato o tradito? «Niente di tutto ciò. Ognuno fa le proprie scelte liberamente - replica con diplomazia -. Vedo il bicchiere mezzo pieno e penso che queste partenze lasciano spazio ai nostri ragazzi e a noi la possibilità di concentrarci esclusivamente su di loro. Altrimenti il nostro progetto sul settore giovanile perderebbe credibilità».
Da Forte dei Marmi e Lodi a Molfetta e Salerno. Che effetto fa? «Questa infatti è l'unica cosa che mi mancherà in questa stagione: respirare l'aria di veri templi dell'hockey italiano - dice Depalma -. Detto ciò, auspico che tutto il movimento hockeystico meridionale si elevi in qualità per non lasciare che questo sport sia troppo sbilanciato a nord. Poi, onestamente, il sapore di certi derby equivale all'adrenalina di una partita di cartello».
L'AFP Giovinazzo è sparita dai radar nazionali nel silenzio generale. E forse è proprio questo l'aspetto più drammatico dell'ultima estate. «Sì, ma io penso che la piazza giovinazzese si è troppo abituata alla squadra di hockey in A1 e l'abitudine alla lunga stanca. Di certo, invece, c'è il fatto che il disinteresse generale in cui la squadra è piombata in B denota che nessuno è stato disposto a sobbarcarsi l'impegno di affrontare un campionato nazionale».
Questa non è una mia sensazione, ma la triste e dura realtà. Ecco la mia amara conclusione: la piazza, attualmente - conclude Depalma - non merita la ribalta nazionale. Quello che abbiamo è quello che ci meritiamo».
«11 anni di fila in A1 per una piccola realtà meridionale sono davvero un'impresa, noi soli contro le compagini settentrionali - ha dichiarato Angelo Depalma che, insieme a Dino Camporeale, guiderà i biancoverdi impegnati, domani alle ore 18.00, a Matera contro i Falchi Hockey Club -. L'AFP non aveva mai conosciuto un filotto così lungo di presenze consecutive nella massima serie del campionato. A questi si aggiungono due anni di A2 e uno in B».
L'AFP Giovinazzo è partita davvero da lontano, «ma ora il ciclo si è chiuso. Si riparte da dove si era partiti nel lontano 2004. Sono orgoglioso di quanto fatto in questi 14 anni - prosegue -, ma non ho rimpianti e non mi manca nulla di ciò che è stato. Sono anzi molto contento di esserci ancora e di poter ricominciare una nuova storia». Non è la prima volta e non sarà l'ultima per il club che ha sempre dimostrato di saper ricostruire, valorizzando le giovani leve.
Dunque amarezza, ma anche tanta speranza e voglia di ripartire. «Ripartiamo dai giovani, ma voglio sottolineare che in questi anni noi non abbiamo mai abbandonato il nostro prezioso settore giovanile, anzi. Certo - spiega Depalma -, la prima squadra ha sempre assorbito la maggior parte degli sforzi della società, ma sempre con la consapevolezza di non poter tralasciare il lavoro sulle giovani generazioni».
A testimoniare ciò, «il fatto che le nostre rappresentative - dice il tecnico - dominano da anni i rispettivi campionati di categoria arrivando alle finali nazionali. Ciò che abbiamo ora in casa nostra è il frutto di anni di continuo e serio lavoro fatto sui ragazzi. Molti di essi hanno già fatto l'esperienza in A1, mentre alcuni cominciano ad affacciarsi ai collegiali nazionali». C'è ancora tanto da lavorare, ma la strada intrapresa è quella giusta, sebbene sia la più difficile.
Lavorare sui giovani, oggi, non è più agevole come lo era 10 o 20 anni fa: «Bisogna però trovare la chiave giusta per stimolarli al lavoro in pista. Gli ostacoli, tanti, non ci scoraggiano - continua Depalma -. Sarebbe bello finalmente tornare a vincere in breve tempo un titolo italiano giovanile: questo il nostro obiettivo. Più in generale la nostra bussola è orientata al consolidamento di un gruppo di giocatori che possano formare il prossimo zoccolo duro per l'AFP».
A comporre la rosa i portieri Adriano Lanza, Tommaso Colamaria e Ottavio Dangelico e gli esterni Angelo Depalma, Raffaele Altieri, Giovanni Angione, Luigi Bavaro, Michele Dilillo, Dario Misurelli, Angelo Turturro, Tommaso Carrieri, Nicola Cannato, Fabio Camporeale, Valter Davanzo, Luca Mezzina e Alessandro Amatulli, ma non Vincenzo Bavaro trasferitosi, alla pari di Antonio Dagostino e Maurizio Sinisi, all'Estrelas Hockey Molfetta di Pino Marzella.
Depalma è deluso, arrabbiato o tradito? «Niente di tutto ciò. Ognuno fa le proprie scelte liberamente - replica con diplomazia -. Vedo il bicchiere mezzo pieno e penso che queste partenze lasciano spazio ai nostri ragazzi e a noi la possibilità di concentrarci esclusivamente su di loro. Altrimenti il nostro progetto sul settore giovanile perderebbe credibilità».
Da Forte dei Marmi e Lodi a Molfetta e Salerno. Che effetto fa? «Questa infatti è l'unica cosa che mi mancherà in questa stagione: respirare l'aria di veri templi dell'hockey italiano - dice Depalma -. Detto ciò, auspico che tutto il movimento hockeystico meridionale si elevi in qualità per non lasciare che questo sport sia troppo sbilanciato a nord. Poi, onestamente, il sapore di certi derby equivale all'adrenalina di una partita di cartello».
L'AFP Giovinazzo è sparita dai radar nazionali nel silenzio generale. E forse è proprio questo l'aspetto più drammatico dell'ultima estate. «Sì, ma io penso che la piazza giovinazzese si è troppo abituata alla squadra di hockey in A1 e l'abitudine alla lunga stanca. Di certo, invece, c'è il fatto che il disinteresse generale in cui la squadra è piombata in B denota che nessuno è stato disposto a sobbarcarsi l'impegno di affrontare un campionato nazionale».
Questa non è una mia sensazione, ma la triste e dura realtà. Ecco la mia amara conclusione: la piazza, attualmente - conclude Depalma - non merita la ribalta nazionale. Quello che abbiamo è quello che ci meritiamo».